Gli artisti che parteciperanno alla mostra-evento sotto le Piramidi di Giza

<p>Tra le dune del deserto egiziano, dieci artisti provenienti da dieci Paesi dialogheranno con uno dei luoghi più iconici della civiltà umana, la piana di Giza. Dall’11 novembre al 6 dicembre arriva la quinta edizione di <i>Forever Is Now</i>, la mostra che dal 2021 trasforma le piramidi in un palcoscenico globale per l’arte contemporanea. Dopo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-pistoletto-forever-is-now-2025" target="_blank">l’annuncio della partecipazione di Michelangelo Pistoletto</a>, Art D’Égypte by Culturvator ha svelato l’intera line-up di artisti che daranno vita all’evento, organizzato sotto l’egida dei Ministeri egiziani degli Affari Esteri, della Cultura, del Turismo e dell’Antichità e dell’UNESCO. </p>
<h2>DIECI ARTISTI PORTANO LE PROPRIE OPERE SOTTO LE PIRAMIDI</h2>
<p>Oltre al maestro dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/arte-povera-appunti-storia-programmi-tv-27-aprile" target="_blank">Arte Povera</a>, la rassegna vedrà la partecipazione di nomi affermati e nuove voci della scena globale. Il portoghese Alexandre Farto, alias VHILS, porterà le sue incisioni murali che scavano nella memoria urbana, mentre il turco Mert Ege Köse esplorerà il confine fra materia e spiritualità. Il collettivo Recycle Group, formato dai franco-russi Andrey Blokhin e Georgy Kuznetsov, rifletterà sul rapporto tra tecnologia e umanità, e l’artista sudcoreano J.Park unirà filosofia e innovazione digitale in installazioni immersive. Dal dialogo tra gli Stati Uniti e i Paesi Bassi nasceranno le creazioni di Alex Proba e SolidNature, che trasformeranno la pietra naturale in forme visionarie di colore e luce. Il libanese Nadim Karam, con le sue sculture monumentali, racconterà storie collettive di resilienza e immaginazione, mentre la brasiliana Ana Ferrari intreccerà identità e ambiente attraverso un linguaggio plastico audace e contemporaneo.</p>
<h2>L’ARTE CONTEMPORANEA “FIORISCE” NEL DESERTO EGIZIANO</h2>
<p>Completano il panorama il franco-beninense King Houndekpinkou, che fonde spiritualità africana e tradizioni giapponesi della ceramica, e l’egiziana Salha El Masry, la cui ricerca sulle antiche forme e scritture pre-dinastiche restituisce un dialogo poetico con la memoria del proprio Paese. Insieme, questi dieci artisti incarnano la visione di un’Egitto che non solo custodisce il passato, ma lo reinventa come spazio di scambio e rinascita.</p>
<p>[Immagine in apertura: ph Andrea Oitana, courtesy by Archivio Michelangelo Pistoletto]</p>


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Ritrovate 18 arie di un'opera di Vivaldi che si credeva perduta

<p>Quasi trecento anni: tanto è passato dall’ultima esecuzione pubblica de <i>La Costanza Trionfante</i>, opera di <a href="https://arte.sky.it/news/2019/vita-e-opere-di-vivaldi-raccontate-dalla-voce-di-giancarlo-giannini" target="_blank">Antonio Vivaldi</a>, da tempo ritenuta perduta per sempre. Presto però la composizione risuonerà nuovamente, in seguito alla straordinaria scoperta di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/mozart-maggio-musicale-fiorentino" target="_blank">Federico Maria Sardelli</a>, tra i massimi esperti mondiali del maestro veneziano.</p>
<p>Grazie a un’approfondita opera di ricerca filologica, il musicologo ha rintracciato, recuperato e ricostruito ben diciassette arie e un duetto assolutamente inediti, che rappresentano circa un terzo dell'intera composizione vivaldiana. Si tratta di un frammento significativo, che consente agli studiosi e agli appassionati di comprendere a distanza di tanto tempo la portata di un capolavoro che si credeva ormai destinato all’oblio. L’opera ritrovata sarà presentata nell’ambito di un atteso convegno di studi, in programma a Lucca il prossimo 16 ottobre, seguito tre giorni dopo da un concerto in prima esecuzione assoluta.</p>
<h2>LA STORIA DE “LA COSTANZA TRIONFANTE”, DAL SUCCESSO ALL’OBLIO</h2>
<p>Il ritrovamento di una porzione consistente di quest'opera è stato il risultato di una serie di ricerche condotte da Sardelli in tutta Europa. <i>La Costanza Trionfante </i>aveva debuttato originariamente al Teatro di San Moisè di Venezia nel 1716, venendo rappresentata ancora fino al 1732. La sua esistenza nel vasto catalogo vivaldiano era quindi nota agli studiosi, anche in virtù di sette arie scoperte nel 2001 in Inghilterra.</p>
<p>Per ritrovare le restanti arie Sardelli ha consultato numerose biblioteche europee, tenendo sempre a mente una prassi compositiva seguita da Vivaldi: riciclare le proprie arie di maggior successo. È così che molti passaggi de <i>La Costanza Trionfante </i>sono passati sui pentagrammi di componimenti successivi, tra cui il <i>Teuzzone</i> o il dramma musicale <i>Ercole su'l Termodonte</i>. A partire da questo puzzle di frammenti sopravvissuti, il musicologo e direttore d’orchestra toscano ha ricostituito un nucleo coerente di diciotto arie che permette agli ascoltatori contemporanei di tornare ad ascoltare uno dei capolavori del genio del <a href="https://arte.sky.it/news/2022/estate-vivaldi-libro-illustrazione" target="_blank">Barocco musicale</a> poco meno di tre secoli dopo la sua ultima esecuzione.</p>
<h2>L’OPERA INEDITA DI VIVALDI RISUONERÀ DOPO TRE SECOLI</h2>
<p>L’ambizioso progetto è stato sostenuto dalla <a href="https://arte.sky.it/news/2025/nuovo-centro-delle-arti-lucca" target="_blank">Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca</a> e si articolerà in una serie di importanti iniziative, organizzate proprio nella città toscana. Il primo evento in programma è uno speciale convegno di studi, previsto per giovedì 16 ottobre nella Cappella Guinigi del <a href="https://arte.sky.it/news/2021/festival-fumetti-lucca-comics-games" target="_blank">Complesso di San Francesco</a>. Un altro appuntamento molto atteso è il concerto delle arie ritrovate, in programma nella Chiesa di San Francesco domenica 19 ottobre. L’esecuzione sarà affidata all'Orchestra Barocca Modo Antiquo, uno dei migliori ensemble di musica antica del panorama internazionale, diretta per l’occasione dallo stesso Federico Maria Sardelli.</p>
<p>Il concerto sarà ulteriormente impreziosito dalla partecipazione di tre solisti del calibro di Valeria La Grotta, Cecilia Molinari e Valentino Buzza. La stessa formazione è poi al centro di un terzo progetto di grande fascino: l’incisione delle diciotto arie inedite di Vivaldi per un disco che sarà pubblicato presto dall’etichetta spagnola Glossa. </p>
<p>[Immagine in apertura: foto di Andreea V su Unsplash]</p>


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