L'arte eccentrica di Joana Vasconcelos rivoluziona uno storico palazzo a Madrid

Celebre in tutto il mondo per le sue sculture monumentali, ironiche e a tratti dissacranti, l’artista portoghese <a href="https://arte.sky.it/news/2023/joana-vasconcelos-mostra-uffizi-firenze" target="_blank">Joana Vasconcelos</a> si misura ancora una volta con i grandi artisti del passato, questa volta in uno degli edifici neoclassici più importanti di Madrid: il Palazzo di Liria. 
Allestita fino al prossimo 31 luglio, la mostra Flamboyant. Joana Vasconcelos at the Liria Palace si pone in continuità con le precedenti incursioni dell’artista in siti storici come Versailles e le <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/mostra-joana-vasconcelos-uffizi-palazzo-pitti-firenze" target="_blank">Gallerie degli Uffizi</a>, ma con una novità: per la prima volta le sue creazioni vengono ospitate in un palazzo ancora abitato. 
LA MOSTRA DI JOANA VASCONCELOS A MADRID
Ideato per il 50esimo anniversario della Fondazione Casa d'Alba, il progetto espositivo “si propone di instaurare un dialogo tra l’arte contemporanea e l’eredità duratura del palazzo, creando un’interazione tra passato e presente che riflette l’evoluzione dinamica della cultura. Il Palazzo di Liria non è un semplice deposito di storia, ma uno spazio vivente, capace di adattarsi ai contesti contemporanei pur preservando la sua essenza”, ha dichiarato Vasconcelos. “Le mie installazioni si confrontano con questa dualità, offrendo nuove prospettive sulla sua architettura, i suoi interni e i suoi giardini”. 
Tra le opere più iconiche della mostra spiccano Vigoroso e Poderoso (2006-2024), due maestosi leoni di cemento rivestiti in crochet che accolgono i visitatori all'ingresso del palazzo, e Flaming Heart (2019-2022), installato nella cappella, aperta al pubblico per la prima volta. L'artista ha inoltre curato l'inserimento di pezzi capaci di stabilire connessioni suggestive con la storia della residenza: tra questi Carmen (2001), un lampadario di ferro ricoperto di velluto nero che trova posto nella biblioteca accanto a una lettera manoscritta di Prosper Mérimée, autore del celebre romanzo omonimo. 
PER LA PRIMA VOLTA APERTE NUOVE AREE DEL PALAZZO DI LIRIA
Le installazioni dialogano anche con i capolavori esposti nel palazzo, come i ritratti di Tiziano, Goya e Velázquez, creando un ponte artistico tra epoche diverse. “Questa mostra si confronta direttamente anche con i maestri Diego Velázquez e Francisco Goya”, spiega infatti Vasconcelos, “le cui opere sono parte integrante della collezione del palazzo. Le mie installazioni cercano di dialogare con i loro capolavori, esplorando come l’arte contemporanea possa reinterpretare il loro contributo e arricchire la nostra comprensione delle narrazioni storiche”. 
Il percorso espositivo si estende fino ai giardini, normalmente chiusi al pubblico, dove si trova La Théière (2025), una scultura in ferro battuto e vegetazione ornamentale che riproduce una gigantesca teiera circondata da gelsomini. “Alcune aree del palazzo, precedentemente inaccessibili al pubblico”, sottolinea l’artista, “diventano lo sfondo di questo dialogo, mettendo in luce il rapporto fra tradizione e innovazione. Attraverso questo confronto, desidero dimostrare come l’arte contemporanea possa mantenere la sua rilevanza e vitalità. Collegando il classico al contemporaneo, questa mostra aspira a onorare il ruolo unico del Palazzo di Liria, sia come custode della storia che come spazio di reinvenzione culturale”.
[Immagine in apertura: J’Adore Miss Dior (PA) (2017). The artist's collection. Photo: Juan Rayos]

