Il Grand Palais di Parigi ritrova la sua magnificenza dopo il maxi restauro

<p>Prestigio e rilievo architettonico non sono stati sufficienti a sottrarre il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/paris-photo-jim-jarmusch-2024" target="_blank">Grand Palais di Parigi</a> dal destino che spesso affligge, in tutto il mondo, edifici simbolo delle culture locali. Progettato dagli architetti Henri Deglane, Albert Louvet, Albert Thomas, con il coordinamento del collega Charles Girault, il celebre monumento combina lo stile Beaux-Arts con l'adozione di materiali come vetro e acciaio. Fu realizzato per l'Esposizione Universale di Parigi del 1900, la stessa per la quale venne eretta la <a href="https://arte.sky.it/news/2022/torre-eiffel-parigi-altezza" target="_blank">Tour Eiffel.</a> Danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, negli anni Sessanta del secolo scorso su modernizzò (nella parte settentrionale) dall'architetto Pierre Vivien. Considerato un simbolo dell'eccellenza artistica e dell'ingegneria francese, negli ulltimi decenni ha conosciuto vicende alterne; tra abbandono, frammentazione interna, sono sorti problemi legati alla sicurezza che hanno avuto un impatto sulla circolazione interna e fruibilità da parte del pubblico. Fino al restauro durato quattro anni.</p>
<h2>A PARIGI RIAPERTO IL GRAND PALAIS DOPO IL RESTUARO</h2>
<h2><i style="font-size: 16.0px; font-weight: 300;"><i>"Il Grand Palais è un simbolo potente del patrimonio cu</i>lturale francese: iconico e immediatamente riconoscibile, eppure gran parte della sua bellezza è rimasta nascosta per decenni"</i><span style="font-size: 16.0px; font-weight: 300;"> , ha commentato Francois Chatillon, fondatore di Chatillon Architectes.</span><b style="font-size: 16.0px;"> </b><i style="font-size: 16.0px; font-weight: 300;">"Non ci siamo prefissati di reinventarlo, ma attraverso un processo di rivelazione volevamo svelarne l'identità. Questo restauro ha avuto l'obiettivo di riportarlo in vita, rimanendo fedeli al suo spirito e aprendolo al futuro, restituendo il monumento alla gente." </i><span style="font-size: 16.0px; font-weight: 300;">Lo studio parigino si è occupato del recupero di 77mila mq della struttura; tra gli obiettivi dell'intervento rientrano il miglioramento dei flussi interni e l'estensione delle possibilità di utilizzo da parte dei visitatori, con opportunità fin qui mai sperimentate. In particolare, si sono volute ripristinare la circolazione interna e le viste dell'epoca dell'apertura, dando vita a una nuova "piazza centrale". Un percorso semplificato e l'aggiunta di oltre 40 nuovi ascensori e montacarichi, insieme a 30 scale, assicurano la piena accessibilità ai vari livelli e spazi.</span></h2>
<h2>PER L'ESTATE 2025 LA MOSTRA DI NIKI DE SAINT PHALLE AL GRAND PALAIS</h2>
<p>Appena un anno fa, il Grand Palais di Parigi è stato impiegato (in parte) come sito per le <a href="https://arte.sky.it/news/2024/edoardo-tresoldi-olimpiadi-parigi" target="_blank">Olimpiadi ospitate nella capitale francese</a>. Dopo la scenografica e gigantesca installazione <i>Nosso Barco Tambor Terra</i>, realizzata all'uncinetto e impiegando materiali naturali dall'artista brasiliano Ernesto Neto (e allestita ancora fino al 25 luglio prossimo), per l'estate 2025 il Grand Palais propone una serie di eventi e di mostre d'arte. A partire da <i>Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely, Pontus Hulten </i>che, visitabile dal 26 giugno al 10 gennaio 2026, apre un varco nella parabola umana e artistica di una coppia leggendaria. Uniti da un indissolubile legame <a href="https://arte.sky.it/news/2023/graphic-novel-niki-de-saint-phalle" target="_blank">Niki de Saint Phalle</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/06/mostra-i-filosofi-jean-tinguely-cecina" target="_blank">Jean Tinguely</a> vengono in questa occasione raccontati attraverso la figura di Pontus Hulten, primo direttore del Musée national d'art moderne del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/centre-pompidou-parigi-ristrutturazione" target="_blank">Centre Pompidou</a>, che condivise la loro visione di un'arte dirompente, multidisciplinare e partecipativa. </p>
<p>[Immagine in apertura: Grand Palais - Nave. Image Credit: © Charly Broyez for Chatillon Architectes]</p>


Segui su Sky Arte Il Grand Palais di Parigi ritrova la sua magnificenza dopo il maxi restauro

