Dalle cattedrali al fantasy: il gotico va in mostra in Francia

Si intitola Gothicisms la nuova mostra del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-mondi-sotterranei-louvre-lens" target="_blank">Louvre-Lens</a>. Visitabile nel museo francese dal 24 settembre fino al 26 gennaio 2026, il progetto espositivo offre un panorama inedito dell'arte gotica e delle sue infinite diramazioni culturali. La ricostruzione storica proposta delinea infatti un albero genealogico del movimento, partendo dalla nascita dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2024/riapertura-notre-dame-parigi-2024" target="_blank">architettura gotica</a> nella Francia del XII secolo per arrivare alla controcultura dei giorni nostri.
Il percorso raccoglie circa 200 sculture, dipinti, opere grafiche, fotografie, installazioni ed elementi di arredo: un corpus di opere indispensabile per evidenziare l’evoluzione di un linguaggio creativo unico e poliedrico, sorprendentemente vivo ancora oggi. I visitatori sono così invitati a immergersi nella storia e nell’immaginario che raccoglie tutti gli stilemi del movimento gotico, scoprendone le origini e le innumerevoli propagazioni attraverso i secoli.
<h2>DAL MEDIOEVO ALLA CONTROCULTURA CONTEMPORANEA: LE INFINITE VITE DEL GOTICO</h2>
Punto di partenza dell’esposizione Gothicisms sono le origini stesse del termine "gotico". Assegnata, in chiave denigratoria, come sinonimo di “barbaro” in epoca tardo-rinascimentale a molte opere d’arte e architettura realizzate nei secoli precedenti, tale denominazione con il passare degli anni è stata rivalutata. Un processo avvenuto in parallelo alla restituzione di valore alle espressioni artistiche di matrice medievale, apprezzandone il carattere profondamente umanistico e la potenza espressiva degli esiti.
Allestita nel museo situato nel nord della Francia, disegnato dallo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/museo-biblioteca-sanaa-taiwan" target="_blank">studio di architettura giapponese SANAA</a>, la mostra porta così sotto i riflettori i temi essenziali del gotico, dalla maestosità delle cattedrali medievali all’incredibile ricchezza decorativa dell’arte del cosiddetto Gotico Rinascimentale. Il percorso espositivo dedica poi ampio spazio al cambio di considerazione che interessò il movimento nei secoli successivi, quando l’estetica originale – ricca di colori – lasciò il posto a uno stile sempre più scuro e contrastato. Proprio questa trasformazione dell’immaginario gotico si rivelò essenziale per la sua riscoperta nel XIX secolo, favorita dalle opere letterarie di autori internazionali come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/disegni-victor-hugo-mostra-londra-royal-academy" target="_blank">Victor Hugo</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/libro-fumetto-mary-shelley" target="_blank">Mary Shelley</a> ed <a href="https://arte.sky.it/news/2022/edgar-allan-poe-museo" target="_blank">Edgar Allan Poe</a>.
<h2>AL LOUVRE-LENS LA MOSTRA CHE INDAGA 9 SECOLI DI GOTICO</h2>
La parte finale di Gothicisms approfondisce l'influenza del gotico nell'età contemporanea. L’estetica e i temi principali di questo movimento sono stati infatti fonte d’ispirazione per nuove correnti artistiche e per numerosi <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-tim-burton-design-museum-londra" target="_blank">autori cinematografici</a> e letterari. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, la controcultura goth ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nell’immaginario giovanile, trovando nuovi canali d’espressione nella <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/il-goth-rock-di-peter-murphy-a-roma" target="_blank">musica dark</a>, nei videogames, nella moda, nella danza e nell'arte contemporane, fotografia inclusa.
Curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-body-art-orlan-tolosa" target="_blank">Annabelle Ténèze</a>, direttrice del Louvre-Lens, la mostra Gothicisms adotta uno scenografico allestimento per restituire l’evoluzione di questo movimento nei secoli. Tra memorie della cattedrale parigina di Notre-Dame e del suo rosone, incursioni nelle cattedrali francesi del Medioevo, ricostruzioni di interni e gallerie segnate da un’estetica fortemente legata all’immaginario moderno del gotico.
[Immagine in apertura: Brassaï, Vue nocturne de Notre-Dame sur Paris, 1933, Paris, musée d’Art moderne © Estate Brassaï – GrandPalaisRmn]

