È morto il fotografo documentarista britannico Martin Parr

Noto per il suo approccio documentaristico, mai disgiunto da una sottile vena satirica, per oltre cinquant’anni <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-martin-parr-mudec-milano" target="_blank">Martin Parr</a> ha catturato con i suoi scatti gli aspetti più bizzarri e grotteschi della vita quotidiana. L'artista – nome di punta dell'agenzia <a href="https://arte.sky.it/foto/fotografia/mostra-fotografia-magnum-estate-riccione" target="_blank">Magnum</a> – si è spento il 6 dicembre, chiudendo una delle carriere più longeve e influenti nel campo della fotografia. Ad annunciare la morte, oggi (7 dicembre), è stata la Martin Parr Foundation, la fondazione con sede a Bristol nata con l'intento di preservare e promuovere la produzione dell'artista inglese.
<h2>CHI ERA MARTIN PARR</h2>
Nato a Epsom, nel Regno Unito, nel 1952, Martin Parr si avvicina al mondo della fotografia grazie alle sollecitazioni del nonno, anch’egli fotografo amatoriale. Dopo gli studi al Manchester Polytechnic agli inizi degli anni Settanta, inizia a sviluppare un proprio stile, caratterizzato dall'utilizzo di colori saturi, da un'evidente vena ironica, e da un'attenzione particolare verso la cultura popolare e le classi sociali britanniche.
A consacrarlo come uno dei fotografi più importanti della storia è la prestigiosa agenzia Magnum Photos, che nel 1994 lo include come membro tra le sue fila, insieme a colleghi di assoluto riguardo come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/elliott-erwitt-mostra-palermo-palazzo-reale" target="_blank">Elliott Erwitt</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/addio-fotografo-sebasti%C3%A3o-salgado" target="_blank">Sebastião Salgado</a>. Nella stessa agenzia ricopre il ruolo di presidente tra il 2013 e il 2017.
<h2>LA RECENTE MOSTRA AL MUDEC</h2>
Famoso per le sue osservazioni sociali acute e ironiche, Parr ha pubblicato nell'arco della sua carriera circa sessanta libri fotografici, ed è stato protagonista di grandi retrospettive in musei e gallerie di tutto il mondo: figura tra le ultime rassegne la mostra <a href="https://arte.sky.it/foto/fotografia/martin-parr-mostra-fotografica-mudec-milano" target="_blank">Short & Sweet</a>, ospitata al MUDEC – Museo delle Culture nel 2024.
[Immagine in apertura: Photo by DANIEL ROLAND/AFP via Getty Images]

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Nata dal progetto fotografico di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/il-successo-internazionale-della-fotografia-italiana" target="_blank">Edoardo Delille e Giulia Piermartiri</a>, la mostra Atlas of the new world è visitabile fino all’8 febbraio presso gli spazi del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostre-corsi-murate-art-district-firenze-2025-2026" target="_blank">MAD - Murate Art District</a>, a Firenze. Come suggerisce il titolo, l’esposizione delinea un “Atlante del Nuovo Mondo”: a comporlo sono le immagini scattate negli ultimi anni dai due artisti, che si sovrappongono alla rappresentazione artistica degli stessi luoghi nel prossimo futuro.
Animati dall’idea di utilizzare il medium fotografico come strumento per “mostrare” il futuro, Delille e Piermartiri hanno unito foto-reportage e rigorose analisi scientifiche, dando vita a un progetto che ipotizza il futuro del nostro pianeta. Il focus della mostra è infatti dedicato alle possibili conseguenze del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/imforest025-firenze-valencia-riforestazione" target="_blank">cambiamento climatico</a>, con l’obiettivo di stimolare la consapevolezza del pubblico su questo tema di stringente attualità.
<h2>A FIRENZE LA MOSTRA CHE IMMAGINA IL FUTURO DEL MONDO PER EFFETTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO</h2>
Edoardo Delille e Giulia Piermartiri hanno girato per il mondo per documentare la situazione attuale di luoghi come le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/levoluzione-del-territorio-in-uno-scatto-anzi-in-un-festival-di-fotografia" target="_blank">Maldive</a>, la Siberia e la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/getty-museum-incendi-california" target="_blank">California</a>, tutti concretamente minacciati da devastanti effetti climatici come l’innalzamento dei mari o l’aumento degli incendi. Obiettivo ultimo della mostra fiorentina è la ricerca di soluzioni alla cosiddetta “crisi dell’immaginazione”, ossia la crescente difficoltà di prefigurare quale forma possano assumere in futuro gli effetti del riscaldamento globale.
I due autori, già vincitori del prestigioso <a href="https://arte.sky.it/news/2022/cortona-on-the-move-2022" target="_blank">Premio Ponchielli</a> nel 2024, hanno scelto dunque una tecnica fotografica analogica, attraverso cui hanno potuto sovrapporre in un unico scatto l’immagine catturata in quell'istante con la rappresentazione dello stesso scenario in futuro. Questa speciale doppia esposizione offre uno sguardo rapido ed estremamente incisivo sulle conseguenze dei cambiamenti climatici - tanto sull’ambiente naturale, quanto sulle popolazioni che lo abitano. Da tale articolato lavoro preliminare deriva l’installazione immersiva che rappresenta il cuore pulsante dell'evento espositivo in corso al MAD – Murate Art District. L'opera si compone di sei monitor, ciascuno dei quali trasmette una clip diversa, composta da 12 scatti. In ogni spezzone, le immagini si alternano a una serie di grafici, realizzati in base ai dati e alle proiezioni calcolate dai maggiori studiosi internazionali di climatologia.
<h2>LA VIDEO-INSTALLAZIONE CHE UNISCE ARTE FOTOGRAFICA E SCIENZA</h2>
Il percorso espositivo della mostra, a cura di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/corsi-formazione-mad-murate-art-district-firenze" target="_blank">Valentina Gensini</a>, occupa gli spazi al piano terra dell’ex carcere nel complesso monumentale delle Murate. Oltre alla video-installazione e alle immagini fotografiche, il pubblico puù accedere a numerosi approfondimenti scientifici, che disegnano un quadro attendibile dello stato di salute del nostro pianeta. Per favorire una maggiore consapevolezza diffusa su queste importanti tematiche, il progetto Atlas of the new world è inoltr arricchito da una serie di iniziative didattiche. Tra queste spiccano la pubblicazione di un volume omonimo, edito da <a href="https://arte.sky.it/foto/letteratura/phillip-toledano-libro-another-america" target="_blank">L’Artiere</a> e co-prodotto dallo stesso MAD, e i laboratori settimanali aperti a tutti gli studenti. 
[Immagine in apertura: Edoardo Delille e Giulia Piermartiri, Atlas of the new world. Chongqing, Cina. Courtesy MAD Murate Art District]

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