A Pavia "riprendono vita" i giganti marini del tempo dei dinosauri

Per la prima volta, la mostra Oceani perduti. Giganti marini al tempo dei dinosauri promette di far rivivere i grandi rettili che abitarono gli oceani tra 285 e 85 milioni di anni fa. Accade al Kosmos - Museo di Storia naturale dell’Università di Pavia, dal 27 settembre al 28 giugno 2026, in un percorso ospiterà che conduce i visitatori indietro nel tempo fino alla preistoria. 
L’esperienza di visita proposta si caratterizza per un elevato livello di immersività, affiancando ai fossili e alle ricostruzioni delle <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/01/oltre-700-reperti-rari-nella-nuova-sala-del-national-museum-of-natural-history" target="_blank">creature</a> a grandezza naturale una serie di animazioni e modelli in 3D interattivi. L’esposizione è il frutto della collaborazione tra il museo pavese e il progetto espositivo multidisciplinare PaleoAquarium. Grazie all’allestimento studiato da un’equipe scientifica composta da paleontologi, scultori, illustratori e artigiani, la mostra Oceani perduti punta inoltre a “fornire spunti critici a un pubblico di non esperti per dare una visione aggiornata del passato”, come evidenziato da Simone Maganuco, co-curatore della rassegna.
<h2>A PAVIA LA MOSTRA DEDICATA AI RETTILI MARINI DEL MESOZOICO</h2>
Protagoniste al Kosmos sono dunque le creature marine del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/cinque-mostre-immersive-natale-2024" target="_blank">Mesozoico</a>. I modelli in scala 1:1 di ittiosauri, plesiosauri, mosasauri e tartarughe sono in mostra accanto a quelli di invertebrati e pesci preistorici. Tra le riproduzioni più imponenti spiccano quelle di due giganti degli oceani antichi: il Liopleurodon, che viveva nei mari europei durante il Giurassico, e il Tylosaurus, rettile lungo quasi 13 metri, di cui a Pavia viene mostra solamente la parte anteriore.
Il percorso espositivo di Oceani Perduti si artica attraverso 24 sezioni, in cui complessivamente trovano posto una cinquantina di modelli a grandezza naturale. Non mancano poi fossili, riproduzioni virtuali, display interattivi e testi scientifici, nonché numerose illustrazioni di paleoarte a cura di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/milano-festival-disegno" target="_blank">Davide Bonadonna</a>. L'obiettivo finale di questa complessa ricostruzione è raccontare la vita delle creature e gli habitat marini della preistoria, evidenziando le linee evolutive che li legano agli animali della nostra era e rifiutando le semplificazioni “hollywoodiane" maggiormente in voga negli ultimi anni.
<h2>I MODELLI A GRANDEZZA NATURALE DEI DINOSAURI ESPOSTI A PAVIA</h2>
A Pavia Oceani perduti. Giganti marini al tempo dei dinosauri si affianca a programma educativo pensato per coinvolgere famiglie e scolaresche, attraverso un fitto calendario di appuntamenti come visite guidate, laboratori e attività ludiche dedicate al pubblico più giovane. Ampio spazio viene inoltre riservato alla ricerca scientifica, con un ciclo di conferenze sul tema degli oceani preistorici a cui prenderanno parte naturalisti e paleontologi di fama internazionale.
Grazie alla ricchezza del suo apparato espositivo, la mostra Oceani Perduti invita i visitatori a esplorare il passato del nostro pianeta, senza dimenticare le <a href="https://arte.sky.it/news/2024/rindon-johnson-mostra-oceano-shangai" target="_blank">attuali sfide</a> legate alla tutela degli oceani. Lo studio dei fossili e dei reperti preistorici può infatti aiutarci a “comprendere meglio i grandi cambiamenti in atto e il ruolo che possiamo avere nel mitigarli o nel cercare di non influenzarli e accelerarli”, come ha ricordato il secondo co-curatore della rassegna, Paolo Guaschi.
[Immagine in apertura: © Davide Bonadonna]

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E se le città fossero basate sulle esigenze dei bambini?

A Venezia, la giovane casa editrice indipendente Matita continua a sorprendere. <a href="https://arte.sky.it/news/2023/matita-libri-muti-artisti-architetti" target="_blank">Dopo i primi tre titoli</a> che hanno acceso l’attenzione del pubblico degli albi illustrati, settembre 2025 segna l’arrivo di Sottosopra, quarto volume della collana che intreccia architettura, arte e design. Firmato dall’artista e architetta ungherese Anna Puklus, oggi residente in Francia, il libro illustrato riunisce 25 xilografie originali realizzate dall’autrice, che invitano il lettore a guardare lo spazio urbano con occhi nuovi. 
<h2>IL LIBRO CHE DÀ FORMA ALLE CITTÀ COME SE LE IMMAGINASSERO I BAMBINI</h2>
Ispirato alle riflessioni del pedagogista Francesco Tonucci, in arte Frato, il volume immagina cosa accadrebbe se fossero i bambini, dopo una tempesta, a ricostruire una città rigidamente plasmata sugli adulti. Il risultato? Si svela pagina dopo pagina. A emergere è un luogo aperto, libero, inclusivo. La casa editrice ribadisce così il suo impegno nel valorizzare il saper fare locale, aprendo al contempo una riflessione universale: quella su come ripensare le nostre città, non più “per” i bambini, ma “con” i bambini. Un ribaltamento che, come suggerisce il titolo, ci invita a guardare il mondo da una prospettiva inedita e necessaria.
<h2>L’ARTE DI ANNA PUKLUS, TRA ARCHITETTURA, SCENOGRAFIA E ILLUSTRAZIONE</h2>
Dietro al progetto c’è la sensibilità e la visione di Anna Puklus, artista dalla formazione solida e multidisciplinare. Laureata alla Moholy-Nagy University of Art and Design di <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura/casa-musica-budapest-sou-fujimoto" target="_blank">Budapest</a>, ha alle spalle una carriera di oltre diciotto anni tra architettura, urbanistica e interior design, affiancando sempre una pratica artistica centrata sul disegno e sulla scenografia. Il ricorso alla xilografia definisce in modo distintivo il suo linguaggio: un segno inciso e materico che – in questo caso – diventa strumento per esplorare le relazioni tra infanzia, memoria e città. In ogni tavola si percepisce il desiderio di restituire allo spazio urbano la sua dimensione più autentica: quella della scoperta, del gioco, della meraviglia. 
[Immagine in apertura: Photo credit Emma Lukacs]

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