Svelate le medaglie di Milano Cortina 2026

Sono state presentate le medaglie ufficiali dei <a href="https://arte.sky.it/news/2025/milano-cortina-2026-torce-olimpiadi-carlo-ratti" target="_blank">Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026</a>, che prenderanno il via tra poco più di 200 giorni: si terranno, infatti, a partire dal 6 febbraio 2026. A emergere, fin da subito, nel design delle medaglie sono l’originalità e forte valore simbolico. L’elemento che più le caratterizza è la forma, definita da due metà distinte che si completano a vicenda, unite al centro dal simbolo Olimpico o Paralimpico. Una scelta stilistica e concettuale che rappresenta l’unione di mondi diversi – atleti e team, città e territori, Olimpiadi e Paralimpiadi – tutti legati dallo stesso spirito. Ogni medaglia diventa così il culmine dal viaggio fatto di fatica, disciplina e passione compiuto dai singoli atleti, arricchito dalla presenza costante di allenatori, volontari, famiglie e tifosi. È il riflesso concreto di ciò che lo sport racconta meglio di qualsiasi parola: la vittoria è sempre un traguardo condiviso. 
<h2>ALLE OLIMPIADI DI MILANO CORTINA 2026 LE MEDAGLIE SONO GREEN</h2>
Dietro la realizzazione delle medaglie c’è il lavoro dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), eccellenza industriale e culturale italiana, attiva dal 1928. L’IPZS ha combinato nel progetto saperi antichi e tecnologie avanzate per produrre un oggetto di grande valore estetico, sostenibile e simbolico. Il risultato sono delle medaglie rivestite con materiali ecocompatibili, atossici e riciclabili, mentre l’energia impiegata per la loro produzione proviene al 100% da fonti rinnovabili. Ogni pezzo è realizzato attraverso un processo di coniatura ad alta precisione, che restituisce texture diverse sulle due metà della superficie, a rappresentare i percorsi differenti che ogni atleta affronta prima di arrivare al podio. Infine il design, curato dal team creativo del Comitato Organizzatore, si ispira alle avanguardie italiane.
<h2>CONTO ALLA ROVESCIA PER MILANO CORTINA 2026</h2>
Ogni medaglia, inoltre, intende essere molto più di un riconoscimento: è stata concepita come un frammento tangibile di sacrifici, sogni e determinazione. Ma soprattutto, come ha sottolineato Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, "ogni medaglia è un racconto inciso nel metallo: parla della fatica, della determinazione, dei sacrifici e delle speranze di chi ha vissuto per arrivare sul podio. Ma racconta anche la storia di un’Italia che crede nei valori più autentici dello sport”. E oltre alla storia degli atleti, aggiunge il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, questi oggetti “raccontano anche il lavoro silenzioso e fondamentale di chi, dietro le quinte, rende possibile tutto questo: organizzatori, volontari, tecnici, artigiani e tanti altri insostituibili protagonisti”.
[Immagine in apertura: Milano Cortina 2026]

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Il documentario Nella mente di Robin Williams, in onda su Sky Arte venerdì 18 luglio, offre un ritratto accurato della vita di un attore leggendario, vincitore di un premio Oscar, 5 Golden Globe e 4 Emmy Award.
Oltre a celebrare la carriera di un artista brillante e versatile, il biopic diretto dalla regista statunitense Marina Zenovich non tralascia i molti aspetti controversi legati alla sfera personale di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/va-allasta-la-collezione-privata-di-robin-williams">Robin Williams</a>, come la lunga battaglia contro le dipendenze e la depressione, conclusasi tragicamente con la sua <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/08/mondo-cinema-piange-robin-williams">morte prematura</a> nell’agosto 2014.
Interprete di personaggi memorabili e amatissimi, dall’alieno Mork al Peter Pan di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-lo-squalo-steven-spielberg-los-angeles">Steven Spielberg</a>, passando per il ruolo di professore interpretato ne L’Attimo Fuggente e in Will Hunting (che gli valse l’Oscar), Williams è sempre stato un uomo segnato da profonde sofferenze interiori.
Attraverso preziose testimonianze, numerosi filmati d'archivio e interviste allo stesso Williams, il documentario porta sotto i riflettori quale fosse il “prezzo” di un’energia creativa tanto irrefrenabile. Il divario tra la sfera pubblica e il Robin Williams privato è raccontato da amici e colleghi del calibro di Billy Crystal, Whoopi Goldberg e Steve Martin, le cui testimonianze contribuiscono a delineare il profilo di un uomo e artista tanto geniale quanto fragile.

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