Bologna celebra il grande regista Ken Loach

Al regista e sceneggiatore di fama mondiale <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/05/cannes-giorno-9-scommessa-xavier-doran-certezza-ken-loach" target="_blank">Ken Loach</a> sarà conferita la laurea ad honorem in Scienze Filosofiche dall'<a href="https://arte.sky.it/news/2024/andate-lavorare-programmi-tv-31-maggio" target="_blank">Università di Bologna</a>. La cerimonia speciale si terrà martedì 11 novembre presso il King’s College di Londra, dove sarà presente il cineasta inglese affiancato da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/bologna-mostra-milva" target="_blank">Giovanni Molari</a> (ettore dell’Unibo) e Raffaella Campaner (prorettrice). Subito dopo la consegna del titolo, Ken Loach terrà la sua lezione magistrale.
La comunità accademica dell’ateneo bolognese parteciperà all’evento in diretta streaming, collegandosi dall'Aula Magna della Biblioteca Universitaria. L’assegnazione della prestigiosa onorificenza è stata proposta dal Dipartimento di Filosofia, in accordo con il Dipartimento delle Arti, in riconoscimento dell’importanza filosofica, sociale e critica dell’intera filmografia di Loach.
<h2>IL REGISTA BRITANNICO RICEVERÀ LA LAUREA AD HONOREM DALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA</h2>
Figura centrale del cinema europeo dagli anni Settanta a oggi, Ken Loach ha dedicato la sua intera carriera alla rappresentazione schietta e mai moralistica delle condizioni delle classi lavoratrici. L’onorificenza dall’Università di Bologna è stata decisa in virtù della sua “specifica attitudine a fornire un’immagine problematizzante della realtà”, una dote che è “frutto non soltanto di passione civile ma anche di una spiccata sensibilità filosofica”.
Il conferimento del titolo accademico ad honorem rappresenta un tributo alla coerenza intellettuale di un cineasta che ha sempre saputo coniugare con assoluta coerenza la propria ricerca artistica con il profondo impegno civile. L’acutezza dello sguardo di Loach emerge in tutte le sue pellicole, dai primi lungometraggi realizzati nell’ambito della corrente del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/morte-lorenza-mazzetti-regista-cinema" target="_blank">Free cinema</a> britannico, fino ai più recenti successi di pellicole di grande respiro - tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/09/festival-cinema-film-inghilterra-irlanda-torino" target="_blank">Il vento che accarezza l'erba</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/cinema-david-donatello-premi" target="_blank">Io, Daniel Blake</a>, entrambe premiate con la Palma d'oro al <a href="https://arte.sky.it/news/2024/studio-ghibli-cannes-2024" target="_blank">Festival di Cannes</a>.
<h2>SENSIBILITÀ FILOSOFICA E COERENZA INTELLETTUALE NEL CINEMA DI LOACH</h2>
La ricca produzione cinematografica del regista di Coventry comprende oltre 50 film e documentari, nei quali ha sempre manifestato la propria volontà di proiettare sul grande schermo “la verità dell’esperienza sociale e politica”. Grazie all’inconfondibile raffinatezza della sua tecnica narrativa, Loach ha applicato il proprio sguardo umano e la propria empatia all’analisi lucida e rigorosa delle condizioni della working class.
Tra i numerosi premi ricevuti a livello internazionale in oltre cinquant'anni, spiccano l’Orso d’Oro alla carriera a Berlino e il Leone d’Oro alla carriera alla <a href="https://arte.sky.it/news/2025/werner-herzog-leone-oro-carriera-venezia-2025" target="_blank">Mostra del Cinema di Venezia</a>. A questi prestigiosi riconoscimenti si aggiunge ora la laurea ad honorem in Scienze Filosofiche dell’Università di Bologna; un titolo che testimonia l’importanza di una filmografia che ha saputo offrire al pubblico globale uno sguardo critico sulle <a href="https://arte.sky.it/news/2025/triennale-milano-esposizione-universale-2025" target="_blank">disuguaglianze</a> sociali del mondo di oggi.
[Immagine in apertura: foto di Ubaldo Bitumi su Unsplash]

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Qual è l’eredità culturale di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/01/anche-la-firma-di-shakespeare-nel-patrimonio-dellumanita-unesco">William Shakespeare</a>? E cosa trasmette il suo teatro al pubblico contemporaneo? Una risposta molto originale arriva dal documentario She, Othello, in onda su Sky Arte domenica 9 novembre, dedicato a un progetto intrigante: la messa in scena dell’<a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/otello-royal-opera-house-londra-cinema">Otello</a> a opera di SWAN (acronimo di Shakespeare Women Acting Nucleus, vale a dire "Nucleo Di Recitazione Femminile di Shakespeare"), l'unica compagnia di questo genere interamente al femminile attiva nel nostro Paese.
Partendo dal <a href="https://arte.sky.it/news/2022/first-folio-shakespeare-asta-sothebys">First Folio</a>, la prima raccolta (quasi) integrale di tragedie, commedie e storie scritte dal Bardo, la pellicola mira a evidenziare come il fascino di questi lavori teatrali sopravviva immutato ai giorni nostri, consentendo anche una loro attualizzazione.
La ricerca del documentario segue due filoni di indagine distinti ma complementari. All’approccio puramente accademico, curato da studiosi di storia del teatro che analizzano la genesi del testo dell’Otello e il suo inserimento nell’opera omnia di Shakespeare, si somma il racconto della produzione teatrale dell’opera a cura della compagnia SWAN, fondata nell’ambito dell’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Un’analisi tanto articolata non può che partire da una solida base scientifica, ma il progetto scenico dell’Otello ha un valore più espressivo che filologico e dimostra come, a distanza di oltre 400 anni dalla loro stesura, le opere teatrali di William Shakespeare abbiano mantenuto intatta la loro incredibile influenza.

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