Fra arte e rovina: al via il "Festival del Paesaggio" di Anacapri

Che cos’è davvero una rovina? Non soltanto un frammento del passato che resiste al tempo, ma un segno capace di rinnovarsi, un dispositivo poetico e visivo che apre a nuove forme di pensiero. È da questa riflessione che muove la nona edizione del <a href="https://arte.sky.it/news/2023/festival-paesaggio-anacapri-2023" target="_blank">Festival del Paesaggio di Anacapri</a>, in programma dal 7 settembre al 3 novembre, un appuntamento che nel corso degli anni ha saputo farsi spazio tra le rassegne più attente alla relazione tra arte contemporanea e paesaggio. 
Curato da Arianna Rosica e Gianluca Riccio, il festival si presenta quest’anno come una narrazione corale articolata in due progetti espositivi: Travelogue. Paesaggi con rovine e RUINA. Ricercare un’identità nell’antico e nell’attuale. In entrambi, il tema della rovina viene riletto come materia viva, in grado di generare linguaggi e immaginari, e di restituire al pubblico l’idea che il passato non è mai davvero finito, ma continua a plasmare il presente.
<h2>AD ANACAPRI TORNA IL “FESTIVAL DEL PAESAGGIO”</h2>
Da un lato, Travelogue. Paesaggi con rovine, allestita per tutta la durata del festival negli spazi di Villa San Michele e nel centro storico di Anacapri, riunisce gli interventi di Angelo Mosca, Masbedo, Katarina Löfström, Alessio de Girolamo, Sislej Xhafa e Luca Pancrazzi. Le loro opere site-specific allontanano il concetto di rovina da un’estetica nostalgica e lo reinterpretano come traccia viva, sociale e personale. Così Angelo Mosca, con l’installazione Reperti, riflette sulla relazione tra rovina e ritrovamento; Katarina Löfström porta nel parco della Villa Open Source (4:3), una parete di migliaia di paillettes che reagiscono al vento e alla luce, restituendo un’immagine cangiante del paesaggio; il duo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/the-square-all-you-can-art-programmi-tv-15-maggio" target="_blank">Masbedo</a> presenta Resto, un’opera video proiettata su uno schermo montato a prua di una barca, dove scorre una sonata andante di Gianandrea Fioroni. Alessio de Girolamo, con la sua installazione sonora, intreccia memoria musicale e linguaggio digitale in un paesaggio notturno e intimo di Capri, mentre Luca Pancrazzi espone i suoi “paesaggi minuti”, evocazioni poetiche e archetipiche. Infine, Sislej Xhafa gioca sulla tensione tra immaginario turistico e realtà quotidiana con l’arco al neon Paradiso, e firma due interventi urbani: la terza edizione di The Flag Project e Manifesto, progetto diffuso di affissioni pubbliche nel cuore di Anacapri.
<h2>5 ARTISTE ITALIANE PROTAGONISTE DELLA MOSTRA AD ANACAPRI</h2>
RUINA. Ricercare un’identità nell’antico e nell’attuale, invece, concentra lo sguardo sulla loro capacità di diventare specchio interiore, memoria fragile e allo stesso tempo attiva. La mostra – che si tiene anch’essa a Villa San Michele, dal 7 settembre all’8 novembre – riunisce cinque giovani artiste italiane under 35: Clarissa Baldassarri, Morena Cannizzaro, Maria Cavinato, Carmela De Falco e Irene Macalli. Le loro opere spaziano dalla scultura alla fotografia, dall’installazione all’immagine digitale, e affrontano il tema della rovina come perdita ma anche come possibilità di rigenerazione. Dai calchi di zerbini domestici in zucchero e caffè di De Falco, che evocano la scomparsa dei rituali comunitari del Sud, alle sculture leggere di Baldassarri, che sollevano interrogativi sulla protezione e la fragilità, fino ai paesaggi domestici instabili di Macalli e alle "ferite fotografiche" di Cavinato e Cannizzaro. 
Quest’anno la rassegna si arricchisce inoltre di un’importante novità con la nascita del Premio Jumeirah Capri Palace. La giuria, presieduta da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/italia-contemporanea-programmi-tv-18-gennaio">Cristiana Perrella</a> e composta da figure di primo piano come Aldo Cazzullo, Angela Tecce, Brunella Trimarco ed Ermanno Zanini, selezionerà due tra gli artisti protagonisti delle due mostre in programma, e le loro opere entreranno a far parte della collezione permanente del prestigioso hotel. 
[Immagine in apertura: Sislej Xhafa, Paradiso, 2003. Courtesy the artist and Galleria Continua Ph. Oak Taylor-Smith]

