Negli USA il teatro per la danza che integra l'intelligenza artificiale

Con l’apertura del nuovo Doris Duke Theatre, il centro per la danza Jacob’s Pillow segna una tappa storica nella sua consolidata tradizione di eccellenza artistica. Situato tra i boschi delle Berkshire mountains, in Massachusetts, si è infatti dotato di quello che viene già definito il teatro per la danza più tecnologicamente avanzato al mondo. Progettato dallo studio olandese <a href="https://arte.sky.it/news/2023/amsterdam-amstel-district-mecanoo">Mecanoo Architects</a>, guidato da Francine Houben, insieme al team newyorkese Marvel e ai consulenti acustici Charcoalblue, il nuovo edificio sostituisce la struttura originaria del 1990, distrutta da un incendio nel 2020. Con una superficie di circa 1800 metri quadrati, quasi il triplo della precedente, il teatro si presenta come un laboratorio creativo: un luogo dove coreografi e performer potranno integrare intelligenza artificiale, realtà estesa, robotica e piattaforme immersive nelle proprie creazioni.
<h2>NEGLI USA IL TEATRO DOVE LA DANZA INCONTRA ROBOTICA E AI</h2>
Il progetto architettonico del nuovo Doris Duke Theatre è stato definito dall'architetta <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/le-migliori-architetture-inglesi-le-trovate-sui-francobolli" target="_blank">Francine Houben</a> come una sorta di “scatola magica di legno”. La facciata in pino termotrattato dialoga con il ritmo delle stagioni, mentre il porticato che circonda la struttura offre ombra naturale e luoghi di incontro. L’edificio è stato concepito per esaltare la connessione tra performer, pubblico e paesaggio. L’interno è stato pensato per assicurare agli artisti la massima flessibilità, con una sala che può accogliere tra i 220 e i 400 spettatori, adattandosi a differenti configurazioni sceniche. Non mancano soluzioni sostenibili, come la raccolta delle acque piovane, e una progettazione paesaggistica che valorizza la biodiversità locale e la memoria indigena del territorio, con giardini cerimoniali, pietre scolpite e un grande fuoco comunitario. 
<h2>QUANDO LA TECNOLOGIA INCONTRA LA DANZA (E L’ARCHITETTURA)</h2>
Al cuore del nuovo teatro, che è stato inaugurato contestualmente al Jacob’s Pillow Dance Festival (il festival di <a href="https://arte.sky.it/danza-teatro" target="_blank">danza internazionale</a> più longevo d’America) risiede una tecnologia all’avanguardia che lo rende unico al mondo. Tra le dotazioni spiccano un sistema audio di ultima generazione, telecamere a infrarossi per il tracciamento dei movimenti, piattaforme per interazioni tra performer e contenuti digitali proiettati, fino a sistemi di realtà aumentata e virtuale che permettono di fondere danza, video e ambienti interattivi in tempo reale. Qui gli artisti possono sperimentare linguaggi ibridi, sviluppare opere digital-first e coinvolgere spettatori sia in presenza che online. La programmazione estiva conferma questa missione: da Faye Driscoll con il suo Weathering a Huang Yi, coreografo e inventore di robot, fino alla compagnia norvegese Elle Sofe e alla visionaria coreografa coreana Eun-Me Ahn. Accanto agli spettacoli, il Doris Duke Theatre ospiterà residenze di ricerca e progetti innovativi come The Movement Undercommons di Grisha Coleman, che trasforma i dati di movimento in poesia cinetica. Si tratta dunque di un vero incubatore di idee, che espande i confini della danza e della sua relazione con la società contemporanea.
[Immagine in apertura: Doris Duke Theatre on the Jacob’s Pillow campus. BOCATUYA dancers on the roof above west entrance. Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow]e on the Jacob’s Pillow campus. BOCATUYA dancers on the roof above west entrance. Copyright Iwan Baan; Courtesy of Jacob’s Pillow]

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Una rappresentazione al femminile dell’Otello di Shakespeare

