
Leonardo, Michelangelo e Giorgione in dialogo a Venezia
Arte
01 febbraio 2025

Leonardo, Michelangelo e Giorgione in dialogo a Venezia
Arte
01 febbraio 2025
Inaugurerà ad aprile negli spazi delle Gallerie dell'Accademia, a Venezia, una mostra che offre un interessante approfondimento sulla concezione del corpo umano nell’arte rinascimentale. Attraverso il confronto tra i capolavori di grandi maestri come Leonardo, Michelangelo e Dürer, l’esposizione mira a raccogliere le diverse prospettive artistiche sul corpo come oggetto di studio scientifico e rappresentazione culturale.
Una prospettiva inedita sulle diverse idee e modalità di rappresentazione del corpo maturate nell’ambito artistico veneziano tra il XV e il XVI secolo: è questo il focus espositivo di Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione, la retrospettiva in programma dal prossimo 4 aprile al 27 luglio nella sede delle Gallerie dell'Accademia della città lagunare.
Partendo da un’indagine approfondita degli elementi storici e culturali che hanno dato forma a un periodo vibrante come il Rinascimento, la mostra presenta le opere dei grandi maestri attivi a quel tempo in Italia, e in particolare nell’area di influenza veneziana. Attraverso il raffronto dei capolavori realizzati da artisti del calibro di Michelangelo Buonarroti, Giorgione e Giovanni Bellini, i visitatori verranno condotti alla scoperta di un periodo cruciale per la storia dell’arte, quando il corpo umano diventò una costruzione culturale degna di essere studiata scientificamente e rappresentata come naturale oggetto del desiderio o mezzo di espressione individuale.
PRESTO IN MOSTRA A VENEZIA ANCHE LE OPERE DI TIZIANO E DÜRER
Per indagare questo momento di svolta culturale e artistica, la mostra veneziana unirà tre diversi percorsi, il primo dei quali è dedicato alla nuova visione del corpo umano come oggetto di studio scientifico e medico. In questa sezione, il visitatore potrà ammirare opere che testimoniano questo nuovo approccio, tra cui spicca l’eccezionale Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, posto accanto a un dipinto mai esposto prima nel nostro Paese: l’Autoritratto a corpo nudo di Albrecht Dürer.
Il secondo itinerario della mostra si concentra sulla rappresentazione artistica del corpo maschile e femminile come oggetto del desiderio, evidenziando come l’iconografia rinascimentale finì per stabilire dei canoni per la loro rappresentazione: un'opera chiave in tal senso è Gli Amanti, capolavoro di Tiziano proveniente dalla collezione dei reali d’Inghilterra.
L'ultimo segmento dell’esposizione prende in esame opere d’arte e oggetti d’epoca rinascimentale per indagare come il corpo abbia assunto in quegli anni un ruolo assolutamente inedito: quello di spazio dedicato alla rappresentazione culturale. Accanto alla definizione di precisi standard di bellezza, nasce infatti in quel periodo l'idea moderna del potenziamento e del superamento del corpo, come testimoniato dalle prime protesi meccaniche utilizzate durante il Rinascimento per aiutare chi aveva perso un arto in guerra.
UNA RETROSPETTIVA DEDICATA ALLA NUOVA IDEA RINASCIMENTALE DEL CORPO UMANO
L’esposizione curata da Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia punta a portare sotto i riflettori le molte evidenze artistiche e culturali di un momento cruciale per la storia delle idee: una rivoluzione scaturita dal rinnovato interesse in epoca rinascimentale per le scienze e le arti, che trovò a Venezia terreno fertile per il suo sviluppo.
Grazie al confronto tra le opere appartenenti alla ricca collezione delle Gallerie dell’Accademia e i prestiti concessi da prestigiose istituzioni culturali di tutto il mondo, la mostra Corpi moderni accompagnerà i visitatori alla scoperta dell’idea rinascimentale del corpo umano e del suo legame con temi universali come la sessualità, la bellezza, l'invecchiamento e l'identità.
[Immagine in apertura: Girolamo da Treviso (1498 ca. – 1544 ca.) o Monogrammista HIRT-TV (XVI sc.), Venere dormiente, 1515 ca., olio su tela, 130 x 213 cm, Roma, Galleria Borghese, Inv. 030]
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