180 opere del Surrealismo si aggiungono alla collezione del MET

Il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/installazione-sonora-jennie-jones-met-new-york" target="_blank">Metropolitan Museum of Art</a> ha annunciato nei giorni scorsi di aver ricevuto una donazione straordinaria: ben 188 opere di 37 diversi artisti legati alle avanguardie storiche del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/06/tutto-il-dada-di-tristan-tzara-al-moma-di-new-york" target="_blank">Dadaismo</a> e del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-surrealismo-fantastico-caorle" target="_blank">Surrealismo</a>. La raccolta di opere, nota come la Bluff Collection, è stata offerta al museo newyorkese da uno dei suoi fiduciari più famosi: l’imprenditore e filantropo John Pritzker, figlio del celebre fondatore del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/liu-jiakun-vince-pritzker-prize-2025" target="_blank">Pritzker Architecture Prize</a>.
L’eccezionale acquisizione porterà nella collezione permanente del MET le opere di figure chiave dell’arte del XX secolo, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/2025/man-ray-mostra-milano-palazzo-reale-2025" target="_blank">Man Ray</a>, Marcel Duchamp, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/mostra-jean-arp-collezione-peggy-guggenheim-venezia" target="_blank">Jean Arp</a>, Max Ernst e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/11/mostra-francis-picabia-moma-new-york" target="_blank">Francis Picabia</a>. Grazie a questa donazione, la sezione del museo dedicata alle avanguardie storiche si espande, potendo ora vantare un consistente numero di dipinti, collage, fotografie e altre opere realizzate dai maestri del Novecento.
<h2>IL MET RICEVE UNA DONAZIONE STORICA DI OPERE DADA E SURREALISTE</h2>
Costruita negli anni da John Pritzker con grande dedizione, la Bluff Collection comprende numerose opere emblematiche dell’impatto profondamente innovativo di movimenti artistici come Dada e il Surrealismo. Il cuore della collezione è indubbiamente rappresentato dalla vasta selezione di lavori di Man Ray, considerato dallo stesso collezionista una figura di raccordo essenziale tra le diverse avanguardie di inizio Novecento. Fra i trenta pezzi firmati dall’artista statunitense ci sono due fotografie iconiche scattate a <a href="https://arte.sky.it/news/2022/man-ray-kiki-de-montparnasse-programmi-tv-15-febbraio" target="_blank">Kiki de Montparnasse</a>: Le violon d’Ingres e Noire et blanche. Non mancano poi le opere sperimentali di Ray, come alcune delle sue celebri rayografie, la speciale forma di fotografia da lui “inventata” negli anni Venti.
Grazie alla generosa donazione, il Metropolitan Museum accoglie inoltre i capolavori di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-multimediale-duchamp-guggenheim-venezia" target="_blank">Marcel Duchamp</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-fotografie-max-ernst" target="_blank">Max Ernst</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2020/fumetto-libro-giorgio-de-chirico" target="_blank">Giorgio de Chirico</a>, autore dell’enigmatica tela Il sogno di Tobia esposta per anni a Parigi, nel celebre Bureau de recherches surréalistes. Inserite nel ricco contesto espositivo dell’istituzione museale newyorkese, le opere di recente acquisizione contribuiranno a presentare la carica dirompente delle avanguardie storiche, ricordando il ruolo degli artisti surrealisti e dada nell’esplorazione creativa dell'inconscio e dell'irrazionale.
<h2>LA NUOVA ALA DEL METROPOLITAN DEDICATA ALL’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA</h2>
L’eccezionale acquisizione di quasi duecento opere arriva in un momento cruciale per il Metropolitan Museum of Art, che proprio in questi mesi sta lavorando al progetto di una <a href="https://arte.sky.it/news/2024/met-new-york-nuova-ala-frida-escobedo" target="_blank">nuova ala</a> interamente dedicata all'arte moderna e contemporanea. Attraverso questa espansione, la cui realizzazione sarà affidata all’architetta messicana <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/una-passeggiata-fotografica-nel-serpentine-pavilion-di-frida-escobedo">Frida Escobedo</a> e che sarà completata entro il 2030, il MET intende confermarsi come un punto di riferimento culturale a livello internazionale, ampliando il proprio spettro espositivo dall'antichità all'arte contemporanea.
Nell’ambito della donazione, è inoltre previsto lo stanziamento di fondi dedicati a un nuovo piano di ricerca interdisciplinare, che promuoverà lo studio e l'organizzazione di iniziative legate al Surrealismo e al Dadaismo. Il programma inaugurale del nuovo progetto collaborativo si concentrerà proprio su Man Ray.
[Immagine in apertura: Man Ray (American, 1890–1976). Le violon d’Ingres, 1924. Gelatin silver print. 19 1/8 × 14 3/4 in. (48.5 × 37.5 cm). The Metropolitan Museum of Art, Bluff Collection, Promised Gift of John A. Pritzker. Photo by Ian Reeves. © Man Ray 2015 Trust / Artists Rights Society (ARS), NY / ADAGP, Paris 2025]

