Dalle acque pugliesi riemerge parte di una statua bronzea

Lo scorso 19 giugno è stato recuperato un importante frammento di un’antica statua in bronzo dalle acque davanti al porto di Leuca, più precisamente nel tratto di costa tra Santa Maria di Leuca e Novaglie. Il reperto, presumibilmente parte del torso maschile di una statua di grandi dimensioni, è stato individuato nel corso di una campagna di studi di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/archeologia-subacquea-scoperte-porto-cesareo-puglia" target="_blank">archeologia subacquea</a> condotta dal Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento.
Il recupero del frammento costituisce un risultato prestigioso del programma di ricerca condotto in un tratto di costa della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/scoperta-tombe-necropoli-torre-guaceto-puglia" target="_blank">provincia di Lecce</a> noto alla comunità scientifica da oltre trent’anni per la presenza di reperti bronzei. Dallo stesso settore provengono infatti numerosi resti di statue di varie dimensioni attualmente custoditi presso il Museo Archeologico di Brindisi. Il ritrovamento dei giorni scorsi conferma la ricchezza del patrimonio archeologico sommerso nelle acque dei mari pugliesi.
<h2>LA NUOVA SCOPERTA ARCHEOLOGICA AL LARGO DI LEUCA</h2>
Il principale reperto recuperato al largo di Leuca misura approssimativamente 105x65 centimetri. Benché buona parte dei suoi dettagli sia inevitabilmente celata da numerose incrostazioni, le caratteristiche del frammento sono compatibili con quelle della sezione anteriore di un torso maschile di dimensioni superiori al naturale. Dagli studi preliminari effettuati, sembra quindi probabile che quanto emerso dalle acque pugliesi non sia che una parte di una statua bronzea di grandi proporzioni.
Insieme al reperto principale, il team di archeologia subacquea ha rinvenuto anche diversi frammenti più piccoli, inclusa una possibile parte di un panneggio: un dettaglio che confermerebbe l’estrema raffinatezza estetica dell'opera originale. Tutti i materiali recuperati devono essere ora sottoposti a un delicato trattamento conservativo di desalinizzazione. Una volta eliminato ogni residuo dai reperti, sarà possibile condurre indagini più approfondite, volte a stabilire con ragionevole precisione l’origine del frammento principale e la sua datazione.
<h2>LA RICCHEZZA DEL PATRIMONIO SOMMERSO NEL MARE DEL SALENTO</h2>
A occuparsi del recupero dei materiali è stata un’equipe di archeologi subacquei dell'Università del Salento, con la collaborazione del personale operativo della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce. In attesa di maggiori riscontri dagli studi futuri, i primi risultati ottenuti da questa campagna archeologica attestano l’importanza delle rotte commerciali lungo il “tacco” della penisola italica.
L'intervento portato a termine con successo in questi giorni rientra nell'ambito di un più ampio programma di ricerca dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/archeologia-pompei-oriente-iran" target="_blank">Università del Salento</a>, offrendo agli studiosi e agli appassionati di archeologia subacquea “un’ulteriore, importantissima, testimonianza della storia di questo straordinario territorio”, come ha dichiarato l’architetto Francesca Riccio della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
[Immagine in apertura: foto Emiliano Peluso del Dipartimento di Beni Culturali - Università del Salento]

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Diva dell’epoca d’oro di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/life-hollywood-taschen-libro-cinema">Hollywood</a>, amata per il suo talento, eppure riservata come pochi altri grandi attori della storia del cinema: la vita privata di Katharine Hepburn è ancora circondata da un alone di mistero. Proprio agli aspetti meno noti e celebrati della sua esistenza è dedicato il documentario Call Me Kate – La vita di Katharine Hepburn, in onda su Sky Arte venerdì 27 giugno, a ridosso del 22esimo anniversario della scomparsa della grande attrice.
Interprete di decine di film indimenticabili, da La gloria del mattino a Indovina chi viene a cena?, Hepburn ha lavorato per oltre sessant’anni con registi del calibro di <a href="https://arte.sky.it/video/i-maestri-del-cinema-george-cukor-605157">George Cukor</a>, <a href="https://arte.sky.it/video/i-maestri-del-cinema-frank-capra-606239">Frank Capra</a>, Elia Kazan e <a href="https://arte.sky.it/video/i-maestri-del-cinema-john-ford-606420">John Ford</a>, arrivando a conquistare ben quattro premi Oscar come Migliore Attrice, record a tutt’oggi imbattuto. Nonostante la sua immensa fama, Hepburn era tanto riservata da rifiutare interviste, arrivando perfino a omettere molti dettagli controversi nella propria autobiografia.
Senza tralasciare l’impatto profondo della sua vita professionale, il documentario punta i riflettori sulle molteplici dimensioni personali di Katharine Hepburn e sulla sua lotta incessante per farsi accettare semplicemente come "Kate". Un percorso esistenziale controverso, ricco di momenti esaltanti e parentesi cupe, che donano alla pellicola una speciale rilevanza per tutte le persone che, celebri o meno, hanno bisogno di credere in sé stesse.

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