A Bruxelles una grande mostra celebra il design polacco

Un vento fresco di creatività soffia negli spazi istituzionali di Bruxelles e Strasburgo, dove arte e design contemporaneo polacco ridisegnano il volto dell’Unione Europea. L’occasione è la presidenza polacca del Consiglio dell’UE, in corso fino al 30 giugno 2025: un momento cruciale che il Paese celebrato attraverso Regeneration, una mostra che invita a riflettere sul futuro comune, sulla solidarietà tra individui, e sul concetto di rinascita. 
Curata da Aleksandra Kędziorek, la mostra è ospitata nei palazzi del Consiglio e del Parlamento Europeo, e si configura come un viaggio nei linguaggi visivi più audaci della giovane generazione artistica polacca. 
<h2>L'INTERIOR DESIGN DI KATARZYNA BAUMILLER </h2>
A fare da cornice a questa narrazione è il progetto di interior design firmato da Katarzyna Baumiller, architetta di fama internazionale che ha trasformato ambienti standardizzati e impersonali in spazi che respirano armonia e benessere. Il suo intervento si concretizza in una sinfonia di colori tenui, materiali riciclati e dettagli artigianali capaci di restituire agli spazi istituzionali un’anima calda e accogliente. 
“La rigenerazione”, spiega Baumiller, “è visibile in molti aspetti: nella scelta di colori freschi e delle tonalità morbide pensate per creare una sensazione di benessere; nei tessuti Jacquard che attutiscono l’acustica e ammorbidiscono l’ambiente; nei materiali riciclati, che un tempo erano scarti e che oggi rinascono sotto forma di oggetti e arredi innovativi e straordinari, progettati da talentuosi designer polacchi”. Si tratta quindi di un approccio olistico e sensoriale al design, che invita a riconsiderare la qualità degli ambienti (in particolare di quelli del Parlamento Europeo, in cui si prendono decisioni che riguardano milioni di cittadini).
<h2>IL DESIGN POLACCO IN MOSTRA A BRUXELLES</h2>
Tra i protagonisti di Regeneration spiccano nomi affermati e talenti emergenti che reinterpretano la tradizione con occhi rivolti al domani: dal design raffinato di Maja Ganszyniec per Comforty ai progetti in vetro di Agnieszka Bar, fino alle ceramiche di Pani Jurek e alle collaborazioni multidisciplinari di collettivi come MOST e SPLOT. 
Il percorso include anche un tocco "nostalgico", come nel caso delle iconiche porcellane polacche degli anni Sessanta riportate in vita per un nuovo pubblico.
[Immagine in apertura: ph Marek Swoboda]

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L'arte di Maurizio Cattelan abbraccia la danza a Reggio Emilia

A Reggio Emilia, più precisamente tra le mura industriali rigenerate dei capannoni del Reggiane Parco Innovazione, prende vita SANTA, un’esperienza artistica che sfida ogni definizione e attraversa i confini tra le discipline. 
Ideata da Gigi Cristoforetti e curata dal Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, SANTA è la prima tappa di Danze dell’Utopia, il nuovo format concepito per portare la danza fuori dai teatri e dentro luoghi iconici e carichi di memoria. A fare da perno all’intero progetto è l’incontro di linguaggi: la fisicità della danza e la potenza evocativa dell’arte contemporanea, grazie alle opere di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/maurizio-cattelan-mostra-bergamo-seasons-biennale-orobie" target="_blank">Maurizio Cattelan</a>. 
<h2>LA DANZA INCONTRA L’ARTE DI MAURIZIO CATTELAN</h2>
A tessere la drammaturgia del progetto è <a href="https://arte.sky.it/news/2025/the-square-all-you-can-art-programmi-tv-1-maggio" target="_blank">Nicolas Ballario</a>, voce affermata dell’arte contemporanea italiana e conduttore di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/the-square-all-you-can-art-programmi-tv-12-giugno" target="_blank">The Square</a>. È lui a descrivere SANTA come “tutto e nulla: danza, teatro, musica, arte visiva, preghiera”. 
Al centro di questo dispositivo immersivo si muove la coreografia di Lara Guidetti, che costruisce una trama di gesti instabili e magnetici, in continuo dialogo con le opere di Cattelan, che non sono mai semplici sfondi, ma vere e proprie presenze che interrogano, disturbano, affascinano. Il risultato è una liturgia laica e profana al tempo stesso, una cerimonia dell’innominabile che si celebra tra luci (Marcello Marchi), suoni (Marcello Gori) e corpi danzanti. 
<h2>LA PROGRAMMAZIONE DI "SANTA"</h2>
Due cast di performer si alternano in repliche triplicate (ore 19:30, 21:00, 22:15), in nove date distribuite tra giugno e luglio, per un totale di ventisette rappresentazioni che promettono di trasformare Reggio Emilia in un epicentro di sperimentazione artistica. Attraverso un percorso itinerante che scardina la frontalità della scena tradizionale, il pubblico viene chiamato a vivere lo spettacolo in movimento, diventando parte di una comunità temporanea, coinvolta e quasi consacrata. In questo scenario, Danze dell’Utopia si presenta come un invito a esplorare territori nuovi, a scommettere sulla contaminazione e sul potere della creazione artistica di interrogare il presente. 
[Immagine in apertura: Maurizio Cattelan, Junho, LEEUM Museum, Seoul, 2023, photo Kim Kyoungtae]

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