Il Negozio Olivetti di Venezia "si trasforma" per la Biennale Architettura 2025

Nel cinquantesimo anniversario della fondazione del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/06/luoghi-del-cuore-fai-fondo-ambiente-italiano-intesa-sanpaolo-incontri-expo-2015-milano" target="_blank">FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano</a>, a Venezia, tra le arcate solenni delle <a href="https://arte.sky.it/news/2025/smac-centro-arte-san-marco-venezia" target="_blank">Procuratie</a> di Piazza San Marco, una mostra invita lo spettatore a scoprire che anche un oggetto dimenticato può diventare simbolo di memoria, denuncia e speranza. Fino al prossimo 28 settembre, il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-tony-cragg-negozio-olivetti-venezia" target="_blank">Negozio Olivetti</a> ospita il progetto Formafantasma. The Shape of Things to Come, a cura di Bartolomeo Pietromarchi: un’esposizione visionaria, inaugurata in occasione della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/premi-biennale-architettura-2025" target="_blank">19. Biennale Internazionale di Architettura</a>. Il titolo richiama il celebre romanzo di H.G. Wells e suggerisce già l’intento profetico dell’iniziativa: immaginare, attraverso il design, scenari possibili per un domani più consapevole. 
Protagonista il duo di designer italo-olandese <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-poetic-activism-adi-design-museum-milano" target="_blank">Formafantasma</a>, che dà vita a un corpus di arredi e installazioni realizzate con materiali ricavati da apparecchi elettronici dismessi. I vecchi circuiti si fanno arte, le schede madri diventano sculture, e ciò che era scarto rinasce come critica tangibile alla società dell’usa e getta. 
<h2>LA MOSTRA DI FORMAFANTASMA AL NEGOZIO OLIVETTI A VENEZIA</h2>
La mostra si sviluppa come un racconto a più livelli, tra installazioni, documentari e animazioni 3D, che non si limitano a colpire lo sguardo, ma stimolano riflessioni profonde. Il progetto amplia l’ormai iconico Ore Streams (2017), approfondendo il tema del riciclo degli scarti elettronici e l’impatto ambientale della tecnologia contemporanea. Il visitatore si trova così ad attraversare un percorso dove ogni oggetto – una lampadina, una stampante, un telefono – si carica di un significato nuovo, diventando simbolo delle contraddizioni del nostro tempo. Particolarmente incisivo è il focus sull’obsolescenza programmata, quel meccanismo silenzioso ma devastante che spinge a sostituire piuttosto che riparare, accorciando artificialmente la vita utile degli oggetti. Ed è proprio questa tensione, tra l'effimero e il duraturo, a strutturare l'intero progetto espositivo. Accanto agli oggetti effimeri del presente, infatti, brillano per contrasto le macchine Olivetti, esempi di una cultura materiale solida, durevole, dove forma e funzione si fondevano in una visione etica del design, oggi quanto mai necessaria.
<h2>L’ARCHITETTURA DI CARLO SCARPA IN DIALOGO CON FORMAFANTASMA</h2>
In questa cornice, lo storico spazio progettato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-fotografia-sekiya-masaaki-carlo-scarpa" target="_blank">Carlo Scarpa</a> finisce per trasformarsi da contenitore a co-protagonista, in un dialogo serrato tra memoria industriale e futuro sostenibile. Tra gli arredi di Formafantasma e l’architettura scarpiana, il Negozio Olivetti diventa uno spazio che incoraggia a ragionare sul ruolo sociale del design. "Credo che il progetto metta in scena una tensione davvero interessante tra il contenuto e il contenitore della mostra”, spiega il curatore Bartolomeo Pietromarchi. “Da un lato”, prosegue, “abbiamo la logica effimera dell'obsolescenza programmata che è il concept sul quale i Formafantasma hanno sviluppato il progetto per questa mostra, dall'altro, l'architettura di Scarpa e i prodotti Olivetti, che condividono una stessa filosofia su durabilità, estetica e valore sociale attraverso materiali e soluzioni progettuali pensati per resistere al tempo". 
[Immagine in apertura: Negozio Olivetti, Venezia. Foto © Lorenzo Pennati, 2019]

