La storia della foto simbolo della guerra in Vietnam

Nel maggio del 2022, Milano ha dedicato la mostra From Hell to Hollywood alla carriera di Nick Út. Il fotografo vietnamita è famoso per aver vinto nel 1973 il prestigioso <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/la-prova-su-strada-di-barbara-davidson-fotografa-vincitrice-del-pulitzer">premio Pulitzer</a> con uno degli <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-fotografie-storia">scatti più iconici</a> del XX secolo: la celebre Napalm girl, divenuta il simbolo degli orrori della guerra in Vietnam.
A distanza di oltre 50 anni da quel tragico momento, il fotografo è giunto in Italia proprio insieme a Kim Phuc, la bambina immortalata mentre fugge dai bombardamenti. La storia di quella fotografia e della visita in Italia dei suoi due protagonisti è narrata dal documentario Napalm Girl – Il viaggio di una fotografia, in onda – in prima visione – su Sky Arte domenica 8 giugno.
Il film segue il viaggio di Kim e Nick fino a Roma, dove nel 2022 sono ricevuti da Papa Francesco: al pontefice recentemente scomparso regalano una copia autografata della loro fotografia. Partendo da questo episodio, il racconto si concentra sulla forza rivoluzionaria di uno scatto che riuscì a cambiare quasi istantaneamente l’immaginario collettivo legato al conflitto in Vietnam.
Il racconto drammatico degli anni di guerra e delle loro conseguenze sulle vite del fotografo e della ragazza si unisce così a una serie di riflessioni cruciali sul ruolo dei fotoreporter nella società contemporanea. Per rispondere a domande di carattere etico, morale e civile, il documentario coinvolge giornalisti e fotografi del calibro di Francesca Mannocchi, <a href="https://arte.sky.it/foto/fotografia/steve-mccurry-children-mostra-fermo">Steve McCurry</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-ferdinando-scianna-centro-culturale-milano">Ferdinando Scianna</a>.

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La fotografia libera e combattente di Letizia Battaglia a Forlì

A Torino gli italiani visti dall'obiettivo di Bruno Barbey

Il primo docu-film sul fotografo Gabriele Basilico

La docu-serie in tre episodi intitolata Manierismo – L'arte più pazza del mondo, in onda su Sky Arte sabato 7 giugno, si pone un obiettivo ambizioso: riconsiderare l’importanza storica e artistica del Manierismo. Tale movimento troppo a lungo è stato infatti considerato come una “parentesi” eccentrica tra lo splendore del <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/collezione-farnese-musei-capitolini-mostra-roma">Rinascimento</a> e il trionfo del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-barocco-bernini-scuderie-del-quirinale-roma">Barocco</a>.
Guida d’eccezione in questa approfondita rivalutazione dell’arte “di maniera” del XVI secolo è il critico britannico <a href="https://arte.sky.it/news/2024/documentario-bernini-borromini-premio-moige">Waldemar Januszczak</a>, le cui spiegazioni illuminano l’ingegnosità di questa corrente e il suo profondo impatto sull’arte e sulla cultura europea di quegli anni. L’influenza del Manierismo si estende infatti oltre la pittura, arrivando a cambiare il panorama creativo di discipline come l'architettura, la scultura e le arti decorative.
Il primo episodio, intitolato Bye bye Rinascimento e in onda alle ore 21:15, introduce il Manierismo presentandolo nel vibrante contesto dell’Italia del XVI secolo. Januszczak conduce gli spettatori alla scoperta dell’eredità artistica di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-buonarroti-mostra-sculture-smk-copenaghen">Michelangelo Buonarroti</a> e del suo impatto profondo sulle arti del tempo. Tale profonda influenza si incanala presto in una corrente più ampia, dove si unisce alle nuove tendenze creative giunte nel nostro Paese dal Nord Europa.
È il successo immediato e dilagante dell’arte manierista il protagonista della seconda puntata, Gli anni della follia, in onda alle ore 22:15. Le innovazioni tecniche e tematiche di questa corrente conquistano rapidamente la scena artistica italiana del Cinquecento, diffondendosi lungo la penisola. Nella Mantova dei Gonzaga, Giulio Romano affresca una sala di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/500-anni-palazzo-te-mantova">Palazzo Te</a> con scene imponenti e spaventose tratte dalla Gigantomachia di Ovidio, mentre il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-150-giardini-visitare">Parco di Bomarzo</a>, nel Lazio, si popola in quegli anni di enormi sculture mostruose. Il documentario non manca poi di ricordare come nello stesso periodo si affermano le prime artiste donne della storia occidentale, tra cui Properzia de Rossi, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/lavinia-fontana-libro-illustrato-corraini">Lavinia Fontana</a> e Sofonisba Anguissola.
La serata alla scoperta de “l’arte più pazza del mondo” si conclude con il terzo episodio, in onda alle ore 23:10. Januszczak ripercorre le principali tappe della diffusione del Manierismo in Europa a partire da La Grande Fuga all'estero di molti artisti italiani dopo il Sacco di Roma del 1527. La nuova corrente approda così in Francia, grazie all’influenza di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/restaurata-deposizione-rosso-fiorentino">Rosso Fiorentino</a>, , e in Spagna, con le opere distintive di un artista come come <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-el-greco-milano-palazzo-reale">El Greco</a>. A dimostrazione del successo internazionale del movimento manierista, la docu-serie si spinge fino a Praga, alla scoperta degli originalissimi ritratti dipinti da Arcimboldo.
[Immagine in apertura: Waldemar Januszczak in front of Bronzino's Portrait of the Dwarf Nano Morgante. Ph.: Owen Scurfield]

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