Il nuovo memoir della fumettista Francesca Ghermandi dedicato al papà artista

Da una parte una delle fumettiste più rappresentative della scena italiana: <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mondo-disegnato-festival-illustrazione-marche" target="_blank">Francesca Ghermandi</a>; dall'altra lo scultore Quinto Ghermandi, padre della prima e figura nota dell'arte informale. Sono loro i due protagonisti di Babbo, dove sei?, il volume illustrato dedicato alla memoria dello storico artista – esponente di spicco degli anni Sessanta, qui “riscoperto” e raccontato da una prospettiva insolita e privata.
<h2>IL NUOVO FUMETTO DI FRANCESCA GHERMANDI</h2>
Recentemente pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/fumetto-sindrome-asperger" target="_blank">Canicola Edizioni</a>, il fumetto (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) porta alla luce il percorso creativo di Quinto Ghermandi: un uomo, un artista, un “paracadutista piombato sul nostro pianeta”, come lo definisce l’autrice stessa. A condurre i lettori nella pratica dello scultore (scomparso nel 1994) è proprio la figlia, che con ironia e commozione ripercorre la vicenda biografica del padre.
“Non avevo mai affrontato temi biografici e lo scorso autunno, quando Liliana e Edo (editori di Canicola) mi hanno proposto di realizzare un libro su mio padre, ero titubante”, racconta l'autrice. “Non solo perché non sapevo se ne sarei stata capace, ma soprattutto perché per parlare davvero di lui avrei dovuto parlarne a 360°, come uomo, artista, padre e insegnate. Non volevo rischiare di cadere nella retorica celebrativa, cosa che Quinto detestava, e non sapevo da dove partire. Come scrivo all’inizio del libro: la sua grande umanità e ironia erano parti integranti della sua arte. Così ho iniziato a scrivere supportata dalle tantissime foto di famiglia, dai suoi cataloghi e sono andata avanti per associazioni. Dato che da giovane era stato un comico di avanspettacolo, mi sono messa in qualche modo nel ruolo della spalla che fa uscire le battute all’attore principale. Ho ritrovato la bambina tontarella che amava i fumetti, e ho ritrovato quel babbo straordinario morto più di trenta anni fa”.
<h2>UN VIAGGIO NELLA MEMORIA PERSONALE DI FRANCESCA GHERMANDI</h2>
Sono diverse le testimonianze raccolte all'interno del volume, messe insieme dalla Ghermandi come tasselli di un “mosaico” narrativo che è allo stesso tempo una biografia e uno strumento di documentazione valido a “rispolverare” la produzione di una figura rilevante nel contesto artistico del secondo dopoguerra.
“Dal punto di vista personale questo processo di esplorazione è stato come una terapia psicanalitica in cui ho dato corpo ai ricordi attraverso i disegni, li ho come 'oggettivati'”, prosegue la fumettista. “Ho spesso scritto diari di ricordi ma solo per me, per riflettere, senza l’idea di mostrarli a qualcuno. Disegnarli e metterli in fila è tutta un’altra cosa. Questo lavoro mi ha aiutata non solo a capire di più mio padre, ma mi ha permesso anche di guardare me stessa dal di fuori e capire molte cose personali. In senso generale, è un racconto che parla del rapporto tra un padre e una figlia con passioni simili ma di generazioni diverse e in cui tanti possono riconoscersi”.

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La <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-pussy-riot-haus-kunst-monaco-baviera" target="_blank">Haus der Kunst</a> di Monaco di Baviera presenta For Children. Art Stories since 1968, un’esposizione dedicata al ruolo dei bambini nell'arte contemporanea. Visitabile fino al 1° febbraio 2026 e curata da un team guidato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostre-maxxi-roma-2024" target="_blank">Andrea Lissoni</a>, direttore artistico del museo tedesco, la mostra indaga le motivazioni e le modalità attraverso cui gli artisti internazionali hanno posto il pubblico giovane al centro delle loro opere nell’arco degli ultimi decenni.
Come suggerito dal titolo stesso, la retrospettiva porta sotto i riflettori un concetto plurale come le “storie dell’arte”, invitando il pubblico a scoprire il ruolo dei bambini nei processi creativi contemporanei, nonché come possano contribuire attivamente a plasmare il mondo di domani. In tale prospettiva, sono passati in rassegna alcuni grandi temi universali come l’umanità, la società, l’ecologia e il futuro, rileggendo in chiave artistica il momento in cui i bambini li incontrano per la prima volta.
<h2>LA NUOVA ESPOSIZIONE ALLA HAUS DER KUNST</h2>
Concepito come un itinerario in tre fasi, il percorso espositivo della mostra occupa diversi spazi all’interno e all’esterno della Haus der Kunst, raccogliendo i lavori di oltre venti artisti provenienti da ogni parte del mondo, a partire dalle due installazioni del collettivo KEKS realizzate negli anni Sessanta. Tra le altre opere spicca la grande installazione partecipativa Mega please draw freely, attraverso cui l’artista nippo-statunitense Ei Arakawa-Nash invita i visitatori a disegnare sul pavimento della Mittelhalle, la grande sala centrale del museo.
L’interattività è indubbiamente una delle chiavi di lettura dell’esposizione, come dimostra la grande scultura dell’artista visiva sudcoreana <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-arte-hans-ulrich-obrist" target="_blank">Koo Jeong A</a>, interamente esplorabile a bordo di uno skateboard e posizionata su una terrazza che domina il panorama sull’Englischer Garten e il fiume Eisbach. Il corpus di opere esposte indaga su temi che spaziano dalla crisi climatica alle modalità di comunicazione non verbale, ponendo interrogativi fondamentali sull'infanzia e sul suo ruolo nella società. A realizzarle sono alcuni dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea, come <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mostra-ernesto-neto-palazzo-della-ragione-bergamo" target="_blank">Ernesto Neto</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2022/documentario-bruce-nauman-mostra-venezia" target="_blank">Bruce Nauman</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/olafur-eliasson-open-mostra-moca-los-angeles" target="_blank">Olafur Eliasson</a>, la cui opera del 2004, intitolata The cubic structural evolution project, invita i visitatori di tutte le età a immaginare una città del futuro da realizzare con mattoncini giocattolo.
<h2>DAL GIOCO ALL'IMPEGNO SOCIALE, LE INSTALLAZIONI IN MOSTRA A MONACO DI BAVIERA</h2>
Oltre ad arricchire il proprio programma espositivo con approfondimenti paralleli dedicati al ruolo dell’infanzia nell’arte contemporanea, la mostra For Children. Art Stories since 1968 si inserisce in un più ampio processo di rivalutazione dell'arte contemporanea secondo i principi di inclusione e partecipazione. A tale scopo, la Haus der Kunst ha istituito nel 2024 uno speciale Youth Council (Consiglio della Gioventù), mirato a coinvolgere il pubblico più giovane nella pianificazione della mostra stessa.
Inoltre, il 5 e 6 dicembre 2025, l’istituzione bavarese sarà la sede ufficiale dell’iniziativa Study Days, dedicata quest’anno all’influenza diretta dei giovani sulle pratiche artistiche contemporanee, nonché sulle funzioni e sugli scopi delle istituzioni internazionali del mondo dell’arte.
[Immagine in apertura: For Children. Art Stories since 1968. Ei Arakawa-Nash, Mega Please Draw Freely, 2021. Photo: Brotherton-Lock]

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