Le grandi civiltà del passato raccontate da un maestro del fumetto

Un po' fumetto, un po' manuale di storia. Il nuovo volume illustrato pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/graphic-novel-ernest-hemingway-edizioni-npe" target="_blank">Edizioni NPE</a> si muove tra questi due estremi, conciliandoli grazie al tratto sapiente di uno dei più grandi disegnatori della cultura italiana: Gianni De Luca. È lui l'autore di La sfinge nera e altre storie antiche, raccolta di undici avventure che hanno come comune denominatore il passato e le grandi civiltà che hanno segnato la storia dell'umanità.
<h2>UN VIAGGIO NEL PASSATO CON GIANNI DE LUCA</h2>
Pubblicati originariamente tra il 1946 e il 1965, questi straordinari fumetti dal sapore epico portano alla luce episodi e aneddoti di popoli antichi: etruschi, vichinghi, egizi, yemeniti e figure bibliche si alternano in una narrazione visiva che incanta per dettaglio, composizione e potenza espressiva.
“Questo volume presenta undici opere di Gianni De Luca che hanno quale comune denominatore il carattere storico. Coprono un arco temporale di un decennio, dagli esordi nel 1946-1947 sino alla maturità artistica, rapidamente raggiunta negli anni Cinquanta”, scrive Pier Giuseppe Barbero nella prefazione al libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). “Questi lavori sono pubblicati in ordine cronologico, consentendoci, così, di constatare l’evoluzione del segno grafico di De Luca, peraltro sin da subito molto personale nonostante la giovane età dell’artista”.
<h2>L'EVOLUZIONE ARTISTICA DI GIANNI DE LUCA</h2>
Disposte in sequenza, dal più lontano al più recente, le storie consentono infatti di ammirare gli sviluppi grafici e narrativi del suo autore: dalle primissime prove giovanili, già ricche di intuizioni visive (come Nel regno di Kamrasi, avventura del 1947 ambientata in Yemen nei primi decenni del XX secolo), fino alla padronanza del chiaroscuro e della costruzione scenica dei lavori più vicini a noi (tra gli altri L’ultima Atlantide degli anni Sessanta). Il risultato è un progetto editoriale sofisticato, in grado di coniugare rigore storico e fantasia con una raffinatezza fuori dal tempo.

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Al fotografo Steve McCurry la laurea ad honorem dall’Università di Siena

Sarà <a href="https://arte.sky.it/news/2024/steve-mccurry-ricerca-colore-programmi-tv-8-luglio" target="_blank">Steve McCurry</a>, leggenda vivente della fotografia mondiale, a inaugurare simbolicamente l’undicesima edizione del Siena Awards Photo Festival: il prossimo 24 settembre, l’Università di Siena gli conferirà la laurea magistrale ad honorem in Antropologia e Linguaggi dell’immagine. Il riconoscimento, nato dalla collaborazione tra l’ateneo e il festival, celebra non solo il valore estetico delle sue opere, ma anche la potenza antropologica che ne è alla radice: la capacità di raccontare l’umano nelle sue infinite espressioni. Il suo sguardo, infatti, ha saputo rendere visibili storie altrimenti marginali, trasformando la fotografia in uno strumento conoscitivo e critico, capace di generare empatia e riflessione sociale attraverso l’immagine.
<h2>STEVE MCCURRY RICEVE LA LAUREA AD HONOREM A SIENA</h2>
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry ha studiato Cinematografia e Teatro all’Università della Pennsylvania, prima di dedicarsi al fotogiornalismo. La sua carriera decolla nel 1979, quando riesce a documentare clandestinamente l’Afghanistan prima dell’invasione sovietica, trasportando i rullini nascosti nei vestiti. Quei reportage lo consacrano tra i grandi. Ma è nel 1985 che raggiunge fama mondiale, con lo scatto della “Ragazza afghana” pubblicato sulla copertina del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/tutte-le-donne-del-national-geographic-in-un-libro" target="_blank">National Geographic</a>: due occhi verdi che parlano al mondo intero. 
Da quel momento, McCurry ha raccontato guerre, culture in via di estinzione, tradizioni millenarie e l’incessante vitalità umana nei cinque continenti, mantenendo sempre al centro l’individuo. Ha vinto numerosi riconoscimenti, dal <a href="https://arte.sky.it/news/2025/vincitori-world-press-photo-contest-2025" target="_blank">World Press Photo</a> alla Robert Capa Gold Medal, fino alla Centenary Medal della Royal Photographic Society, entrando nel 2019 nella International Photography Hall of Fame.
<h2>IL SIENA AWARDS PHOTO FESTIVAL 2025</h2>
Dal 27 settembre al 23 novembre, l’undicesima edizione del Siena Awards Photo Festival presenta un programma ricco di mostre fotografiche distribuite su tutto il territorio: sei sedi indoor e due spazi all’aperto tra Siena, Castelnuovo Berardenga e Sovicille. Da People Sharing All The World presso l’Ex Distilleria Lo Stellino, che raccoglie le opere vincitrici del concorso, a SIPA Story‑Telling, dedicata all'arte del foto-racconto, sono numerose le rassegne che animeranno la città toscana. A Question of Balance di Elliot Ross e la collettiva Above Us Only Sky approfondisce i temi ambientali, mentre Mexico Border di Adrees Latif all'Accademia dei Rozzi, No Woman’s Land di Kiana Hayeri e Vanishing Caribou di Katie Orlinsky indagano questioni sociali e climatiche. Steve McCurry sarà invece protagonista, il 26 settembre, della lecture Passione e narrazione – Una conversazione con Steve McCurry: un’occasione imperdibile per incontrare il grande fotografo dal vivo.

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Il fotografo Steve McCurry racconta l'Umbria (e le sue tradizioni)

Le conseguenze del cambiamento climatico negli scatti di Nick Brandt

Arte e moda nelle foto di Gian Paolo Barbieri 