Verso Milano Cortina 2026: pronto il Villaggio Olimpico

Pronto a Milano il Villaggio Olimpico di Scalo Romana, destinato a ospitare gli atleti durante i <a href="https://arte.sky.it/news/2025/medaglie-milano-cortina-2026" target="_blank">Giochi invernali del 2026</a>; dopo la competizione sportiva sarà impiegato come studentato convenzionato e sarà il più grande complesso di questo tipo del Paese. Con 1.700 posti letto – pari al 6% del fabbisogno cittadino – e 320 appartamenti in edilizia accessibile, il progetto rappresenta un tassello decisivo nella risposta all’emergenza abitativa studentesca. Un quartiere che coniuga residenze, spazi pubblici e aree verdi per oltre 40.000 metri quadrati, con prezzi inferiori del 25% rispetto alla media di mercato, a beneficio di studenti e famiglie. Nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana si insedia così un mix di edilizia sociale, convenzionata e libera, pensata per attrarre giovani e residenti e accogliere, nei prossimi anni, una comunità intergenerazionale.
<h2>IL VILLAGGIO OLIMPICO DI MILANO CORTINA 2026</h2>
Realizzato in soli 30 mesi, e consegnato con un mese di anticipo sulla tabella di marcia, il Villaggio Olimpico è un’opera da record non solo per i tempi ma anche per gli standard raggiunti. Costruito da una filiera 100% italiana per un valore di 140 milioni di euro, impiega soluzioni di prefabbricazione avanzata, efficienza energetica e riduzione degli sprechi. Gli edifici del complesso, a zero emissioni, si alimentano con pompe di calore e un impianto fotovoltaico, in linea con gli obiettivi europei di carbon neutrality. Il masterplan, disegnato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/come-sarebbe-vivere-sulla-luna-studio-som-progetta-il-primo-villaggio" target="_blank">Skidmore, Owings & Merrill – SOM</a> e arricchito da spazi verdi disegnati dal paesaggista Michel Desvigne, ridisegna la geografia urbana dell’area trasformando un ex nodo ferroviario in un laboratorio di sostenibilità. Dal coworking alle palestre, dagli spazi culturali alle aree per lo sport, il progetto integra funzioni temporanee per gli atleti con quelle permanenti per studenti e cittadini, riducendo a soli quattro mesi la riconversione post Giochi.
<h2>DOPO I GIOCHI OLIMPICI INVERNALI DI MILANO CORTINA COME CAMBIERÀ IL SITO?</h2>
“Il Villaggio Olimpico è stato concepito per avere una lunga vita dopo i Giochi, tenendo conto del suo impatto e del benessere dei suoi utilizzatori finali. La semplicità e l'efficienza hanno guidato la risposta progettuale”, ha commentato Colin Koop, architetto dello studio Skidmore, Owings & Merrill – SOM, aggiungendo che “come ogni villaggio, si tratta di un attento connubio di spazi vecchi e nuovi che si fonderanno, nel tempo, in un unico spazio urbano”. Le residenze del futuro studentato saranno consegnate già arredate e funzionanti, riducendo tempi e costi di riconversione. Con tariffe medie di 864 euro mensili – comprensive di servizi come sicurezza h24, sale studio, palestre e connessione WiFi – e 450 posti a prezzo agevolato a 592 euro, la struttura garantisce accessibilità senza rinunciare a qualità e comfort. Negli intenti del programma, la vicinanza a università e scuole di alta formazione contribuirà a rendere il sito un polo giovane e internazionale, cuore pulsante di un quartiere pensato per la convivenza tra studenti, residenti e lavoratori. 
[Immagine in apertura: Foto © Donato Di Bello]

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Gli architetti cinesi Wang Shu e Lu Wenyu cureranno la Biennale Architettura 2027

Colosseo, innesti contemporanei nella Basilica di Massenzio

La città-utopia nel cuore dell’Arizona

Il legame tra stile, abbigliamento e identità sociale è il tema centrale della serie Moda – Una rivoluzione italiana. I quattro episodi analizzano i cambiamenti che hanno interessato l’Italia dagli anni Venti del secolo scorso, partendo da una prospettiva assolutamente originale: quella della nascita e dell’affermazione della moda <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-origini-made-in-italy-firenze-palazzo-pitti">Made in Italy</a>.
Gli ultimi due, in onda su Sky Arte domenica 5 ottobre, portano sotto i riflettori i protagonisti che hanno vissuto l’evoluzione dello stile italiano dagli anni Settanta a oggi. Grazie a una selezione di preziosi materiali d’archivio e agli interventi di esperti, stilisti e critici, la serie racconta la rivoluzione della moda e il suo ruolo nelle dinamiche che hanno cambiato il panorama culturale italiano negli ultimi cinquant’anni.
La terza puntata, in onda alle ore 21:15, approfondisce un periodo cruciale per l’affermazione della moda italiana nel mondo: quello compreso tra il 1968 e i primi anni Novanta. L’aria di rivoluzione che si respira negli atenei e nelle fabbriche italiane si riflette nella rapida diffusione sulle <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-sfilata-moda-vitra-design-museum-germania">passerelle</a> dello stile unisex e della contaminazione culturale. Negli anni Settanta si inizia però a imporre una nuova idea di lusso ed eleganza, guidata dai primi veri stilisti “star”, come <a href="https://arte.sky.it/news/2024/walter-albini-moda-mostra-prato">Walter Albini</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/valentino-garavani-libro-illustrato-taschen">Valentino</a>. Nel decennio successivo, lo stile Made in Italy è ormai riconosciuto come il canone di riferimento globale, grazie anche all’affermazione di maison destinate a fare la storia: <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-giorgio-armani-milano-pinacoteca-brera">Giorgio Armani</a>, Versace, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-moda-monica-bellucci-dolce-gabbana">Dolce&Gabbana</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/gianfranco-ferre-mostra-forte-bard">Gianfranco Ferrè</a> e Moschino.
Nell'episodio conclusivo della docu-serie Moda – Una rivoluzione italiana, in onda alle ore 22:15, l’indagine si estende alle ultime evoluzioni della moda italiana. Negli anni Novanta trionfa un'estetica minimalista e androgina, in netta contrapposizione con gli eccessi del decennio precedente. Mentre lo stilista Tom Ford rilancia una storica maison come Gucci, creando la figura del direttore creativo, si apre un nuovo millennio, segnato dall’avvento di internet e della globalizzazione. Proprio negli ultimi anni, la crescente attenzione ai temi della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostre-ecologia-estate-2025">sostenibilità ambientale</a> e dell’inclusività pone nuove sfide all’intero settore.

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