
Le mostre che vedremo al Castello di Rivoli nel 2025
Arte
02 febbraio 2025

Le mostre che vedremo al Castello di Rivoli nel 2025
Arte
02 febbraio 2025
A quarant'anni dalla sua fondazione, il Castello di Rivoli propone per il 2025 mostre dedicate ai protagonisti della scena contemporanea. Debutta inoltre un progetto artistico che invita all’interazione con la collezione permanente dell'istituzione piemontese.
Sarà un 2025 all’insegna dell’esplorazione delle ultime tendenze dell’arte contemporanea quello proposta dal Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. Dopo aver festeggiato lo scorso dicembre il quarantesimo anniversario dalla sua apertura, il museo ha infatti presentato il calendario delle mostre nel corso dei prossimi dodici mesi: un palinsesto che include due importanti personali dedicate ad altrettatti autori della scena contemporanea: Rebecca Horn ed Enrico David.
Il cartellone delle mostre sarà inoltre arricchito dall’avvio di Inserzioni, un progetto inedito che invita gli artisti contemporanei a presentare opere e installazioni che dialoghino con la collezione dell'istituzione. L'obiettivo è quello di inserire lungo il percorso espositivo una serie di opere nuove, attraverso cui offrire ai visitatori una panoramica completa che spazi dalla storia dell’arte contemporanea alle tendenze creative presenti e future.
LE MOSTRE DEL 2025 DEL CASTELLO DI RIVOLI
Il primo appuntamento del Castello di Rivoli per il 2025 è la mostra Rebecca Horn – Cutting Through the Past, prima retrospettiva dedicata da un'istituzione pubblica italiana all'artista tedesca recentemente scomparsa. Allestita negli spazi della Manica Lunga, l’espozione ripercorrerà dal 22 maggio al 21 settembre la carriera della scultrice tedesca, offrendo uno sguardo approfondito sulla sua ricerca. Tra installazioni, video e disegni, il percorso esplorerà l’approccio di Horn a tematiche universali come la memoria, l'ossessione e il tempo.
All’organizzazione della mostra piemontese ha preso parte attivamente la Haus der Kunst di Monaco di Baviera, sede di una delle ultime personali dell’artista tedesca. Grazie a questa collaborazione, il Castello di Rivoli si prepara a ospitare alcune delle iconiche macchine cinetiche di Rebecca Horn, come Peacock Machine e Inferno. Tali opere saranno esposte accanto a preziose testimonianze video degli esordi dell’artista, nonché ad alcuni lavori facenti parte della collezione del museo stesso, tra cui la grande installazione Cutting Through the Past che dà il titolo alla retrospettiva.
PER I 40 ANNI DEL CASTELLO DI RIVOLI DEBUTTA UN INEDITO PROGETTO ARTISTICO
Dal 29 ottobre al 22 marzo 2026 sarà quindi la volta della mostra Enrico David – Domani Torno dedicata alla multiforme produzione dell'artista anconetano, classe 1966, autore di dipinti, opere tessili, e installazioni ambientali. Tra i lavori in mostra, spicca la prima grande installazione ambientale realizzata da David, Madreperlage, esposta accanto a sculture e disegni che danno conto delle riflessioni dell’artista sul corpo umano e sulle sue infinite possibilità di interazione e trasformazione.
A precedere l’inaugurazione della personale di Enrico David, sarà il lancio del nuovo format sviluppato dal Castello di Rivoli. A partire dal mese di settembre, infatti, un gruppo ristretto di artisti contemporanei sarà invitato a intervenire negli spazi espositivi, interagendo con l’allestimento permanente. Curato da Francesco Manacorda e denominato Inserzioni, il progetto mira ad aprire il museo a un processo di rinnovamento, affidandosi ogni sei mesi alla visione di artisti sempre diversi. Una modalità per creare un ponte ideale tra le opere della collezione del Castello di Rivoli e le ultime tendenze dell’arte contemporanea.
[Immagine in apertura: Rebecca Horn (Michelstadt, Germania /Germany, 1944 – Bad König, Germania / Germany, 2024), Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato), 1992-93. 5 porte, asta in metallo, motore / 5 doors, metal shaft, motor. 220 x 307 x 306 cm. Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino. Foto / Photo Renato Ghiazza]
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