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Affascinante viaggio nel tempo, dalla preistoria fino alle espressioni più contemporanee, passando per l’epoca d'oro dell'arte nipponica, il libro Made in Japan. Arte, storie e segreti di una civiltà millenaria offre un'analisi approfondita di come l’idea del Giappone abbia preso forma nell'immaginario occidentale attraverso i secoli, in un costante confronto tra notizie reali e leggende, contatti culturali e storie fantastiche. Pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-pablo-picasso" target="_blank">Giunti Editore</a> e disponibile in libreria a partire dal prossimo 2 aprile, l’opera è stata scritta da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/mostra-giappone-villa-reale-monza" target="_blank">Francesco Morena</a>, curatore, storico dell’arte orientale e già autore di diversi saggi sulla cultura visiva nipponica.
L’esplorazione dell’impatto crescente del Giappone viene condotta dall’autore attraverso un approccio tematico e cronologico al tempo stesso, utile per ripercorrere l’evoluzione di questa civiltà millenaria e scoprire come l’arte, la scrittura e l’estetica nipponiche abbiano contribuito a creare nel corso del tempo quell’idea esotica di “giapponesità” che ancora affascina gli studiosi e gli intellettuali occidentali.
DA HOKUSAI A MIYAZAKI, UN SAGGIO SULL’EREDITÀ ARTISTICA DEL GIAPPONE
Per fare luce sui molti miti e leggende che nel corso dei secoli hanno alimentato l’aura misteriosa che contraddistingue la cultura giapponese, il libro raccoglie e illustra alcuni degli elementi più curiosi e affascinanti del folklore nipponico, spaziando dai mondi fantastici descritti nel favoloso bestiario degli <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-stampe-giapponesi-monza-mostri" target="_blank" style="background-color: rgb(255,255,255);">yōkai</a> (mostri e fantasmi della tradizione), alle epiche avventure di eroi e samurai. L’autore esplora inoltre l’importanza di alcuni tra i più grandi poeti e artisti del Paese del Sol Levante, offrendo una visione completa della ricchezza della sua cultura millenaria.
L’ampia panoramica tracciata dal saggio parte dai dogū, statuine antropomorfe o di forma animale risalenti all’epoca preistorica dell’arcipelago, per arrivare alle colorate provocazioni contemporanee di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/yayoi-kusama-monografia-2024" target="_blank">Yayoi Kusama</a>, senza tralasciare l’arte dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-giardini-giapponesi-stampe-ukiyoe-ippocampo" target="_blank">Ukiyo-e</a> (le “immagini del mondo fluttuante” del periodo Edo rappresentate da artisti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-paesaggi-hokusai-hiroshige" target="_blank">Utagawa Hiroshige</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/hokusai-grande-onda-mostra-treviso" target="_blank">Katsushika Hokusai</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-ukiyoe-arte-giappone-roma-palazzo-braschi" target="_blank">Kitagawa Utamaro</a>), né il successo dell’immaginario visivo contemporaneo creato da fumettisti e registi di anime come Shigeru Mizuki e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/nuovo-film-hayao-miyazaki-studio-ghibli" target="_blank">Hayao Miyazaki</a>.
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L’analisi approfondita offerta dal saggio documenta in modo chiaro come tutti questi artisti abbiano saputo interpretare e rinnovare nel corso degli anni la tradizione visiva giapponese, contribuendo ad accrescerne la notorietà all’estero, soprattutto a partire dai periodi di maggiore apertura culturale verso i Paesi occidentali.
Accompagnando il lettore alla scoperta dei principali movimenti culturali nati in Giappone dall’antichità a oggi, il libro Made in Japan offre uno sguardo vivido e dettagliato su come l’occidente abbia finito per assorbire e reinterpretare in modo originale l’immaginario visivo dell’arte nipponica, rivelando il contributo unico offerto da quest’ultima alla cultura mondiale.
[Immagine in apertura: Sala della Fenice (Hōō-dō), inizio dell’XI secolo. Uji, Byōdō-in. Ó lemaret pierrick/Shutterstock]

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