In Calabria un nuovo festival accende i riflettori sulle arti performative contemporanee

L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro si conferma un polo culturale di livello, inaugurando la prima edizione di un festival internazionale biennale che porta nella città calabrese il meglio delle arti performative contemporanee. Si chiama PERFORMING, e fino al 31 maggio trasforma l’istituzione in un epicentro creativo dove installazioni, incontri e interventi artistici si intrecciano in una costellazione di eventi che attraversano generi e discipline. Al centro della proposta, la performance come pratica di indagine e trasformazione: un linguaggio capace di connettere la memoria collettiva ai paesaggi urbani e alle urgenze politiche. 
<h2>IL PROGETTO “PERFORMING” A CATANZARO</h2>
La kermesse – che nasce dalla visione collettiva di dodici istituzioni italiane di alta formazione artistica (tra cui le Accademie di Reggio Calabria, Napoli e Sassari, ISIA di Faenza e numerosi Conservatori) e si avvale del sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del PNRR NextGenerationEU – si muove tra le strade, i chiostri, i teatri e gli spazi pubblici di Catanzaro, creando connessioni inedite tra la scena locale e quella internazionale. 
Tra gli eventi di spicco, il 22 maggio a Villa Margherita l’artista peruviana Daniela Ortiz porta in scena lo spettacolo di marionette The root you pulled out it is not a hole in my land, it is a tunnel!, seguito, il 24 maggio, dalla performance Book Tower di Nezaket Ekici che, prendendo vita sulla facciata dell’Accademia, invita l'osservatore a riflettere sul sapere come processo collettivo. 
<h2>GLI EVENTI IN PROGRAMMA </h2>
Il 28 maggio sarà la volta dei giovani artisti emergenti, con i progetti curati da Simona Gavioli e dislocati tra Villa Margherita e l’Educandato dell’Accademia, che vedono protagonisti Leonardo Panizza, CultOfMagic e Mari. Il 30 maggio, doppio appuntamento con la ricerca: la mattina in Biblioteca De Nobili avranno luogo gli interventi di studiosi e performer tra cui Elena Bellantoni e Luana Perilli; il pomeriggio avverrà la restituzione del progetto itinerante Crossing dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Dal 5 al 31 maggio, quattro artisti e docenti attraverseranno i confini tra Europa e Mediterraneo – da Albania a Grecia – in un viaggio denso di simboli e narrazioni. Numerosi i talk con personaggi di spicco, curatori, artisti, esperti di teatro: dall’iconica pioniera della Body Art <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-body-art-orlan-tolosa" target="_blank">Orlan</a>, al critico d’arte e direttore del Bogota Museum of Modern Art (MAMBO) in Colombia, Eugenio Viola. Infine non mancherà uno spazio dedicato al metaverso: un ambiente immersivo allestito a Villa Margherita, dove le esperienze performative si proiettano nello spazio digitale. 
[Immagine in apertura: Orlan. Ph Joel Saget]

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È l’universo artistico sorprendente di uno dei protagonisti assoluti del Rinascimento fiorentino il protagonista del documentario Botticelli e Firenze – La nascita della bellezza, in onda su Sky Arte giovedì 22 maggio.
Ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, il film ripercorre la vita di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-disegni-botticelli-america">Sandro Botticelli</a> e l’incredibile varietà dei suoi capolavori senza tempo: dalla <a href="https://arte.sky.it/news/2021/libro-tattile-primavera-botticelli-uffizi">Primavera</a> e la Nascita di Venere, ancora oggi ammirati da migliaia di visitatori nelle <a href="https://arte.sky.it/news/2024/lezioni-collezionismo-uffizi-firenze">Gallerie degli Uffizi</a>.
Per riscoprire la figura di un artista così influente, eppure quasi dimenticato per oltre tre secoli dopo la sua morte, il <a href="https://arte.sky.it/news/2022/docufilm-sandro-botticelli">docu-film</a> ricostruisce con immagini e parole la Firenze di Lorenzo il Magnifico, nel pieno di quell’età dell’oro che cambiò per sempre il volto della città gigliata.
Il film alterna riprese spettacolari della città a dettagli delle opere del Maestro, commentati da alcuni dei più importanti storici dell'arte internazionali. Grazie a questi approfondimenti, gli spettatori possono scoprire l’influenza del contesto politico e sociale della Firenze del Quattrocento sull’arte di Botticelli, nonché ammirare l’impatto delle sue opere sulla cultura e sull'arte contemporanea.

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