La mostra in Provenza su Niki de Saint Phalle e il suo “bestiario magico”

C’è tempo fino al prossimo 5 ottobre per visitare la grande mostra Niki de Saint Phalle in Provenza. È dedicata ad alcuni aspetti peculiari all’opera dell’artista franco-statunitense, nata a Parigi e molto legata all'Italia, scomparsa 23 anni fa. Ad accogliere una ricca selezione di suoi lavori, portando sotto i riflettori l’impatto immaginifico di animali e creature fantastiche nell’arte, è lo <a href="https://arte.sky.it/news/2023/alphonse-mucha-mostra-provenza" target="_blank">Caumont-Centre d’Art</a> di Aix-en-Provence. 
<h2>LA GRANDE RETROSPETTIVA SU NIKI DE SAINT PHALLE AD AIX-EN-PROVENCE</h2>
La mostra, curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/niki-saint-phalle-autobiografia-mio-segreto">Lucia Pesapane</a>, ripercorre l'intera carriera di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-niki-de-saint-phalle">Niki de Saint Phalle</a>, proponendo un’originale chiave di lettura del suo legame con gli animali. Dal percorso espositivo, ideato come una sorta di bestiario fantastico, emerge con forza il fascino esercitato dalle più diverse creature sull’opera dell'autrice. Questo universo popolato di animali reali e immaginari si unisce indissolubilmente alla dimensione autobiografica, che è uno dei tratti distintivi più riconoscibili della poliedrica artista parigina.
L'esposizione in corso all’Hôtel de Caumont, monumento storico e sede dell’importante centro culturale provenzale, presenta il vasto campionario di simboli animali impiegato da Niki de Saint Phalle in tutta la sua carriera. Si passa dalle creature mostruose come Le Dragon Rouge, che rappresentano le ansie e le paure a cui l'artista intendeva tenere testa, ad animali a cui attribuiva significati meno univoci. In questo ambito, spiccano le opere popolate da serpenti e ragni: creature che a seconda del contesto possono essere interpretate come figure minacciose o protettrici. Non mancano poi le creature alate, protagoniste di opere come La Cathédrale aux Aigles in cui sono raffigurate come simboli di puro amore e libertà.
<h2>IL SIGNIFICATO SIMBOLICO DEGLI ANIMALI NELL'ARTE DI DE SAINT PHALLE</h2>
Il complesso bestiario di Niki de Saint Phalle si lega indissolubilmente alla componente autobiografica di molte sue opere. La costante presenza di animali (e piante) caratterizza infine anche le sculture monumentali e i progetti pubblici realizzati dall’artista franco-americana, a partire dalle sue celebri <a href="https://arte.sky.it/news/2024/niki-saint-phalle-mostre-mudec-milano">Nanas</a>. Dall’inedito legame tra tutte queste componenti, emerge la grande attenzione di Niki de Saint Phalle a tematiche di grande attualità, come il ruolo della donna e l’importanza del rapporto con la natura.
L'esposizione ad Aix-en-Provence inquadra con chiarezza il ruolo centrale di questo originale bestiario nelle diverse espressioni artistiche di de Saint Phalle. Proprio l’armonia tra corpi femminili e creature animali dà vita a figure ibride di “donne-serpente” e unicorni, conferendo ancora più importanza alla dimensione onirica nei suoi lavori. La retrospettiva Niki de Saint Phalle offre così un'interpretazione originale della sua produzione di un'artista molto apprezzata, in mostra nell'estate 2025 anche nel <a href="https://arte.sky.it/news/2025/grand-palais-parigi-apertura-restauro" target="_blank">restaurato Grand Palais di Parigi</a>.
[Immagine in apertura: Niki de Saint Phalle, Nana-Fontaine type, ou Dancer, 1966, Résine polyester peinte, 120 × 143 × 55 cm, Colección Banco Santander © 2025 Niki Charitable Art Foundation / Adagp, Paris]

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Tutto quello che c'è da sapere sulla grande mostra su Segantini dell'autunno 2025

