Zaha Hadid Architects sta costruendo un nuovo museo in Arabia Saudita

Dopo il recente debutto del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/arabia-saudita-centro-arte-digitale-bando-residenza" target="_blank">Diriyah Art Futures</a> – primo museo del Golfo dedicato interamente all’arte digitale, progettato dallo studio italiano <a href="https://arte.sky.it/news/2025/biennale-architettura-mostre-venezia" target="_blank">Schiattarella Associati</a> –, Diriyah torna al centro della scena culturale internazionale con l’avvio dei lavori per Asaan, il nuovo Misk Heritage Museum firmato da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/zaha-hadid-architects-polo-culturale-cina" target="_blank">Zaha Hadid Architects</a>. Il cantiere è partito nel sito archeologico di At-Turaif, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/nuovi-siti-patrimonio-unesco" target="_blank">patrimonio UNESCO</a> dal 2010 e cuore simbolico della nazione saudita. L’edificio – che sarà il primo del celebre studio costruito interamente in adobe, mattoni in argilla prodotti localmente – rilegge in chiave architettonica l’identità del luogo, richiamando le linee austere e i volumi in terra cruda tipici dell’architettura Najdi, che da oltre seicento anni caratterizzano il paesaggio urbano di Diriyah. 
<h2>ZAHA HADID ARCHITECTS PROGETTA UN NUOVO MUSEO IN ARABIA SAUDITA</h2>
La struttura, distribuita su tre piani, ricalca le proporzioni e la sobrietà geometrica dell’antico centro urbano, rielaborando gli elementi tipici dell’architettura vernacolare Najdi in chiave contemporanea. Tre grandi corti centrali, ispirate agli spazi ombreggiati delle case storiche, scandiscono la distribuzione interna del museo, articolata in tre sezioni principali – Educazione, Arti e Amministrazione –, offrendo ambienti aperti ma protetti, ideali per attività pubbliche e sociali anche nelle ore più calde. Elementi d’ombra e schermature architettoniche disegnano giardini, piazze e percorsi sopraelevati che creano una rete fluida e vivibile, concepita all’interno del Diriyah Gate Masterplan, ambizioso programma urbano che prevede una città interamente pedonale, resiliente, e a impatto ambientale minimo. 
<h2>UN MUSEO CHE PUNTA AL COINVOLGIMENTO IMMERSIVO</h2>
Supportato dalla Misk Foundation, ente non profit impegnato nell’educazione e nell’empowerment giovanile, il museo offrirà esperienze immersive, laboratori, attività interattive e programmi curati da esperti internazionali, con l’obiettivo di rafforzare il senso di identità nazionale e stimolare la partecipazione attiva della comunità. Oltre alla semplice conservazione della collezione permanente, infatti, il museo si pone lo scopo di “ispirare un coinvolgimento autentico attraverso esperienze immersive che connettano passato, presente e futuro”, ha dichiarato il CEO Khaled Al-Saqer, fermamente convinto che “la partecipazione della comunità sia un pilastro fondamentale della tutela del patrimonio”.
[Immagine in apertura: ZHA. Asaan Museum. Render by Specto Digital]

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Il nuovo museo di Rotterdam è dedicato all'immigrazione

