Cosa possono diventare le chiese in disuso?

<p>Nei Paesi Bassi, tra il 2016 e il 2022, il<i> Projectbureau Herbestemming Kerken</i> ha riscritto il destino di 141 chiese fiamminghe, rendendo un patrimonio immobiliare considerato in declino un laboratorio di idee. Il programma ha riacceso le possibilità di impiego di edifici che rischiavano l’abbandono, esplorando nuove funzioni civiche, culturali e sociali: sei team di progettisti, guidati dal designer Niek De Roo, hanno sperimentato soluzioni concrete e visionarie per riportare le chiese al centro delle comunità. A Milano, presso la sede dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/cara-casa-festival-architettura-2025" target="_blank">Ordine degli Architetti</a> una mostra spiega questa operazione: allestita fino al 31 ottobre, include una selezione di progetti significativi e le fotografie di Karin Borghouts così da introdurre i visitatori nel “paesaggio delle chiese” fiamminghe.</p>
<h2>IL PROGRAMMA PER  RIQUALIFICARE LE CHIESE NELLE FIANDRE</h2>
<p>Le chiese, nelle Fiandre, sono molto più che luoghi di culto: rappresentano nodi urbani, simboli identitari e testimonianze materiali della storia collettiva. Ogni edificio custodisce qualità spaziali – luce, proporzioni, silenzio – che trascendono la funzione religiosa, offrendo un terreno fertile per nuove interpretazioni. Il <i>Projectbureau Herbestemming Kerken</i> ha recepito queste peculiarità per impiegarle come materia viva per la ricerca progettuale, elaborando dieci strategie di riuso stilate dagli architetti Charlotte Ardui e Sven Sterken: dalla compartimentazione funzionale all’inserimento di nuove strutture autonome, fino alla risignificazione completa dello spazio. L'obiettivo non è fornire modelli univoci, ma strumenti di riflessione capaci di orientare architetti, amministrazioni e comunità nel difficile equilibrio tra conservazione e trasformazione.</p>
<h2>LA MOSTRA ALL'ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MILANO</h2>
<p>Il percorso espositivo milanese – curato da Filippo Cattapan con la collaborazione di Erik Wieërs, Tania Hertveld e del Team Vlaams Bouwmeester – esplora il processo di questo programma di riuso architettonico attraverso 20 progetti esemplari. La mostra propone una duplice lettura: su scala territoriale e di tipo progettuale. Da un lato, l’occhio fotografico di Borghouts coglie le chiese come presenze ancora vive nel paesaggio – ora isolate, ora integrate nel tessuto urbano – sospese nel passato in attesa di una rinascita; dall’altro, la selezione di progetti mostra come la riconversione possa generare una nuova gamma di spazi pubblici contemporanei. Ogni caso incoraggia a ragionare sulle potenzialità delle pratiche di riuso: inserire nuove strutture, suddividere gli spazi, sottrarre o reinterpretare, ma sempre con rispetto per la storia e spirito di apertura verso il futuro.</p>
<p>[Immagine in apertura: Beringen, Sint-Theodardus. Foto di Karin Borghouts]</p>


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Spunta un libro inedito di Tolkien che fa satira contro l’industrializzazione

<p>Una critica feroce e ironica del mondo moderno, asservito al culto delle automobili: è questo il tema essenziale di <i>The Bovadium Fragments</i>, opera satirica inedita di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-tolkien-trieste-salone-incanti">J.R.R. Tolkien</a> che sarà disponibile dal 9 ottobre nelle librerie del Regno Unito. Scritto tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, il volume è pubblicato per la prima volta dalla casa editrice britannica <a href="https://arte.sky.it/news/2024/nuovo-keith-haring-biografia">HarperCollins</a>.</p>
<p>Considerato uno degli scrittori più popolari del mondo, grazie al successo globale della saga de <i><a href="https://arte.sky.it/news/2024/napoli-mostra-tolkien">Il Signore degli Anelli</a></i> e delle altre opere ambientate nell’universo fantasy della Terra di Mezzo, Tolkien non ha mai nascosto la propria profonda idiosincrasia per gli effetti negativi dell’industrializzazione sulla società e sull’ambiente. Riprendendo in chiave satirica alcune di queste tematiche, il breve racconto sarà finalmente disponibile in un’edizione in lingua inglese curata direttamente dal figlio dell'autore, Christopher Tolkien, scomparso cinque anni fa.</p>
<h2>IL NUOVO RACCONTO SATIRICO DELL’AUTORE DE “IL SIGNORE DEGLI ANELLI”</h2>
<p>Al centro delle riflessioni dello scrittore vi è la profonda trasformazione urbana che cambiò il volto di Oxford nel secondo dopoguerra. La nota città universitaria, dove Tolkien viveva e lavorava come professore di letteratura inglese al Merton College, è ribattezzata nel racconto con il nome di fantasia di Bovadium. L’autore critica in particolare la dilagante presenza delle automobili, che invadono le strade con i loro rumori e con fumi di scarico che soffocano i cittadini. L’opera satirica è ricca di riferimenti allegorici espliciti, a partire dal terribile Daemon of Vaccipratum: un villain interessato unicamente al profitto, dietro cui si cela la figura realmente esistita di Lord William Norris, visconte di Nuffield e fondatore dell’omonima casa automobilistica britannica.</p>
<p>L’avversione per gli eccessi dell'industrializzazione è un tema che J.R.R. Tolkien ha esplorato spesso nelle sue opere. Anche ne <i><a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/09/tolkien-e-la-sua-terra-letteraria">Lo Hobbit</a></i> e in tutta la saga de <i>Il Signore degli Anelli</i> non mancano i riferimenti alla natura rurale idilliaca della Contea e alla successiva distruzione promossa da Saruman, il mago malvagio che abbatte gli alberi per dare via alla produzione industriale di macchine da guerra.</p>
<h2>L’ATTENZIONE PER L’ECOLOGIA NELLE OPERE DI J.R.R. TOLKIEN</h2>
<p>L’ultimo racconto inedito del celebre romanziere arriva in libreria in un’edizione in lingua inglese ricca di appendici e materiali extra di grande interesse. Tra questi, meritano una menzione particolare le <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-disegni-tolkien">illustrazioni</a> originali, opera dello stesso Tolkien, che confermano la vena artistica di un autore che aveva già firmato le mappe e le immagini dei propri romanzi fantasy. Il nuovo libro è inoltre aperto da un saggio dello scrittore Richard Ovenden, che evidenzia i molti punti di continuità fra <i>The Bovadium Fragments </i>e il corpus di opere tolkeniane.</p>
<p>L’esistenza di questo manoscritto inedito era nota da tempo, ma il racconto non era stato ancora pubblicato a causa di una serie di elementi difficili da rendere in modo appropriato. L’attenta ricostruzione filologica condotta da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/the-fall-of-gondolin-nuovo-libro-tolkien">Christopher Tolkien</a>, principale curatore dei lavori postumi del grande romanziere britannico, rende giustizia a un’opera di grande attualità, che fa leva su una satira vibrante per offrire un quadro spietato della società inglese del XX secolo e della sua ossessione per la modernità.</p>
<p>[Immagine in apertura: foto di Heather Newsom su Unsplash]</p>


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