Aprirà tra quattro mesi l’attesa mostra Giovanni Segantini, dedicata a uno dei protagonisti dell'arte italiana del secondo <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-ottocento-lombardo-monza" target="_blank">Ottocento</a>. Allestita nelle sale del Museo Civico di Bassano del Grappa, l’esposizione si terrà dal 25 ottobre al 22 febbraio 2026, e sarà inserita nel calendario ufficiale degli eventi culturali in programma durante le Olimpiadi di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/milano-cortina-2026-torce-olimpiadi-carlo-ratti" target="_blank">Milano-Cortina 2026</a>.
Ripercorrendo la breve e influente carriera di uno dei maestri della pittura dell’Ottocento, la retrospettiva curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mostra-giovane-boccioni-milano-galleria-bottegantica" target="_blank">Niccolò D’Agati</a> punta a restituire un profilo aggiornato dell’opera di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/mostra-segantini-paesaggio-lugano" target="_blank">Segantini</a>, ponendo a confronto circa cento dei suoi lavori con le ricerche di molti artisti suoi contemporanei. A tal fine, la mostra proporrà una rilettura inedita del suo percorso creativo attraverso numerosi prestiti da importanti musei nazionali e internazionali, offrendo così al pubblico l’occasione di riscoprire l'artista in un contesto pienamente europeo.
<h2>100 OPERE DI SEGANTINI IN MOSTRA A BASSANO DEL GRAPPA</h2>
Seguendo un approccio al contempo cronologico e geografico, il percorso espositivo della mostra bassanese sarà diviso in quattro sezioni tematiche, dedicate ad altrettante fasi della vita di Segantini e ai suoi spostamenti tra Milano, l’area brianzola e la Svizzera. Il segmento introduttivo esplorerà gli esordi dell’artista nel capoluogo lombardo, caratterizzati dall'incontro con molti esponenti della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/armonie-verdi-verbania-dalla-scapigliatura-al-novecento">Scapigliatura</a>: è proprio attraverso questo confronto che le prime opere del pittore tirolese lasciano emergere la sua passione per l’uso espressivo di luce e colore.
Passando alla seconda sezione, dedicata agli anni trascorsi in Brianza, i visitatori scopriranno una fase decisiva per l’arte di Segantini, che in questo periodo definisce i temi chiave della propria ricerca artistica nell’esplorazione del rapporto tra uomo, animali e paesaggio naturale. La parte finale della mostra si concentrerà infine sugli anni trascorsi dall’artista in Svizzera, dove si trasferì nel 1886. Proprio nel Canton Grigioni, Segantini inizia a lavorare ad opere di grandi dimensioni, in cui ritrae quelle scene di vita rurale in montagna che segneranno il suo definitivo distacco dalla corrente del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/novara-mostra-divisionismo">Divisionismo</a>. L'ultima sezione della mostra presenterà le opere realizzate negli ultimi anni di vita quando, pur continuando a rappresentare i grandi paesaggi alpini, l’arte del maestro arriva a precorrere i temi e l’estetica del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/02/mostra-simbolismo-palazzo-reale-milano">Simbolismo</a> internazionale.
<h2>L’ATTESA RETROSPETTIVA SUL MAESTRO DEI PAESAGGI MONTANI</h2>
Grazie al consistente numero di dipinti, disegni, incisioni, fotografie e documenti d’archivio raccolti per l’occasione, la mostra bassanese si preannuncia come una delle più complete mai dedicate al maestro dell’arte del XIX secolo. Tra le istituzioni coinvolte nell’organizzazione, figurano i nomi di prestigiosi musei italiani e internazionali, come il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/restauro-musee-orsay-parigi-gustave-courbet" target="_blank">Musée d’Orsay</a> di Parigi, la <a href="https://arte.sky.it/news/2021/architettura-musei-kunsthaus-zurigo" target="_blank">Kunsthaus</a> di Zurigo e la <a href="https://arte.sky.it/news/2025/ugo-rondinone-mostra-milano-gam" target="_blank">GAM Galleria d’Arte Moderna</a> di Milano.
Con l’obiettivo di presentare l'opera di Giovanni Segantini in un contesto geografico e culturale più ampio, l’esposizione in programma in autunno al <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-fotografia-brassai-bassano-del-grappa" target="_blank">Museo Civico</a> di Bassano del Grappa proporrà una visione aggiornata di un artista spesso finora etichettato come “isolato”. La retrospettiva bassanese promette dunque di presentare al pubblico un artista curioso e sperimentatore, in contatto con le maggiori correnti artistiche del suo tempo, e al tempo stesso originale autore di opere che hanno cambiato per sempre l’immaginario legato ai paesaggi montani.
[Immagine in apertura: Giovanni Segantini, Sole d’Autunno, 1887. © Comune di Arco, Galleria Civica G. Segantini]

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