La storia di uno dei templi più spettacolari dell'Egitto

Una grande mostra racconta il "made in Italy" italiano

La <a href="https://arte.sky.it/news/2024/museo-moda-costume-firenze" target="_blank">Galleria della Moda e del Costume</a> di Palazzo Pitti a Firenze ospita per tutta l’estate la mostra intitolata Moda in Luce 1925–1955. Alle origini del Made in Italy. L'esposizione, curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-arte-moda-forli" target="_blank">Fabiana Giacomotti</a> e visitabile fino al prossimo 28 settembre, ripercorre una parabola lunga trent'anni che si è rivelata essenziale per l’affermazione della moda italiana nel mondo.
Il racconto visivo parte dagli oltre cinquanta capi d’abbigliamento e accessori realizzati da maison che hanno fatto la storia dello stile italiano, affiancati da documenti, fotografie e filmati, molti dei quali inediti, concessi in prestito dall’<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/la-storia-ditalia-e-online-formato-audiovisivo" target="_blank">Archivio Luce</a>. Attraverso questo ricco corpus di opere, la mostra fiorentina evidenzia l’importanza dell’innovazione tecnica, estetica e artigianale nella genesi del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/moda-rivoluzione-italiana-programmi-tv-2-marzo" target="_blank">Made in Italy</a>, sottolineando al tempo stesso il ruolo della moda come nuova espressione della creatività italiana.
<h2>LA STORIA DELLA MODA ITALIANA IN MOSTRA A FIRENZE</h2>
Il percorso espositivo allestito a <a href="https://arte.sky.it/news/2024/apertura-museo-moda-palazzo-pitti-firenze" target="_blank">Palazzo Pitti</a> si articola attraverso una ricca selezione di abiti e accessori creati tra il 1925 e il 1955 da nomi storici della moda italiana, come la Sartoria Ventura, <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/palazzo-fortuny-venezia-riapertura-secondo-piano" target="_blank">Mariano Fortuny</a>, le Sorelle Fontana e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/biki-maria-callas-programmi-tv-30-maggio" target="_blank">Biki</a>. Non mancano poi i lavori d’esordio realizzati da maison iconiche e ancora attive: tra questi spiccano la prima borsa da sera firmata <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/miuccia-prada-gucci-e-valentino-la-moda-italiana-trionfa-ai-british-fashion-awards" target="_blank">Gucci</a>, i primi capi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/pitti-uomo-94-uno-spettacolare-omaggio-emilio-pucci" target="_blank">Emilio Pucci</a> e il celebre "sandalo invisibile” di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/libro-salvatore-ferragamo-scarpe-moda" target="_blank">Salvatore Ferragamo</a>, risalente al 1947. Tali opere contribuiscono a definire uno dei temi fondamentali della rassegna fiorentina, ossia la capacità della moda italiana di affermarsi attraverso l’innovazione artigianale, la sperimentazione sui tessuti e l’attenzione alle prime campagne di marketing in questo settore.
Oltre a evidenziare il ruolo cruciale di donne e uomini che, attraverso abiti e accessori, hanno sostenuto una nuova idea di Italia, creativa e all’avanguardia, l’esposizione si completa idealmente con i numerosi materiali provenienti dall’Archivio Luce. Reportage fotografici, pellicole inedite e cinegiornali d’epoca contribuiscono ad approfondire la nascita e la progressiva affermazione internazionale del Made in Italy, e il ruolo sociale della moda per la società italiana in un periodo contrassegnato da cambiamenti epocali.
<h2>A PALAZZO PITTI OLTRE 50 CAPI D’ABBIGLIAMENTO STORICI</h2>
Accanto ai materiali d’archivio, il comparto audiovisivo della mostra include registrazioni e filmati d’autore, inclusa la versione restaurata di Sette canne, un vestito, cortometraggio documentario realizzato nel 1949 da un giovane <a href="https://arte.sky.it/news/2024/museo-michelangelo-antonioni-ferrara" target="_blank">Michelangelo Antonioni</a> e centrato sulla lavorazione del rayon in Friuli. L’unione di capi unici e documenti storici, tra cui cataloghi e libri di moda risalenti all’epoca a cavallo della Seconda Guerra mondiale, attesta come il successo dello stile italiano nel mondo abbia rispecchiato la progressiva affermazione economica e sociale del nostro Paese a livello internazionale.
L’esposizione Moda in Luce, promossa dal Ministero della Cultura e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le <a href="https://arte.sky.it/news/2025/corridoio-vasariano-uffizi-busti" target="_blank">Gallerie degli Uffizi</a>, rappresenta il fulcro di un progetto culturale di rilevanza nazionale, che mira a far riscoprire un periodo decisivo del Novecento italiano, anche se spesso ingiustamente omesso dalle ricostruzioni ufficiali sulla storia del Made in Italy.
[Immagine in apertura: lavorazione di succedanei della juta a Terni, 1942. Foto Attualità / Archivio Luce–Cinecittà]

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