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L'arte urbana è un disastro. Lo dice Serge Latouche nel suo nuovo saggio

Si intitola Il disastro urbano e la crisi dell’arte contemporanea l’ultima opera di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/03/milano-fiera-tempo-di-libri" target="_blank">Serge Latouche</a>, teorico della decrescita socio-economica. Pubblicato nei mesi scorsi dalla casa editrice Elèuthera, il saggio dell’economista francese, professore emerito, elabora una critica approfondita a due temi distintivi e interconnessi del nostro tempo: la crisi dei modelli urbani e il contemporaneo declino dell’arte contemporanea.
Latouche non esita a individuare l'origine dell’attuale declino sociale e culturale in quegli imperativi economici che hanno soffocato la capacità collettiva di creare arte. Il suo volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) condensa così in appena 104 pagine un’analisi approfondita dei principali fenomeni legati all’implosione della società fondata sull’illusione di una crescita infinita, senza astenersi dall’indicare possibili soluzioni teoriche e pratiche per invertire la rotta. 
<h2>LA VISIONE DI LATOUCHE SULLA CRISI DI CULTURA E SOCIETÀ</h2>
Sul banco degli accusati finisce la cosiddetta “omnimercificazione del mondo”, un modello economico globale votato esclusivamente al commercio, che ha prodotto disincanto e standardizzazione. La contemporanea espansione degli agglomerati urbani in molte aree del mondo, dalla Cina al Sud America, ha avuto un impatto distruttivo sul territorio, divorando spazi vitali e lacerando il tessuto sociale. Il lavoro di architetti e urbanisti talentuosi non ha impedito poi alle città moderne di diventare luoghi inumani, progettati per ospitare e formare solo “consumatori e utenti passivi”.
La contemporanea crisi dell'arte condivide le stesse radici. I moderni linguaggi espressivi tendono a replicarsi all’infinito, riproponendo ciclicamente le medesime tendenze e stilemi. Rifacendosi al pensiero di precursori come <a href="https://arte.sky.it/news/2020/libro-kitsch-belpoliti-marrone" target="_blank">Jean Baudrillard</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/fumetto-william-morris" target="_blank">William Morris</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-pier-paolo-pasolini-fumetto-roma" target="_blank">Pier Paolo Pasolini</a>, Latouche individua nel trionfo dell’industrializzazione e nella riproducibilità tecnica i colpevoli del progressivo annientamento del senso del bello. L'arte si è trasformata progressivamente in un valore speculativo, necessario a sostenere la cosiddetta industria della cultura, ma smarrendo la propria capacità di emozionare.
<h2>IL RUOLO DELL’ARTE NELLA SOCIETÀ DELLA DECRESCITA</h2>
Come soluzione a queste crisi della contemporaneità, Latouche torna a proporre il progetto della decrescita, intesa come un fondamentale e positivo cambio di prospettiva. Tale idea si fonda su una serie di principi riassunti nella formula delle “8 R”: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare. In questo ambito, la creazione di nuovi confini per i fenomeni economici, politici e culturali prevalenti sarà un elemento essenziale per favorire la sostenibilità. Nella parte conclusiva del suo saggio, il professore francese immagina nuovi spazi urbani, realmente ecologici e a misura d’uomo, dove l’elevata densità abitativa non sia sinonimo di isolamento e degrado sociale.
Allo stesso modo, l’arte contemporanea deve offrire un contributo decisivo per la creazione della società del futuro. Attraverso la realizzazione di opere intense e significative, gli artisti possono far riscoprire il senso del sacro che è andato smarrito, mentre la rinnovata capacità di creare arte potrà dare nuovo impulso alla salvaguardia dell’ambiente. L’auspicio di Latouche è che tali dinamiche favoriscano l’affermazione di una forma più sana e partecipata di crescita, nel contesto di una società che accolga l’invito di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-giacometti-breton-parigi" target="_blank">André Breton</a> a “dare una nuova forma alla bellezza”.

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