Anche Trieste accoglie l'universo fantasy di Tolkien

Si chiuderà al <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-david-lachapelle-trieste" target="_blank">Salone degli Incanti</a> di Trieste il tour di Tolkien. Uomo, Professore, Autore, l’esposizione che rende omaggio alla figura del grande scrittore britannico e al suo ricco corpus di opere. In programma dal prossimo 19 settembre all’11 gennaio 2026, la mostra arriva nella città giuliana dopo il successo riscosso nelle precedenti tappe di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-tolkien-galleria-nazionale-roma" target="_blank">Roma</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/napoli-mostra-tolkien" target="_blank">Napoli</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-tolkien-reggia-venaria-torino" target="_blank">Torino</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-tolkien-catania-palazzo-cultura" target="_blank">Catania</a>.
Allestita in stretta collaborazione con l'Università di Oxford (dove lo scrittore insegnò per oltre trent'anni), la retrospettiva offre una panoramica completa sulla carriera letteraria di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-disegni-tolkien" target="_blank">John Ronald Reuel Tolkien</a>, senza trascurare gli aspetti personali e professionali di maggior importanza della sua vita. Anche a Trieste, i visitatori possono così ammirare da vicino una raccolta unica al mondo di edizioni autografe delle opere di Tolkien, nonché lettere, immagini e memorabilia che nel loro complesso raccontano le influenze e la costruzione dell’immaginario <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-storia-fantasy" target="_blank">fantasy</a> firmato dall’autore britannico.
<h2>IL VIAGGIO ESPOSITIVO DEDICATO A TOLKIEN SI CONCLUDE A TRIESTE</h2>
Rispecchiando fedelmente l’approccio indicato fin dal titolo, il percorso della mostra allestita al Salone degli Incanti racconta tutta la complessità di Tolkien come uomo, professore e autore. Il focus principale dell’evento resta fedele a quanto presentato nelle precedenti mostre in giro per l’Italia, portando sotto i riflettori l’elaborato processo creativo del romanziere. Alle rare edizioni di capolavori come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, si affiancano così lettere autografe inviate da Tolkien a parenti, amici ed editori internazionali.
L’ampio numero di materiali in esposizione mette in evidenza fattori meno noti ma ugualmente decisivi per capire il successo delle sue opere, trasformando al tempo stesso gli spazi espositivi triestini in una piccola Terra di Mezzo. Il risultato è un ritratto sfaccettato della ricchezza artistica e umana di un autore atipico, appassionato conoscitore e divulgatore accademico, studioso e filologo dell’inglese antico.
<h2>A TRIESTE OLTRE 100 OPERE LEGATE AL “PAPÀ” DELLA TERRA DI MEZZO</h2>
Avviata nel 2023, in occasione del 50esimo anniversario della morte di J.R.R. Tolkien, la retrospettiva triestina torna a celebrare l'autore che ha plasmato un nuovo immaginario contemporaneo. In tale ottica, particolare rilevanza la assumono le molte opere d’arte ispirate direttamente dai capolavori tolkeniani, nonché i costumi e gli oggetti di scena provenienti dai set della celebre trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli, diretta da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/documentario-peter-jackson-prima-guerra-mondiale" target="_blank">Peter Jackson</a>.
L’esposizione si conferma come uno degli eventi espositivi più originali degli ultimi tempi, tanto per la spettacolarità e la varietà delle opere in esposizione, quanto per il prestigio delle istituzioni internazionali coinvolte. Promossa dal Ministero della Cultura, con la curatela di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-fantasy-tolkien" target="_blank">Oronzo Cilli</a> e la co-curatela e l’organizzazione di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/musica/rino-gaetano-mostra-museo-di-roma-trastevere" target="_blank">Alessandro Nicosia</a>, la mostra Tolkien. Uomo, Professore, Autore rende omaggio a uno degli scrittori culturalmente più influenti del XX secolo, la cui visione unica ha dato vita a un genere letterario interamente nuovo.
[Immagine in apertura: Roger Garland. Middle-earth, 1987]

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Torna il festival che porta la danza negli spazi urbani

