Una grande mostra celebra la poesia di Eugenio Montale

Il 15 giugno 1925 veniva pubblicato Ossi di seppia, la prima raccolta di versi di un giovane poeta che avrebbe lasciato un segno profondo nella storia della letteratura contemporanea: Eugenio Montale. In occasione del 100esimo anniversario di una data così importante per la poesia italiana, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/07/genova-ripercorre-mezzo-secolo-di-fotografia">Palazzo Ducale</a> di Genova ospita Meriggiare pallido e assorto, una mostra che si propone di rileggere il capolavoro di Montale alla luce delle diverse sensibilità di tre giovani talenti della fotografia contemporanea italiana.
Visitabile fino al prossimo 29 giugno negli ampi spazi del Sottoporticato del polo museale genovese, l'esposizione propone ai visitatori un percorso inedito, che coniuga i versi senza tempo del grande poeta con le prospettive visive di fotografi emergenti come Iole Carollo, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/giorni-come-stanze-libro-emilia-giorni-lockdown-italia">Anna Positano</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/11/la-storia-recente-della-libia-raccontata-attraverso-larchitettura">Delfino Sisto Legnani</a>. L'obiettivo è celebrare uno dei più grandi esponenti della letteratura internazionale del XX secolo, presentando cento immagini, una per ogni anno dalla pubblicazione di Ossi di seppia, e accompagnare i visitatori alla riscoperta della poesia montaliana attraverso gli sguardi nuovi e non convenzionali di tre giovani artisti.
<h2>GENOVA FESTEGGIA I 100 ANNI DI “OSSI DI SEPPIA”</h2>
Il nucleo espositivo della mostra Meriggiare pallido e assorto (che riprende il suo titolo dal nome del secondo componimento della sezione centrale della raccolta di poesie) è costituito da 99 fotografie scattate dai tre artisti coinvolti. A loro è stato affidato il compito di reinterpretare visivamente quei luoghi – fisici e immaginari – che oltre un secolo fa definirono i confini di un universo poetico senza precedenti. Il percorso espositivo di cento foto è completato da un’ultima immagine iconica: il ritratto fotografico di Eugenio Montale di fronte alla sua upupa, opera di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-ugo-mulas-palazzo-reale-milano">Ugo Mulas</a>.
Il lavoro dei giovani fotografi non può che ripartire dalla frammentarietà che contraddistingue la poesia montaliana fin dal suo clamoroso esordio di un secolo fa. Nei loro scatti, i tre artisti danno vita a un racconto ricco di elementi quotidiani, segni e spazi vuoti, che rievocano l’impatto dirompente del verso libero adottato dal poeta genovese.
<h2>3 FOTOGRAFI PER INTERPRETARE I VERSI DI MONTALE</h2>
Accanto al nucleo centrale di opere fotografiche, la mostra genovese presenta al pubblico anche le edizioni originali di Ossi di Seppia, concesse in prestito da importanti collezioni private. Questi volumi sono esposti insieme a diari, appunti personali e numerose fotografie d'epoca, per ripercorrere cinquant’anni di carriera artistica di Eugenio Montale, dalla prima edizione dell’opera d’esordio fino al <a href="https://arte.sky.it/news/2024/han-kang-premio-nobel-letteratura-2024">Premio Nobel</a>, assegnato al poeta genovese nel 1975.
Curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-nostalgia-palazzo-ducale-genova">Ilaria Bonacossa</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/ivrea-luminarie-natalizie-italo-calvino">Paolo Verri</a>, in collaborazione con Michela Murialdo, Meriggiare pallido e assorto a Palazzo Ducale di Genova offre un percorso espositivo affascinante, che rende omaggio alla carica innovativa e alla grande attualità dell’opera prima di Eugenio Montale.
[Immagine in apertura: credit Iole Carollo]

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Il bando per illustratori che si interroga sul senso del sacro

Come può il sacro manifestarsi oggi? Come può essere raccontato attraverso un’immagine che vada oltre il semplice concetto religioso e si faccia voce di un’esperienza collettiva e personale? Prende spunto da queste domande il contest per illustratori recentemente lanciato dall’Orvieto Cinema Fest, la rassegna che da otto edizioni promuove la cultura cinematografica, e in particolare del cortometraggio, nella splendida cornice della città umbra.
<h2>UN CONTEST PER ILLUSTRARE IL TEMA DEL SACRO</h2>
In programma dal 21 al 28 settembre 2025, la kermesse ha dato inizio ai preparativi diffondendo in Rete il bando per illustratori. L'obiettivo? Indagare il tema della nuova edizione attraverso le immagini. 
A guidare l'evento quest'anno è infatti il concetto di “sacro”, un termine vasto e ampiamente declinabile, qui osservato nella sua accezione più simbolica: “ciò che è inviolabile, ciò che custodisce una dignità speciale, ciò che interpella la nostra fede più profonda”.
<h2>IL CONCORSO DELL’ORVIETO CINEMA FEST</h2>
Aperta fino al prossimo 7 luglio, la Call for Artists invita illustratori e illustratrici (professionisti e non, residenti in Italia e all’estero) ad approfondire questo argomento, realizzando un'opera in grado di condensare il tema del “sacro” oggi, in un periodo storico nel quale questo concetto sembra confinato ai margini della società.
Le illustrazioni che arriveranno saranno visionate da una giuria di professionisti, chiamata a selezionare l'opera vincitrice (a cui sarà assegnato un premio di 300 euro). Altri quindici finalisti avranno la possibilità di esporre durante il festival, ottenendo visibilità e riconoscimento in un contesto internazionale. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la pagina ufficiale dell’<a href="https://www.orvietocinemafest.com/" target="_blank">Orvieto Cinema Fest</a>.
[Immagine in apertura: foto di Fiona Murray-deGraaff su Unsplash]

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