Cos'è l'arte relazionale? Lo spiega una nuova mostra a Roma

<p>Quando nel 1995 Nicolas Bourriaud coniò il termine "arte relazionale", il panorama dell’arte contemporanea cambiò direzione. Nel saggio <i>Esthétique relationnelle</i>, il critico e curatore francese definì questo nuovo paradigma come “<i>un insieme di pratiche artistiche che prendono come punto di partenza le relazioni umane e il loro contesto sociale, piuttosto che uno spazio autonomo o privato</i>”. L’artista non è più un creatore isolato, ma un mediatore di esperienze, un attivatore di processi collettivi. L’opera, da oggetto da contemplare, si trasforma in piattaforma di scambio, in occasione d’incontro e partecipazione. </p>
<p>A trent’anni dalla sua affermazione, l’estetica relazionale torna oggi a interrogare la nostra epoca iperconnessa ma spesso priva di contatto reale con<i> 1+1. L’arte relazionale</i>, allestita al <a href="https://arte.sky.it/news/2025/maxxi-roma-15-anni-mostre-2025" target="_blank">MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo</a> di Roma dal 29 ottobre al 1° marzo 2026.</p>
<h2>L’ARTE RELAZIONALE PROTAGONISTA AL MAXXI DI ROMA</h2>
<p>Curata dallo stesso Bourriaud con Eleonora Farina, la rassegna ripercorre tre decenni di ricerche che hanno ridefinito il concetto di opera d’arte. Quarantacinque artisti internazionali – tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/vanessa-beecroft-grande-attesa-per-la-performance-alla-certosa-di-padula" target="_blank">Vanessa Beecroft</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/maurizio-cattelan-mostra-bergamo-seasons-biennale-orobie" target="_blank">Maurizio Cattelan</a>, Dominique Gonzalez-Foerster, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/carsten-holler-book-games-taschen" target="_blank">Carsten Höller</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-pierre-huyghe-venezia" target="_blank">Pierre Huyghe</a>, Philippe Parreno, Angela Bulloch e Rirkrit Tiravanija – tracciano una mappa di pratiche fondate su prossimità, convivialità e micro-utopie. Come ha ricordato Maria Emanuela Bruni, presidente della Fondazione MAXXI, Bourriaud ebbe l’intuizione di riconoscere nella relazione con l’altro il motore dell’arte del nuovo millennio, in un mondo che stava mutando radicalmente. Il direttore artistico del museo, Francesco Stocchi, sottolinea come il progetto trasformi l'edificio dell'istituzione in un organismo dinamico,  coinvolgendo non solo la Galleria 3 ma anche le terrazze e gli spazi esterni del MAXXI, in un dialogo continuo tra pubblico, architettura e creazione.</p>
<h2>L’ARTE PARTECIPATIVA E CONDIVISA, DA PIERRE HUYGHE A CARSTEN HÖLLER</h2>
<p>Il percorso espositivo si apre con <i>Name Announcer</i> di Pierre Huyghe, performance in cui ogni visitatore viene accolto e annunciato, per poi passare all’emozione chimica di <i>Love Drug (PEA)</i> di Carsten Höller, che racchiude in una boccetta l’essenza dell’innamoramento. Dalla prima terrazza all’ultima, il pubblico attraversa installazioni e gesti relazionali: l’albero di Natale permanente di Philippe Parreno, la cucina condivisa di Rirkrit Tiravanija, le architetture partecipative di Liam Gillick, fino alle dolci pile di cioccolatini di Felix Gonzalez-Torres, simbolo di generosità e caducità. Lungo la rampa si susseguono i nomi di <i>List of Names (Random)</i> di Douglas Gordon, mentre dialogano con i maestri dell’estetica relazionale figure come Lygia Clark, Sophie Calle e Franz West. Fuori dal museo, le opere collettive di Britto Arts Trust, OPAVIVARÁ! e Jens Haaning prolungano la mostra nella città.</p>
<p>[Immagine in apertura: Britto Arts Trust, <i>Palan & Pakghor (The Kitchen Garden & The Social Kitchen)</i>, 2024. Photo Alessandro Brasile. Courtesy Diriyah Biennale Foundation]</p>


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Al MUDEC di Milano i bambini festeggiano Halloween con un viaggio tra misteri e leggende 

<p>Il 31 ottobre, dalle 18 alle 20, il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-escher-mudec-milano" target="_blank">MUDEC di Milano</a> apre le sue porte ai più piccoli per una serata di magia e scoperta: <i>Una</i> <i>Notte al MUDEC – Halloween tra Culture e Misteri</i>. L’evento, dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni, trasforma le sale del museo in un viaggio tra continenti e tempi lontani, dove le opere diventano portali verso leggende, riti e antiche tradizioni. </p>
<h2>A MILANO HALLOWEEN È ANCHE AL MUSEO </h2>
<p>Ogni tappa del percorso di <i>Una</i> <i>Notte al MUDEC – Halloween tra Culture e Misteri</i> concederà un momento di stupore: davanti agli oggetti della collezione, i giovani visitatori ascolteranno racconti di miti, segreti ed enigmi provenienti da civiltà lontane, scoprendo come diverse culture abbiano interpretato l’ignoto, la paura e il fascino dell’occulto. Dopo la visita, l’avventura prosegue con un gioco di squadra: un “memory” culturale che metterà alla prova memoria e capacità di osservazione. I bambini dovranno riconoscere gli oggetti misteriosi visti nel percorso, trasformando la conoscenza in gioco e collaborazione. Ma la magia non finisce qui.</p>
<h2>LE ATTIVITÀ PER BAMBINI DEL MUDEC DI MILANO PER HALLOWEEN</h2>
<p>Il viaggio continua infatti nel MudecLab, dove ciascun partecipante realizzerà la propria “lanterna del mondo”. Ispirandosi a simboli e motivi di culture dal mondo, ogni bambino potrà creare una lanterna unica, colorata e luminosa, che diventerà il simbolo di una memorbile notte di Halloween. L’esperienza del MUDEC si concluderà con un dono speciale: una piccola torcia a tema Halloween per illuminare il cammino verso casa. Travestimenti, curiosità e voglia di scoprire saranno gli ingredienti di una serata che unisce cultura e divertimento.</p>


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