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Tre mostre personali per evidenziare il ruolo imprescindibile dell’arte contemporanea nell’interpretazione di temi universali: è questo il focus essenziale dei progetti espositivi attualmente in corso a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-beneficenza-galleria-continua-san-gimignano" target="_blank">San Gimignano</a>, negli spazi che dal 1990 ospitano la prima sede di Galleria Continua.
Inaugurate simultaneamente all’inizio di maggio e visitabili fino al 7 settembre, le esposizioni approfondiscono aspetti distinti della pratica artistica contemporanea e del suo ruolo nell’esplorazione della realtà. Present Tense, la mostra dedicata ai lavori di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/filanda-arte-contemporanea-trissino-vicenza" target="_blank">Arcangelo Sassolino</a>, approfondisce il ruolo della materia in continua trasformazione attraverso l’impiego dell’olio industriale, mentre la personale dell’artista indiana <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/07/installazione-shilpa-gupta-gagliano-del-capo" target="_blank">Shilpa Gupta</a> presenta installazioni multimediali e ricami per esplorare temi di grande attualità come la mobilità, la resilienza e il controllo. Infine, l’esposizione Drawing by Numbers raccoglie disegni e acqueforti realizzati da José Antonio Suárez Londoño, frutto di un rituale quotidiano sviluppato in collaborazione con i suoi studenti.
<h2>LA PERSONALE DI ARCANGELO SASSOLINO ALLA GALLERIA CONTINUA</h2>
È lo sforzo di dare una forma materiale alla fugacità del presente l’obiettivo fondamentale delle opere di Arcangelo Sassolino esposte nella personale intitolata Present Tense. Il materiale d’elezione dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/biennale-arte-islamica-2025-gedda" target="_blank">artista vicentino</a>, classe 1967, è l'olio sintetico derivato dal petrolio: un prodotto industriale che Sassolino impiega come elemento fluido attraverso cui creare sculture inedite, che rappresentano l’imprevedibilità di concetti come spazio e tempo.
Raccolte negli ambienti della Cisterna, le sei grandi opere di Sassolino fondono arte, filosofia e fisica, per lasciar emergere dei processi automatici che modificano costantemente l’aspetto delle sue opere. L’esposizione stessa si presenta così come un attimo sospeso nel tempo, tecnicamente unico e irripetibile, invitando l’osservatore a riflettere sulla transitorietà e sulla natura effimera dell’esistenza.
<h2>L’ARTISTA INDIANA SHILPA GUPTA IN MOSTRA A SAN GIMIGANO</h2>
Galleria Continua torna ad accogliere le opere di Shilpa Gupta, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/08/india-pakistan-mostra-assieme-biennale-venezia" target="_blank">artista visiva indiana</a> apprezzata come una delle voci più significative del panorama internazionale. La sua personale allestita a San Gimignano raccoglie 18 diversi lavori, inclusa Truth, un'installazione site-specific inedita, interamente percorribile attraverso la platea dell'ex cinema-teatro di via del Castello.
Tra installazioni sonore e grandi ricami intessuti secondo la tradizione del suo Paese d’origine, l’artista di Mumbai indaga temi universali e questioni di stringente attualità, affidando al pubblico l’interpretazione dei numerosi simboli che compongono i suoi lavori. Tra le opere presenti in mostra spicca Untitled (2023), una serie di microfoni capovolti che invitano l’osservatore a riflettere sul potere della censura e dei sistemi di controllo nella società contemporanea.
<h2>IN MOSTRA QUASI DUECENTO OPERE DI SUÁREZ LONDOÑO</h2>
Si intitola Drawing by Numbers la terza mostra in corso alla <a href="https://arte.sky.it/news/2022/galleria-continua-programmi-tv-25-settembre" target="_blank">Galleria Continua</a> di San Gimignano, che raccoglie cento disegni e 84 acqueforti di José Antonio Suárez Londoño. La personale offre uno sguardo ravvicinato sulla pratica del 70enne artista colombiano, autore di opere figurative e astratte realizzate su piccoli fogli, biglietti e scontrini. Il titolo dell’esposizione richiama un immaginario legato ai manuali di disegno per l’infanzia, che invitano i più piccoli a “disegnare seguendo i numeri”.
Allo stesso modo, anche l’origine delle opere selezionate dall’artista per la mostra in Toscana sembra rifarsi a un gioco. Nel corso dell’ultimo anno, Suárez Londoño ha infatti chiesto ai suoi studenti di suggerire uno o più temi per i suoi futuri lavori: le proposte venivano poi estratte a sorte, in una costante sfida espressiva accettata dall’artista anche per riflettere sulla casualità dei processi creativi.
[Immagine in apertura: Shilpa Gupta, Deep Below the Sky flows under your feet too, 2025, cast iron, ø 335 cm, ø 131.89 in. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA, Photographer: Ela Bialkowska, OKNO Studio]

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