A Chicago un’ex scuola diventa hub culturale grazie all'artista Theaster Gates

<p>A Chicago, all'angolo tra la 72nd Street e la Dorchester Avenue, un edificio scolastico che per anni è stato simbolo di abbandono rinasce come un hub culturale e didattico. Domenica 14 settembre, l’ex scuola cattolica St. Laurence, chiusa nel 2002 e rimasta silenziosa per oltre un decennio, torna a infatti ad aprirsi alla comunità come The Land School. Il progetto è stato promosso dalla Rebuild Foundation guidata dall’artista <a href="https://arte.sky.it/news/2022/londra-serpentine-pavilion-theaster-gates">Theaster Gates</a> ed è l'esito di un lungo lavoro di recupero. Con la sua inaugurazione si sancisce non solo il salvataggio di una struttura di circa 3.700 metri quadrati, a rischio demolizione, ma anche la creazione di uno spazio dedicato alla sperimentazione artistica, alla cura della memoria e alla costruzione del futuro per la comunità locale.</p>
<h2>SU INIZIATIVA DI THEASTER GATES A CHICAGO NASCE THE LAND SCHOOL</h2>
<p>L’acquisizione dell’immobile da parte della fondazione, per circa mezzo milione di dollari, ha dato avvio ai lavori di riqualificazione; durati sette anni, sono stati finanziati con 12 milioni. La ristrutturazione ha puntato alla conservazione e alla valorizzazione delle murature storiche, degli intonaci decorativi e dei mattoni originali, preservati come testimonianze di un passato che non va cancellato, bensì reinterpretato. È con questo spirito che The Land School si propone come un laboratorio vivente, dove artisti e pensatori di diverse generazioni potranno incontrarsi per condividere processi creativi e pratiche culturali come strumenti di autodeterminazione comunitaria. Dal canto suo Gates stesso ribadisce l’importanza di un approccio iterativo e duraturo, sottolineando che, negli ultimi vent’anni, “<i>è diventato evidente che le sfide, le lezioni e le opportunità incontrate in questo percorso costituiscono pedagogie e euristiche fondamentali per immaginare e realizzare nuovi futuri spaziali per le nostre comunità</i>”.</p>
<h2>IL PROGRAMMA INAUGURALE DI THE LAND SCHOOL</h2>
<p>L’apertura di The Land School, che coincide con i quindici anni della Rebuild Foundation, segna una tappa fondamentale nella ridefinizione del paesaggio culturale della South Side di Chicago. Il progetto, infatti, consolida un ecosistema di spazi rigenerati: luoghi un tempo dismessi che oggi pulsano di creatività, ospitalità radicale e produzione artistica. </p>
<p>Il debutto ufficiale, in programma il 14 settembre, sarà celebrato con una giornata interamente dedicata al pubblico che sarà scandita dalla presentazione dei primi residenti creativi: il collettivo di musica da camera Black D-Composed, l’etichetta di avanguardia International Anthem e il DJ e storico musicale Duane Powell. </p>
<p>[Immagine in apertura: Photo Ryan Stefan]</p>


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In Abruzzo torna l'atteso evento dedicato alla performance

<p>Ali Asghar Dashti e Nasim Ahmadpour, Silvia Gribaudi, Adriano Bolognino, Marco Chenevier e Hanne Lippard sono solo alcuni dei venti artisti provenienti da tutto il mondo che si daranno appuntamento a L’Aquila, trasformando la città in un palcoscenico internazionale dell’arte contemporanea. Dal 11 al 14 settembre, infatti, torna <i><a href="https://arte.sky.it/video/performative-04-954084" target="_blank">Performative05</a></i>, il festival che intreccia performance, danza, musica e teatro, ideato e promosso dal <a href="https://arte.sky.it/news/2024/performative-04-festiva-maxxi-l-aquila" target="_blank">MAXXI L’Aquila</a> in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti. </p>
<p>Un mosaico di voci e linguaggi troverà spazio nei luoghi simbolo della città: Palazzo Ardinghelli, l’Auditorium del Parco di Renzo Piano, l’Accademia di Paolo Portoghesi, fino a una speciale immersione nella natura abruzzese durante la giornata conclusiva, a sottolineare la vocazione del festival a trasformare lo spazio urbano in un laboratorio vivo di esperienze condivise.</p>
<h2>A L’AQUILA TORNA IL FESTIVAL DEDICATO ALLE ARTI PERFORMATIVE</h2>
<p>La kermesse si inserisce in una tradizione che ha visto L’Aquila ospitare figure cardine come <a href="https://arte.sky.it/news/2024/joseph-beuys-mostra-ambiente-los-angeles" target="_blank">Joseph Beuys</a> e Fabio Mauri, quest’ultimo docente e motore creativo per vent’anni all’Accademia cittadina. La quinta edizione, curata da Chiara Bertini, Fanny Borel, Anne Palopoli, Donatella Saroli e Silvano Manganaro insieme a Gianni Moretti, intende proseguire quell’eredità, alimentando un terreno fertile per nuove visioni e processi sperimentali. </p>
<p>Accanto a performance già riconosciute in contesti internazionali, saranno presentate produzioni inedite, come il lavoro degli studenti dell’Accademia guidati da Elena Bellantoni e Sara Basta, che porteranno in scena una creazione originale. L’incontro fra generazioni diverse, tra artisti affermati e giovani promesse, diventa così uno degli elementi distintivi del festival, capace di rafforzare il legame tra la comunità accademica, il tessuto culturale cittadino e il pubblico. In parallelo, non mancherà il dialogo con la mostra in corso al MAXXI L’Aquila, <i><a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/altro/true-colors-tessuti-maxxi-l-aquila" target="_blank">True Colors. Tessuti: movimenti, colori e identità</a></i>, che esplora il linguaggio del tessuto come strumento artistico e politico, con rimandi diretti alle performance di artisti come Gribaudi e Bolognino.</p>
<h2>LA QUINTA EDIZIONE DI “PERFORMATIVE”</h2>
<p>Al centro di questa edizione c’è il tema del linguaggio, inteso come racconto, relazione e corpo vivo. Dalle sperimentazioni di Sara Leghissa e Hanne Lippard alle creazioni visive di Antonio Domenico Mancini e MP5, passando per l’energia di Marco Chenevier, il linguaggio diventa materia da decostruire e reinventare. Particolarmente atteso è <i>We came to dance</i>, la produzione firmata dalla drammaturga iraniana Nasim Ahmadpour e dal regista Ali Asghar Dashti, un inno al valore del teatro come spazio di resistenza e libertà. </p>
<p>Oltre alle performance, la rassegna proporrà talk e “conformance” (incontri ibridi che fondono conferenza e azione scenica, con ospiti come David Zerbib, Maria Paola Zedda, Piersandra Di Matteo e Daniele Cassandro), aprendo riflessioni sul contemporaneo e i suoi linguaggi. Non mancherà la musica, con Flavio Scutti e il duo Trust the mask a completare il cartellone.</p>
<p>[Immagine in apertura: <i>Performative05</i>. Adriano Bolognino, Come neve. Ph Roberto De Biasio]</p>


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