A Milano 50 illustrazioni per 50 romanzi di Agatha Christie

Il felice incontro tra due menti creative brillanti, una nell'ideazione di trame misteriose per i suoi romanzi, l’altra nella realizzazione di copertine senza tempo. È da questa premessa che prende le mosse la mostra 50 Pintér X 50 Christie, in programma dall’11 dicembre al 17 gennaio 2026. L’iniziativa celebra i cinquant'anni dalla morte di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/agatha-christie-programmi-tv-12-gennaio">Agatha Christie</a>, presentando le copertine artistiche disegnate per l’edizione italiana dei suoi romanzi dall'illustratore italo-ungherese Ferenc Pintér.
La singolare retrospettiva è organizzata dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori presso il suo Laboratorio di via Formentini, nel cuore di Milano. Attraverso le illustrazioni usate sul fronte dei suoi romanzi gialli, la mostra rende omaggio all’ineguagliabile carriera della scrittrice britannica, offrendo al contempo il giusto riconoscimento al lavoro di Ferenc Pintér, tra i più noti e riconoscibili illustratori del nostro Novecento.
<h2>LE ICONICHE COPERTINE DI PINTÉR PER CELEBRARE LA "REGINA DEL GIALLO"</h2>
Il percorso espositivo allestito nella sede del Laboratorio di Fondazione Mondadori raccoglie cinquanta diversi bozzetti e disegni originali firmati dall’illustratore, morto 17 anni fa. Le tavole erano state commissionate per le <a href="https://arte.sky.it/foto/altro/classici-in-carta-copertine-libri-ied-firenze" target="_blank">copertine</a> dei romanzi di Christie pubblicati nelle collane Omnibus Gialli e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/bookcity-milano-2025" target="_blank">Oscar</a> della casa editrice milanese. Con il passare degli anni, questi lavori hanno finito per diventare inscindibili dalle pubblicazioni dei gialli della romanziera, continuando a venire stampati in copertina edizione dopo edizione.
Attraverso un tratto rigoroso e fortemente espressivo, capace di sintetizzare in poche linee l’atmosfera di ogni singolo romanzo giallo, Pintér ha dato vita a opere considerate ormai dei classici a sé stanti. Celebri sono i suoi ritratti stilizzati di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/agatha-christie-programmi-tv-15-settembre" target="_blank">Hercule Poirot e Miss Marple</a>, nonché l’uso di simboli di immediata lettura per gli appassionati di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/agatha-christie-programmi-tv-15-settembre" target="_blank">letteratura crime</a>. L’immediata riconoscibilità del loro stile ha reso le copertine di molte edizioni dei veri e propri oggetti da collezione.
<h2>L'OMAGGIO AD AGATHA CHRISTIE A 50 ANNI DALLA SUA MORTE</h2>
Scomparsa il 12 gennaio 1976, all’età di 85 anni, Agatha Christie è universalmente nota con l’appellativo di “regina del giallo”. Le sue opere hanno raggiunto negli anni un pubblico di milioni di lettori, tanto da fare di lei la scrittrice di lingua inglese più tradotta al mondo dopo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/sonetti-william-shakespeare-marcos-y-marcos" target="_blank">William Shakespeare</a>. L’esposizione celebra il valore letterario dei lavori della romanziera di Torquay e presenta, accanto alle celebri copertine, numerosi libri e documenti originali, inclusa la corrispondenza inedita tra i responsabili della casa editrice italiana e gli agenti di Christie.
Il nucleo fondamentale di opere in mostra proviene da collezioni private, prima fra tutte quella di Paola Pintér, moglie dell’illustratore. Dopo l’esordio milanese, la retrospettiva si trasferirà in Emilia-Romagna, dove sarà protagonista di un importante evento legato alla <a href="https://arte.sky.it/news/2024/bologna-children-book-fair-2024" target="_blank">Bologna Children’s Book Fair</a> intorno ametà aprile, per poi partire per un lungo tour espositivo con tappe in Italia e all'estero.
[Immagine in apertura: credit Ferenc Pintér]

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Lo storico incontro fra Cesare Lombroso e Lev Tolstoj

Il libro sulla vita di Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia

Sarebbe mai nata la società delle immagini senza un pioniere come <a href="https://arte.sky.it/news/2024/eadweard-muybridge-graphic-novel-rizzoli" target="_blank">Eadweard Muybridge</a>? La domanda può sorgere spontanea dopo aver letto la biografia del celebre fotografo britannico, intitolata Un fiume di ombre (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina). Il volume, che porta la firma della scrittrice statunitense <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mantova-festival-letteratura" target="_blank">Rebecca Solnit</a>, torna sugli scaffali delle librerie italiane in una nuova edizione, curata dalla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/news/2025/libro-arte-attenzione-disordinata-johan-levi" target="_blank">Johan & Levi</a>.
Il sottotitolo dell’opera, Un fotografo nel selvaggio, tecnologico West, delinea fin da subito il contesto avventuroso in cui Eadweard Muybridge visse una parte importante della sua vita. Il saggio di Solnit ripercorre le tappe principali di una biografia unica, concentrando le proprie attenzioni sulle trasformazioni tecnologiche che portarono un libraio inglese a rivoluzionare il mondo per come lo conosciamo.
<h2>LA RIVOLUZIONE OTTOCENTESCA DELLA FOTOGRAFIA ISTANTANEA</h2>
Il racconto di una vita complessa come quella di Eadward Muybridge parte dal suo approdo negli Stati Uniti intorno alla metà del XIX secolo. Qui, prima di scoprire la passione per la fotografia, tentò la carriera di editore e libraio tra New York e San Francisco. Il fulcro del saggio biografico è la serie di scatti istantanei dedicati a Occident, il cavallo di un facoltoso committente. Attraverso l’impiego di uno dei primissimi otturatori ad alta velocità, il fotografo riuscì a catturare ogni dettaglio del movimento dell’animale, scoprendo così come tutte e quattro le zampe si sollevassero da terra durante il galoppo.
L’esperimento pioneristico diede il via a una rivoluzione nella percezione comune del tempo e dello spazio, ponendo le basi per la nascita del reportage e, pochi anni più tardi, dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/06/festival-cinema-ritrovato-film-bologna" target="_blank">arte cinematografica</a>. L’autrice argomenta inoltre come l’innovazione rappresentata dalla fotografia istantanea, insieme ad altre invenzioni dell’epoca come il trasporto ferroviario e le comunicazioni via telegrafo, avrebbero in breve tempo cambiato per sempre l’esperienza della vita moderna, rendendo di fatto Muybridge uno dei “<a href="https://arte.sky.it/video/louis_daguerre-235491" target="_blank">padri fondatori</a>” della società contemporanea.
<h2>IL RITRATTO DI EADWARD MUYBRIDGE E DEL SUO TEMPO</h2>
Partendo dalle vicissitudini storiche di un singolo protagonista, il saggio di Solnit si pone come un ritratto dettagliato di un’epoca segnata da innumerevoli progressi scientifici e culturali. Nella biografia di Muybridge si condensano così diversi filoni di indagine sulla società contemporanea e sul suo legame con gli avanzamenti tecnologici e con il potere delle immagini.
Nelle pagine di Un fiume di ombre trovano così spazio considerazioni sulla storia, la cultura e i progressi scientifici dell’Ottocento, così come sugli effetti di queste dinamiche nei decenni successivi. L’analisi di Solnit finisce per estendersi al ruolo della tecnologia nel mondo di oggi, con le sue promesse e le sue contraddizioni, celebrando al tempo stesso l’impatto incredibile delle innovazioni di Eadward Muybridge.

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