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Non c'è solo la <a href="google.com/search?q=Mostra+del+Cinema+sky+arte&oq=Mostra+del+Cinema+sky+arte&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOTIGCAEQRRg80gEIMTI2N2owajSoAgCwAgE&sourceid=chrome&ie=UTF-8" target="_blank">Mostra del Cinema</a>, che si è appena conclusa con la consegna dei Leoni d'Oro. in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura, che prosegue a Venezia fino al 23 novembre prossimo, è stata presentata AquaPraça, una piazza galleggiante progettata dagli studi <a href="https://arte.sky.it/news/2023/carlo-ratti-libro-urbanistica" target="_blank">CRA-Carlo Ratti Associati</a> e Höweler + Yoon e aperta al pubblico. Simbolo del dialogo tra città e natura, tra progresso e sostenibilità ambientale, la piattaforma è destinata a viaggiare oltreoceano fino a Belém, in Brasile, dove diventerà fulcro della COP30 - Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il suo debutto ufficiale, nel corso di un evento che lo scorso 5 settembre ha riunito istituzioni, architetti, scienziati e autorità politiche, segna l’inizio di un percorso che unisce innovazione progettuale, diplomazia culturale e sensibilizzazione ambientale. 
<h2>A VENEZIA UNO SPAZIO DI AGGREGAZIONE PER IL DIALOGO SUL CLIMA</h2>
Con oltre 400 metri quadrati di superficie, AquaPraça è una struttura che vive in simbiosi con l’acqua. Basata sul principio di Archimede, la piattaforma regola continuamente la propria galleggiabilità trattenendo o rilasciando acqua, fino a mantenere un equilibrio dinamico con il livello del mare. In questo modo, i visitatori possono percepire le fluttuazioni del mare a livello degli occhi, vivendo in prima persona l’esperienza dell’innalzamento delle acque, una delle più tangibili conseguenze della crisi climatica. La piazza potrà accogliere fino a 150 persone, ospitando mostre, simposi, laboratori e dibattiti, così da divenire un catalizzatore civico e culturale. Alla base del progetto si colloca una "sfida ingegneristica", ma anche una volontà politica: restituire all’architettura il compito di interpretare e tradurre i grandi cambiamenti del nostro tempo.
<h2>VENEZIA E GLI EVENTI CLIMATICI ESTREMI</h2>
Non è un caso che l’inaugurazione si avvenuta a Venezia, città che da secoli convive con l’acqua e che nel 1979 aveva visto nascere il Teatro del Mondo di Aldo Rossi, altra architettura galleggiante destinata a restare nella memoria. Oggi AquaPraça rinnova quel legame, ma con uno sguardo rivolto al futuro: dopo la Biennale, partirà per l’Atlantico e raggiungerà Belém, dove diventerà parte integrante del Padiglione Italia alla COP30, per poi restare come infrastruttura culturale permanente in Amazzonia. Il progetto, sostenuto da una rete internazionale che include istituzioni, aziende e fondazioni, è un esempio di come l’architettura possa farsi medium di cooperazione e consapevolezza globale. Come ha sottolineato <a href="https://arte.sky.it/news/2025/biennale-architettura-2025-carlo-ratti" target="_blank">Carlo Ratti</a>, curatore della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/premi-biennale-architettura-2025" target="_blank">Biennale Architettura 2025</a>, l’installazione “mostra come l’architettura possa dialogare con il futuro: rispondendo al clima e interagendo con la natura, invece di opporvisi”. 
[Immagine in apertura: Image by DSL Studio. Courtesy CRA-Carlo Ratti Associati]

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