Per un weekend a Pistoia il suono diventa arte partecipata

<p>C’è un giardino a Pistoia che per tre giorni si trasforma in strumento musicale, un luogo in cui il silenzio abituale lascia spazio a un’onda di suoni inaspettati e vibrazioni collettive. È il “giardino d’autore” del <a href="https://arte.sky.it/news/2021/archeologia-storia-egitto-google-arts-culture" target="_blank">Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni</a>, che il 6, 7 e 9 settembre accoglie la quarta edizione di <i>Fabroni Sound Garden</i>, un progetto firmato da Tempo Reale – il centro di ricerca musicale fondato da Luciano Berio nel 1987 e oggi diretto da Francesco Giomi – in collaborazione con i Musei Civici e con il sostegno di <i>Toscanaincontemporanea2025</i>. Un festival in cui il pubblico diventa protagonista di azioni sonore collaborative, tra improvvisazioni, partiture aperte e rielaborazioni elettroniche.</p>
<h2>AL VIA IL FESTIVAL “SONORO” DI PISTOIA</h2>
<p>Il programma si apre sabato 6 settembre, dalle 18 alle 20, con un evento che porta con sé il gusto dell’eccezione: un happening sonoro ispirato alla partitura aperta di Giuseppe Chiari, storico artista <a href="https://arte.sky.it/news/2022/fluxus-mostra-milano" target="_blank">fluxus</a>, eseguita in Toscana soltanto una volta nel 1990. Settanta musicisti – professionisti e amatoriali, ciascuno con il proprio strumento portatile – animeranno gli spazi esterni del museo in una festa sonora in continuo movimento. Una massa collettiva di suoni che si compone e si scompone, un organismo vivo che accoglie differenze e improvvisazioni, restituendo al pubblico l’energia del gesto sonoro libero. </p>
<p>Domenica 7 settembre, sempre dalle 18 alle 20, arriva invece <i>Foosball</i>, un’azione che trasforma il gioco del calcio balilla in partitura musicale: tre tavoli da gioco, amplificati e rielaborati con live electronics, diventano il cuore pulsante di un paesaggio sonoro a 360 gradi, in cui il pubblico partecipa tanto con le mani sulle stecche quanto con l’ascolto, avvolto da altoparlanti e dall’energia del match.</p>
<h2>IL “SOUNDSCAPE” DELLA TOSCANA PRENDE VITA NELLA SERATA CONCLUSIVA</h2>
<p>A chiudere, martedì 9 settembre alle 19, è il concerto <i>Toscana divina Toscana terrena</i>, un omaggio poetico e sonoro alla memoria collettiva della regione. La performance, ideata da Tempo Reale, prende vita attraverso il format innovativo del live soundscape: i materiali registrati nelle campagne etnografiche del progetto <i>Come suona la Toscana</i>, realizzato con l’Università di Firenze, vengono rielaborati dal vivo. Voci, canti e suoni della vita contadina e delle feste popolari si trasformano in un paesaggio musicale stratificato: così, l’ascoltatore si trova immerso in un mosaico acustico che evoca le piazze dei borghi, i mercati, le campagne, fino a ricomporre un’identità sonora che appartiene a tutti. Con questa chiusura, la kermesse ribadisce la sua vocazione a unire comunità e avanguardia, gioco e ricerca, offrendo a Pistoia un laboratorio vivente di creatività condivisa e un patrimonio che dal locale guarda all’universale.</p>
<p>[Immagine in apertura: <i>Fabroni Sound Garden</i>, edizione 23. Ph The Factory PRD]</p>


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La pittura di Picasso e Kirchner in un inedito confronto

<p>Nati a un solo anno di distanza (rispettivamente nel 1880 e nel 1881), <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-kirchner-kunstmuseum-berna" target="_blank">Ernst Ludwig Kirchner</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/picasso-ribelle-parigi-storia-vita-museo-programmi-tv-17-luglio" target="_blank">Pablo Picasso</a> hanno incarnato, con traiettorie molto diverse, la stessa urgenza di rompere con il passato e ridisegnare i confini dell’arte. Kirchner, esponente di punta dell’Espressionismo tedesco e cofondatore del gruppo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-kirchner-kunstmuseum-berna" target="_blank">Die Brücke</a>, seppe trasformare le contraddizioni della modernità in forme spigolose e vibranti, sospese tra vitalismo e inquietudine. Picasso, partito dalla tradizione accademica spagnola, trovò a Parigi il terreno fertile per la sua inesauribile sperimentazione, dal <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-pablo-picasso-mudec-milano" target="_blank">Cubismo</a> alle metamorfosi più tarde. Due mondi apparentemente lontani, che però si sfiorano nel rapporto con la città, la figura umana e la continua reinvenzione del linguaggio pittorico. </p>
<p>È proprio su queste affinità inattese, più che sulle differenze note, che si fonda il dialogo proposto dalla nuova mostra <i>Kirchner. Picasso</i> al LWL-Museum für Kunst und Kultur di Münster, in Germania.</p>
<h2>KIRCHNER E PICASSO IN DIALOGO A MÜNSTER</h2>
<p>L’esposizione, aperta dal prossimo 26 settembre al 18 gennaio 2026, rappresenta la prima indagine così approfondita sui parallelismi tra questi due giganti del modernismo europeo. Oltre cento opere, provenienti dai maggiori musei del continente, delineano un percorso che parte dalle biografie degli artisti per intrecciarle con la storia culturale e politica d’inizio Novecento, in un contesto di scambi tra Francia e Germania. Il visitatore viene così guidato attraverso i temi cardine delle loro poetiche: la vita urbana, con le sue luci e ombre; l’intimità dello studio, luogo di creazione ma anche di vita quotidiana; i ritratti delle compagne, specchio delle evoluzioni stilistiche; le scene di bagnanti, allegorie di libertà e vitalità. La rassegna non esita inoltre a mostrare il rovescio della medaglia, dove la brillantezza della mondanità lascia spazio a solitudini, fragilità e tensioni sociali.</p>
<h2>L’AUTORITRATTO COME “SPECCHIO” DEL SÉ</h2>
<p>Un’attenzione particolare è rivolta all’autoritratto e alla costruzione di sé come artista. Kirchner, con i suoi autoritratti, non nasconde le ferite fisiche e psicologiche di una vita segnata dalla guerra e dalla malattia, trasformandole in testimonianze visive della propria condizione. Picasso, invece, preferisce sublimarsi nel mito, assumendo i tratti del minotauro o moltiplicando la propria immagine attraverso la fotografia, in un gioco di maschere e simboli. Così, la mostra di Münster (che già si prepara alla prossima tappa al Kirchner Museum di Davos, dal 15 febbraio al 3 maggio 2026) si presenta non solo come un confronto tra due maestri, ma come un’indagine lucida e puntuale sull’identità dell’artista moderno.</p>
<p>[Immagine in apertura: Pablo Picasso, <i>Frauenbüste (Bust of a Woman)</i>, 1926. Musée national Picasso-Paris. Image: bpk / GrandPalaisRMN / Gérard Blot. © Succession Picasso / VG Bild-Kunst, Bonn 2025]</p>


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