Il festival che trasforma la Fondazione Feltrinelli di Milano in un’isola

Il mestiere del drammaturgo secondo Mario Perrotta

L'arte di Pistoletto in campo per "salvare" i ghiacciai

Fino al 28 settembre il progetto espositivo di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-pistoletto-forever-is-now-2025">Michelangelo Pistoletto</a> Glacial Threads. Dalle Foreste ai Tessuti del Futuro propone un’esplorazione artistica del profondo legame tra creatività, sostenibilità e rigenerazione, con specifico riguardo per il settore della moda. Curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-michelangelo-pistoletto-milano">Fortunato D’Amico</a>, la mostra si svolge negli spazi del <a href="https://arte.sky.it/news/2022/light-art-massimo-uberti-castello-gamba-valle-aosta">Castello Gamba</a>, sede del Museo d’Arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta a Châtillon.
Partendo da un’iniziativa di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-cittadellarte-fondazione-pistoletto-biella">Cittadellarte – Fondazione Pistoletto</a>, in collaborazione con un grande gruppo industriale austriaco, l'esposizione affronta temi di pressante attualità quali il riscaldamento globale e i cambiamenti socio-ecologici, con un focus particolare sull'arco alpino. L’artista biellese, classe 1933 e tra i candidati al Premio Nobel per la Pace 2025, non ha mai smesso di utilizzare l’espressione artistica come invito alla riflessione su tali tematiche, incoraggiando attraverso le proprie opere un’esperienza di indagine tra arte e ambiente.
<h2>ARTE, SOSTENIBILITÀ E MODA RIGENERATIVA IN MOSTRA A CASTELLO GAMBA</h2>
Fin dal suo titolo, l’esposizione concentra la propria attenzione sui rischi legati alla progressiva scomparsa dei ghiacciai, nonché sull’urgente richiamo al senso di responsabilità collettiva per la salvaguardia di ambienti fragili come quelli dell’arco alpino. L'allestimento assume così la forma ideale di un unico organismo, al cui interno arte, ecologia e innovazione tecnologica possono vivere in armonia.
Tra le principali opere di Pistoletto esposte a Castello Gamba, spiccano lavori iconici come Metamorfosi, L'Albero di Ama: divisione e moltiplicazione dello specchio e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/caracalla-night-terme-roma">La Mela Reintegrata</a>. Tali opere invitano l’osservatore a riflettere attivamente su concetti fondamentali come trasformazione, unità, natura e artificio. L’insieme di installazioni del maestro dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/arte-povera-appunti-storia-programmi-tv-13-luglio">Arte Povera</a> richiama inoltre il processo creativo del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/il-terzo-paradiso-di-pistoletto-allarena-di-verona">Terzo Paradiso</a>, dove l’incontro tra elementi opposti dà vita a un soggetto nuovo, simbolo di rinascita e consapevolezza.
<h2>LE OPERE DI MICHELANGELO PISTOLETTO IN VALLE D'AOSTA</h2>
Accanto alle numerose installazioni immersive, alle opere interattive e ai contenuti didattici di natura scientifica, il percorso espositivo è completato da due sezioni tematiche speciali: la prima accoglie le strutture di Segno Arte, dove sono esposti abiti di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/residenza-fashion-designer-stoccolma">moda rigenerativa</a> studiati da designer di spicco, in collaborazione con il dipartimento di Cittadellarte dedicato alla sostenibilità etica. Spazio anche all’opera fotografica intitolata Dall’infinito alla Creazione, dedicata in modo specifico alla fragile maestosità dei ghiacciai.
Ricreando lungo il percorso della mostra un viaggio dalla rappresentazione della foresta, simbolo di equilibrio naturale, ai tessuti del futuro (realizzati in fibre biodegradabili e prive di microplastiche), la mostra Glacial Threads sottolinea l’importanza dell'azione artistica come catalizzatore per la promozione di pratiche sostenibili e circolari, più che mai necessarie per affrontare le sfide ambientali globali.
[Immagine in apertura: Glacial Threads: From Forest to Future Textiles - evento inaugurale 21 marzo 2024. Ginevra, Parco del Palazzo delle Nazioni Unite. Foto: Lenzing_Genf©SkylineMedien]

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