Gli artisti scandinavi "accendono" la Fondazione Beyeler di Basilea

Tra foreste imponenti, laghi scintillanti e il gioco di luci delle notti polari, la misteriosa natura boreale ha affascinato e ispirato generazioni di artisti scandinavi. A Basilea, in Svizzera, la <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-arte-contemporanea-sperimentale-fondation-beyeler-basilea" target="_blank">Fondation Beyeler</a> inaugura l’anno con Northern Lights, il progetto espositivo – visitabile dal 26 gennaio al 25 maggio 2025 – che esplora questo paesaggio unico attraverso settanta dipinti realizzati tra il 1880 e il 1930 da artisti e artiste provenienti da Scandinavia, Finlandia e Canada. 
LA FORESTA BOREALE PROTAGONISTA DI UNA MOSTRA A BASILEA
Il cuore dell’esposizione – curata da Ulf Küster in stretta collaborazione con Helga Christoffersen – è la foresta boreale, nota anche come taiga, una delle aree naturali più vaste e vitali per l’ecosistema del Pianeta. Da <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/hilma-af-klint-mostra-bilbao" target="_blank">Hilma af Klint</a> a <a href="https://arte.sky.it/news/2024/edvard-munch-programmi-tv-23-gennaio" target="_blank">Edvard Munch</a>, gli artisti raffigurano questo ambiente immenso e uniforme come un protagonista silente e potente, in cui l’acqua, la neve e la luce diventano elementi centrali. Nei lavori di Helmi Biese e Akseli Gallen-Kallela, ad esempio, l’acqua dei laghi e dei fiordi interagisce con la verticalità dei boschi, creando suggestive contrapposizioni.
Altre opere, come quelle di Anna Boberg e Lawren S. Harris, spingono lo sguardo oltre il limite degli alberi, verso la tundra o i ghiacci perenni. La luce, in questi casi, è trattata non solo come elemento visivo ma anche simbolico: i giochi luminosi delle aurore boreali e la straordinaria luminosità delle giornate estive si riflettono nelle pennellate audaci e nei colori vibranti delle tele.
LA STORIA DEL PAESAGGIO NORDICO E LA SUA RAPPRESENTAZIONE
Storicamente, la celebrazione della natura nordica si intreccia con l’identità culturale dei Paesi rappresentati. Infatti, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il Nord Europa viveva un momento di fermento politico e artistico, con nuovi stati che cercavano di definire la propria identità nazionale. I paesaggi, con la loro imponenza e purezza, divennero simboli dell’anima di questi luoghi, riflettendo valori di appartenenza e indipendenza. Artisti come il canadese Tom Thomson e il finlandese Akseli Gallen-Kallela trasformarono la tradizione figurativa, integrandola con le suggestioni delle avanguardie europee e reinterpretandola in chiave locale. 
La mostra si conclude idealmente con un richiamo alla contemporaneità: l’installazione digitale Boreal Dreams dell’artista danese <a href="https://arte.sky.it/news/2023/installazione-immersiva-ghiacciaio-paesi-bassi" target="_blank">Jakob Kudsk Steensen</a> utilizza dati scientifici e tecnologia per esplorare gli effetti della crisi climatica sulla taiga, invitando i visitatori a riflettere sull’urgente necessità di proteggere questa immensa risorsa naturale.
[Immagine in apertura: Edvard Munch, Train Smoke, 1900. Oil on canvas, 84.5 x 109 cm. Munchmuseet, Oslo. Photo: Munchmuseet / Halvor Bjørngård]

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La cerimonia commemorativa per il cantautore Paolo Benvegnù

<a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-musica-antonio-viscido">Paolo Benvegnù</a> è stato un artista poliedrico e talentuoso, apprezzato da critica e pubblico per la sua musica e per la sua poetica: a poche settimane dalla sua improvvisa e prematura scomparsa, avvenuta la scorsa vigilia di capodanno, la sua famiglia e i suoi amici hanno voluto organizzare una cerimonia commemorativa aperta al pubblico, come gesto di gratitudine per gli innumerevoli messaggi di cordoglio ricevuti in questi giorni.
L’evento si terrà domenica 19 gennaio alle ore 15:00 presso il Teatro del Pavone, a Perugia, città dove l'artista (originario di Milano) viveva da molti anni. L'ingresso alla cerimonia sarà libero e aperto a tutti, fino a esaurimento posti: nel corso del pomeriggio, sarà inoltre possibile leggere alcuni messaggi personali dedicati all'artista, proprio per offrire a tutti gli appassionati la possibilità di incontrarsi nel ricordo di un cantautore straordinario.
DAGLI SCISMA AL PREMIO TENCO, LA CARRIERA DI PAOLO BENVEGNÙ
La carriera di Paolo Benvegnù era decollata nei primi anni Novanta con la fondazione degli Scisma, rock-band iconica della scena alternativa italiana dell’epoca. Dopo lo scioglimento del gruppo a inizio millennio, il cantautore milanese aveva intrapreso una nuova avventura da solista, inaugurata nel 2004 dal successo del suo album d’esordio, Piccoli fragilissimi film.
Artista capace sempre di rinnovarsi, dosando delicatamente nei suoi brani orecchiabilità pop e ricercatezza sperimentale, Benvegnù ha conservato negli anni un legame inscindibile con il proprio pubblico. Il recente successo del suo ultimo album, È inutile parlare di amore (fresco vincitore della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/motta-vince-la-targa-tenco-2018-per-il-miglior-disco">Targa Tenco 2024</a> come Miglior Album dello scorso anno), conferma inoltre il costante apprezzamento da parte della critica italiana per la sua musica, contraddistinta da sonorità sempre nuove, abbinate a liriche profondamente poetiche su temi come la fragilità, l’amore e il senso dell’esistenza.
PERUGIA RENDE OMAGGIO A PAOLO BENVEGNÙ
Pochi mesi prima di morire, il cantautore era stato impegnato in un tour celebrativo per i vent'anni del suo primo disco, ripubblicato per l’occasione in un’edizione speciale a cui hanno preso parte musicisti e cantanti come Paolo Fresu, Dente, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/copertina-disco-giovanni-truppi-mambo">Giovanni Truppi</a> e Piero Pelù.
La morte improvvisa di Paolo Benvegnù lascia nel panorama musicale italiano un vuoto difficile da colmare. La cerimonia commemorativa in programma a Perugia rappresenta un’occasione per celebrare la memoria di un uomo e di un artista che nel corso degli anni ha saputo dare vita a un universo musicale prezioso, che continuerà a ispirare ed emozionare generazioni di colleghi e appassionati.
[Immagine in apertura: Paolo Benvegnù. Foto di Roberto Molteni / Studio Compass]

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