La danza come atto di rivelazione, rito collettivo e sguardo sul futuro: è questo il fil rouge della 29esima edizione di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/danza-urbana-bologna-2024" target="_blank">Danza Urbana</a>, la prima rassegna italiana dedicata alla danza nello spazio pubblico, in programma da mercoledì 3 a domenica 7 settembre a Bologna. 
Quest’anno, trenta appuntamenti in cinque giorni trasformeranno piazze, parchi, musei ed ex chiese in palcoscenici urbani. Qui la danza si farà testione del presente per svelarne contraddizioni, urgenze e desideri. Il tema dell’ambiente attraversa molte delle opere: dalla crisi ecologica alla gentrificazione, dal lavoro agricolo contemporaneo al greenwashing, fino alle migrazioni e all’eredità coloniale. Così, tra sperimentazioni, anteprime e prime assolute, il festival invita a una riflessione non lineare, fatta di immagini, corpi e gesti che cercano di smuovere lo sguardo e aprire possibilità di resistenza e immaginazione.
<h2>IL FESTIVAL “DANZA URBANA” TORNA PER LE STRADE DI BOLOGNA</h2>
Il cartellone si apre mercoledì 3 settembre nell’ex Chiesa di San Mattia con l’anteprima di Birdsong di Salvo Lombardo, insieme al Premio Ubu Marta Ciappina e Daria Greco: un lavoro intimo e potente che trasforma il canto degli uccelli da richiamo venatorio a evocazione poetica e spirituale. Nello stesso giorno, al Cinema Lumière, il collettivo STRIAZ presenta in prima assoluta Porpora che cammina, film visionario e politico che intreccia memoria e paesaggio, restituendo un vibrante ritratto che parla di comunità e resistenza. 
Da giovedì 4 settembre, l’ex Chiesa di San Barbaziano accoglie Con gli occhi aperti in un ruggito, videoinstallazione immersiva che condensa dieci anni di ricerca attorno al “Teatro di Paesaggio”, invitando lo spettatore a uno sguardo collettivo e meditativo.
Negli spazi di Serra Madre, il duo Panzetti/Ticconi presenta (il 4 e 5 settembre) Cry Violet, opera drammatica e incisiva sulla colpa e sul danno ambientale, dove gesti reiterati evocano un’umanità sospesa tra espiazione e negazione. Sabato 6 e domenica 7 settembre, Fabrizio Favale presenta in esclusiva The Nothing Island, creazione site-specific onirica e sorprendente che costruisce un ecosistema effimero, popolato da presenze, suoni e materiali eterogenei in dialogo casuale. Nello stesso weekend, al <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-bruno-munari-libri-bologna-mambo" target="_blank">MAMbo</a>, Micce/Francesca Penzo & Mariagiulia Serantoni portano Kit / Spazi di futuro, riflessione corale e generazionale che raccoglie voci e immaginari adolescenziali per comporre un manuale utopico di resistenza e sopravvivenza.
<h2>DAI GRANDI NOMI AGLI ARTISTI EMERGENTI</h2>
Accanto ai nomi affermati, la sezione Nuovi Sguardi apre giovedì 4 settembre in Piazza San Francesco con Fragmentation di Christophe Al Haber, lavoro intimo e frammentato che indaga identità e memoria, e Ancestral Echoes di Samer Zaher, creazione potente e rituale che richiama radici e appartenenze (entrambi artisti libanesi sostenuti dal programma Solidarity in Motion). Venerdì 5 settembre Piazza Santo Stefano accoglie Figlie della terra di mezzo di Ofelia Balogun, performance evocativa e corale che intreccia origini e resilienza, e Yours di Nagga Giona Baldina, gesto delicato e diretto che esplora relazioni e appartenenze. A seguire Paesaggi con figure di Operabianco, ricerca sottile e mimetica che abita lo spazio urbano confondendosi con i gesti quotidiani dei passanti.
Sabato 6 settembre, al Parco 11 Settembre, debutta L’incontro della Compagnia Bellanda, riflessione fisica e intensa sulla prossimità, dove sguardi e corpi si fanno luogo di contatto e riconoscimento reciproco. Domenica 7 settembre, Villa Ghigi si trasforma con COSMORAMA di Nicola Galli, percorso itinerante e contemplativo che intreccia danza e natura, e con Sogni al campo_ di Filippo Porro, attraversamento poetico e collettivo che invita a riflettere sul paesaggio come spazio generativo di futuro.
Non mancano i momenti di approfondimento, come il talk Teatro di Paesaggio del collettivo DOM- a Palazzo Marescotti Brazzetti (giovedì 4 settembre), e il lancio di Area Pubblica, rete nazionale innovativa e inclusiva che riunisce i festival dedicati alle pratiche performative nello spazio urbano (sabato 6 settembre al MAMbo).
[Immagine in apertura: ph Raffaello Rouge Rossini]

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