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È con un post diffuso via social nel primo pomeriggio del 4 settembre che il gruppo Armani ha annunciato la scomparsa del suo "ideatore, fondatore e instancabile motore": Giorgio Armani è scomparso all'età di 91 anni, "serenamente, circondato dai suoi cari" precisa ancora la nota dall'azienda.
Originario di Piacenza, dove era nato nel 1934, lo stilista e imprenditore è stato per decenni la firma di punta del settore moda italiano, contribuendo in maniera decisiva alla sua ascesa internazionale. L'appellativo di "Re Giorgio", da tempo associato alla sua figura, restituisce con immediatezza il ruolo e l'influenza riconosciuti alla sua visione, alla sua produzione, al suo inconfondibile stile. 
<h2>LA SCOMPARSA DELLO STILISTA GIORGIO ARMANI</h2>
"Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire" indica il comunicato della Giorgio Armani S.p.A., realtà attiva da mezzo secolo. Risale infatti alla metà degli anni Settanta, dopo precedenti esperienze professionali, la fondazione ufficiale dell'azienda sorta anche su impulso di Sergio Galeotti, compagno nella vita e partner professionale di Armani (fino alla scomparsa, nel 1985). Alle prime collezione di moda maschile, apprezzate anche oltreoceano, seguono quelle femminili che progressivamente consolidano la reputazione del brand Armani come sinonimo indiscusso di un'eleganza senza tempo e priva di ostentazione.
<h2>DALLA MODA ALL'ARCHITETTURA: IL SUCCESSO DELLO STILE ARMANI</h2>
Nonostante la riconosciuta centralità del compianto stilista nel fashion system globale, è impossibile non ricordare anche il suo impegno creativo in altri ambiti: dal design, con la linea Armani/Casa, allo sport, dalla cosmetica ai profumi, fino all'architettura. Quest'ultima, in particolare, ha trovato piena espressione a Milano, città amattissima dallo stilista, nonché sede del gruppo aziendale. Prova ne sono i progetti dello spazio espositivo Armani/Silos e dell'Armani/Teatro, sorto dal recupero di una fabbrica dismessa rinata grazie al pluripremiato architetto <a href="https://arte.sky.it/news/2025/uzbekistan-national-museum-tadao-ando">Tado Ando</a>: edifici destinati a restare come sua eredità permanente al capoluogo lombardo. Proprio all'Armani/Teatro, sito in via Bergognone 59 (Milano), sarà allestita la camera ardente di Giorgio Armani, aperta nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 settembre.
<h2>IL CORDOGLIO PER LA MORTE DI GIORGIO ARMANI</h2>
Personaggio popolarissimo, stimato in Italia e all'estero, Armani è oggi salutato da esponenti del mondo della cultura, della politica e dello star system. Tra i primi messaggi di cordoglio pervenuti dopo la notizia della sua scomparsa, ampiamente rilanciata anche dai media stranieri, quello del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli: "Con Giorgio Armani scompare un protagonista assoluto della cultura italiana, che ha saputo trasformare l’eleganza in un linguaggio universale. Il suo stile sobrio e innovativo ha ridefinito il rapporto tra moda, cinema e società, lasciando un’impronta indelebile nel costume contemporaneo. Non soltanto un maestro della moda, ma un riconosciuto ambasciatore dell’identità italiana nel mondo. Alla sua famiglia e a tutti i collaboratori va il nostro pensiero riconoscente e commosso". Per il giorno dei suoi funerali, che si svolgeranno in forma privata lunedì 8 settembre, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato il lutto cittadino, sottolineando in una nota che "Giorgio Armani è stato e resterà per sempre uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo. Armani era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo. A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città."
[Immagine in apertura: (Photo by JULIEN DE ROSA / AFP) (Photo by JULIEN DE ROSA/AFP via Getty Images]

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