Il Grand Palais di Parigi ritrova la sua magnificenza dopo il maxi restauro | Sky Arte

L'arte contemporanea è al centro nel nuovo museo di Mantova

Indagine sullo spazio urbano nel Padiglione Esprit Nouveau di Le Corbusier a Bologna

Il reportage dalla Milano Design Week 2024

La più grande mostra mai dedicata al collettivo Pussy Riot

<p>Si intitola <i>Velvet Terrorism: Pussy Riot’s Russia </i>la mostra visitabile fino al 29 giugno presso la <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostre-2025-castello-rivoli-rebecca-horn" target="_blank">Haus der Kunst</a> di Monaco di Baviera. Ideata per ripercorrere i 14 anni di azioni del celebre collettivo e mostrare i cambiamenti che nello stesso periodo hanno interessato il Paese di origine delle attiviste che ne fanno parte, l’esposizione rappresenta il primo evento museale organizzato in Germania – nonché la più grande esposizione – sulla storia e i lavori del collettivo artistico russo.</p>
<p>Anche la cornice espositiva gioca un ruolo fondamentale: <i>Velvet Terrorism</i> è infatti allestita all’interno della LSK-Galerie, spazio dedicato alle mostre temporanee ricavato nell’ex-rifugio antiaereo della Haus der Kunst. In questa sede tanto particolare e rilevante da un punto di vista storico, l’esposizione racconta l'evoluzione della Russia sotto Vladimir Putin nell'ultimo decennio, e svela come le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/una-campagna-per-finanziare-lo-spettacolo-teatrale-targato-pussy-riot" target="_blank">Pussy Riot</a> abbiano saputo trasformare l’oppressione subita in una spinta creativa rivoluzionaria e multidisciplinare.</p>
<h2>UN DECENNIO DI PUSSY RIOT ALLA HAUS DER KUNST DI MONACO DI BAVIERA</h2>
<p>La mostra bavarese ruota attorno a un doppio fulcro tematico, che esplora tanto il ruolo dell’arte come strumento indispensabile di resistenza politica e sociale, quanto il suo impiego come forma di narrazione storica. Fedele ai principi di <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mostra-femminismo-berkeley" target="_blank">attivismo femminista</a> che lo contraddistinguono fin dalle sue origini nei primi anni Dieci del secolo attuale, il collettivo Pussy Riot ha fatto sentire la propria voce attraverso azioni dimostrative capaci di unire performance artistiche e musicali, proteste civili e un uso dirompente e innovativo dei mezzi di comunicazione di massa.</p>
<p>Il percorso espositivo illustra nel dettaglio e cronologicamente l’intero processo che ha portato i cittadini russi a perdere progressivamente le loro libertà civili, a favore di un governo sempre più autocratico, fino all'invasione dell'<a href="https://arte.sky.it/news/2025/barbara-kruger-treno-ucraina-arte-pubblica" target="_blank">Ucraina</a> nel 2022. L’allestimento della mostra pone a confronto le testimonianze dirette di Maria Alyokhina, scritte a mano dalla stessa artista, cantante e attivista sulle pareti della LSK-Galerie, con una corposa selezione di video e immagini che documentano le azioni svolte dalle componenti del collettivo con i loro iconici passamontagna colorati.</p>
<h2>UN’ESPLORAZIONE ARTISTICA DELLA RESISTENZA “CREATIVA” NELLA RUSSIA DI PUTIN</h2>
<p>Curata in modo congiunto dalla galleria Kling & Bang di Reykjavik e la Haus der Kunst di Monaco di Baviera, la retrospettiva deve il suo titolo a una citazione di Tikhan Shevkunov, consigliere spirituale di Putin, che nel 2012 aveva definito “<i>terrorismo di velluto</i>” la celebre performance <i>Punk Prayer</i> organizzata dalle Pussy Riot nella Cattedrale di Cristo Salvatore.</p>
<p>Ripercorrendo la storia del collettivo nel difficile contesto di un Paese autoritario come la Russia degli ultimi anni, la mostra <i>Velvet Terrorism</i> invita i visitatori a immergersi nel mondo colorato e rumoroso delle Pussy Riot: un viaggio al termine del quale è possibile scoprire il grande valore artistico e sociale delle loro azioni e performance.</p>
<p>[Immagine in apertura: "Velvet Terrorism: Pussy Riot‘s Russia" exhibition view Haus der Kunst München, 2024. Photo: Maximilian Geuter] </p>


Segui su Sky Arte La più grande mostra mai dedicata al collettivo Pussy Riot

La più grande mostra mai dedicata al collettivo Pussy Riot | Sky Arte

Le opere di arte contemporanea inaugurate sotto le piramidi egizie