Escher a Parigi, la mostra senza precedenti per la capitale francese

Ha inaugurato il 15 novembre a Parigi M.C. Escher, la prima grande retrospettiva parigina dedicata al celebre artista. Allestita nelle sale de <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-denaro-arte-parigi-monnaie" target="_blank">La Monnaie de Paris</a>, storica sede della zecca di Francia, l'esposizione accompagna i visitatori alla scoperta di un universo visivo in cui concetti filosofici e matematici si fondono per dare vita a opere che continuano ad affascinare a distanza di quasi un secolo dalla loro realizzazione.
La mostra, in programma fino al 1° marzo del prossimo anno, presenta un’ampia selezione di oltre duecento xilografie, litografie e disegni che tracciano l’intera parabola artistica di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/fumetto-escher" target="_blank">Maurits Cornelis Escher</a>, dai suoi esordi come pittore paesaggista fino alle opere grafiche che l’hanno reso celebre. Nelle sale della sede espositiva parigina si susseguono così le rappresentazioni visive di illusioni ottiche e architetture impossibili. Lungo il percorso non mancano poi installazioni contemporanee e postazioni multimediali che immergono l’osservatore nelle dimensioni alternative create da un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario contemporaneo.
<h2>LA MONNAIE DE PARIS OSPITA LA PRIMA RETROSPETTIVA DEDICATA ALL’ARTISTA OLANDESE</h2>
La mostra, curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2020/programmi-tv-3-settembre-wunderkammer" target="_blank">Jean-Hubert Martin</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-escher-roma-palazzo-bonaparte" target="_blank">Federico Giudiceandrea</a>, ripercorre la carriera dell’incisore di Leeuwarden, esplorando l’iniziale influenza sulla sua arte di movimenti come il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/02/mostra-simbolismo-palazzo-reale-milano" target="_blank">Simbolismo</a> e l’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/art-nouveau-week-2025-liberty" target="_blank">Art Nouveau</a>. Le otto sezioni del percorso espositivo evidenziano i passaggi chiave per l’evoluzione del suo linguaggio visivo unico, a partire dai soggiorni in Italia, Spagna e Corsica, e dall'influenza esercitata sulla sua estetica dai paesaggi mediterranei.
Ampio spazio viene poi dedicato alle sue celebri tassellazioni, opere in cui il piano è interamente riempito da ripetizioni di figure che creano pattern visivi apparentemente impossibili. Questa tecnica grafica aprì la strada all’indagine di Escher sui temi delle trasformazioni e dei paradossi geometrici. Tra i capolavori in mostra spiccano Metamorfosi II e Giorno e notte, al cui interno le creature viventi si evolvono in forme astratte e ripetute. Nelle sezioni finali della retrospettiva sono poi presentate le strutture impossibili di opere come Relatività, Belvedere e Cascata, in cui macchinari e architetture paradossali generano illusioni ottiche di indubbio fascino.
<h2>IL LINGUAGGIO VISIVO DI ESCHER TRA METAMORFOSI E ARCHITETTURE IMPOSSIBILI</h2>
Il segmento finale della retrospettiva è dedicato alla cosiddetta Eschermania, ossia l’influenza dell’incisore olandese e il successo dei suoi lavori a partire dagli anni Sessanta, quando la comunità scientifica riconobbe l’importanza della sua opera nella comprensione e divulgazione di concetti matematici astratti di grande profondità. In quegli stessi anni, i capolavori di Escher acquisirono una crescente popolarità, finendo per estendersi ai campi del design, della grafica, del cinema e della pubblicità contemporanei.
Organizzata da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/apertura-museo-del-genio-roma" target="_blank">Arthemisia</a> e Fever in collaborazione con M.C. Escher Foundation, M.C. Escher Heritage e Maurits, la retrospettiva parigina arricchisce l'esperienza di visita con numerosi materiali didattici, installazioni video e postazioni interattive. Tra queste, spiccano la sala dedicata alla relatività, che invita il pubblico a mettere in discussione i concetti di scala e dimensione, e la speciale postazione che consente di scattare un selfie ispirato a Mano con sfera riflettente, forse l’opera più celebre di Escher.
[Immagine in apertura: Maurits Cornelis Escher, Day and Night, 1938 Xylographie, 391 x 677 mm. Collection M.C. Escher Heritage, Pays-Bas All M.C. Escher works © 2025 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved <a href="https://mcescher.com/" target="_blank">www.mcescher.com</a>]

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Il Teatro Nazionale di Firenze torna a riaffacciarsi sulla città. La sua imminente riapertura, infatti, restituisce ai cittadini un frammento prezioso della storia urbana locale. Qui, tra le mura che hanno attraversato generazioni di artisti e spettatori, la cultura si prepara a ritrovare la sua casa naturale. Ogni pietra del teatro racconta una storia di incroci, di memorie, di visioni che hanno segnato la vita culturale fiorentina, e la sua rinascita diventa oggi l’occasione per riflettere su quanto sia essenziale conservare e riattivare gli spazi storici, rendendoli nuovamente protagonisti della contemporaneità. 
<h2>IL "NUOVO" TEATRO NAZIONALE DI FIRENZE</h2>
Il progetto di recupero, a cura dello studio <a href="https://arte.sky.it/news/2022/archea-firenze-galleria-arte-rifugio-antiaereo" target="_blank">Marco Casamonti</a>/Archea Associati, affronta il delicato equilibrio tra fedeltà storica e apertura al presente, restituendo vita a un luogo che sembrava sospeso nel tempo. Il restauro strutturale ha ricostruito solai e coperture rispettando la geometria originaria, mentre le antiche capriate lignee sono state riprodotte con la cura dei maestri artigiani. La tipologia del teatro all’italiana riemerge così nella sua forma più autentica: platea a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi, una torre scenica che oggi dialoga con tecnologie di ultima generazione. Un grande schermo led automatizzato e un impianto acustico Dolby Atmosphere proiettano il teatro nel futuro, preparandolo ad accogliere linguaggi scenici innovativi. Al tempo stesso, stucchi, dorature e capitelli tornano a splendere grazie a un restauro minuzioso, mentre una moquette ad alte prestazioni acustiche perfeziona la resa sonora.
<h2>IL COMPLESSO INTERVENTO DI RECUPERO DI ARCHEA ASSOCIATI</h2>
Dietro le quinte, l’intervento impiantistico totalmente rinnovato introduce sistemi invisibili ma fondamentali: climatizzazione efficiente, sicurezza avanzata e illuminazione a LED capace di trasformare la sala fino a evocare un cielo stellato. E ancora, sopra il quarto ordine di palchi è stata ricavata una nuova sala per eventi, avvolta da un’imprevista apertura verso la città grazie a un tetto scorrevole che regala scorci suggestivi sui monumenti fiorentini. Come sottolinea l'architetto Marco Casamonti, al quale si deve anche l'acquisto dell'immobile dalla precedente proprietà, si tratta di “un’architettura che parla del tempo, che unisce l’eredità del passato alla sensibilità del presente, che restituisce a Firenze un teatro, ma anche un simbolo di rinascita e di speranza”, senza però dimenticare le proprie radici.
[Immagine in apertura: Ph. Pietro Savorelli e Associati]

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