Installation view of Olafur Eliasson: OPEN at The Geffen Contemporary at MOCA. COurtesy of The Museum of Contemporary Art (MOCA). Photo by Zak Kelley

La nuova installazione di Olafur Eliasson per un importante museo di Los Angeles

Arte

31 gennaio 2025

Installation view of Olafur Eliasson: OPEN at The Geffen Contemporary at MOCA. COurtesy of The Museum of Contemporary Art (MOCA). Photo by Zak Kelley

La nuova installazione di Olafur Eliasson per un importante museo di Los Angeles

Arte

31 gennaio 2025

La personale dell'artista islandese-danese attualmente in corso al MOCA di Los Angeles presenta installazioni site-specific dedicate ai temi d’elezione della sua ricerca: percezione, luce, colore e consapevolezza ambientale. Attraverso di esse, Olafur Eliasson invita il pubblico a interagire con le opere per sperimentare la relatività della nostra esperienza del mondo.

Si intitola Olafur Eliasson: OPEN la grande mostra dedicata alle opere del noto artista contemporaneo allestita negli spazi del MOCA - Museum of Contemporary Art di Los Angeles. Prima personale di Eliasson nella metropoli californiana, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 6 luglio, inserendosi nel contesto della più ampia iniziativa Art & Science Collide di PST ART, che mira a esplorare le connessioni tra arte e scienza.

Noto per le sue avvolgenti installazioni composte da colori, luci e forme geometriche, Olafur Eliasson presenta una serie di opere site-specific che si riflettono e interagiscono con l'architettura e le condizioni atmosferiche di Los Angeles. Ideata per essere "aperta" sia a livello spaziale che concettuale, come suggerito dal titolo stesso, la mostra è un’esperienza coinvolgente e personale, che invita i visitatori a mettere in discussione le proprie abitudini percettive.

IL RAPPORTO TRA ARTE E SCIENZA NELLE OPERE DI OLAFUR ELIASSON

Portando in mostra dodici installazioni create appositamente per gli spazi del padiglione Geffen Contemporary nel museo californiano, accanto a una selezione di opere recenti, OPEN si concentra sull'indagine di un artista da sempre dedito a coinvolgere il pubblico con i suoi lavori, nonché a mettere in discussione le forme di percezione ed esperienza più comuni. Il percorso di visita prende così la forma di un flusso che si muove inarrestabile tra specchi, giochi di luce e strani dispositivi ottici, portando l’osservatore a interagire con installazioni che “trasformano” lo spazio circostante.

Incoraggiando i visitatori ad avvicinarsi ai suoi lavori con mente aperta e sempre ricettiva, Eliasson ribadisce l'importanza della “non-conclusività” nell’arte, sottolineando come ogni opera debba possedere almeno un aspetto radicalmente aperto all'interpretazione e all’esperienza individuale. Le sue installazioni rappresentano così un invito a prendere parte attiva nel processo creativo, interagendo con il mondo circostante e trasformando ogni percezione apparentemente familiare in qualcosa di straordinario.

LA PRIMA PERSONALE DELL’ARTISTA OLAFUR ELIASSON A LOS ANGELES

Nato a Copenaghen nel 1967 da genitori islandesi, Olafur Eliasson è da oltre trent’anni uno degli artisti più rilevanti della scena contemporanea. Rielaborando creativamente il confine tra arte e scienza, le sue opere incorporano elementi naturali come acqua e luce per dare vita a esperienze immersive e coinvolgenti per il pubblico. Il lavoro di Eliasson è sempre ispirato da una profonda consapevolezza ambientale e dalla volontà di stimolare un dialogo aperto sulla relazione tra l'uomo, l'arte e la natura, come testimoniato da The weather project, una delle sue installazioni più celebri, presentata oltre venti anni fa alla Tate Modern di Londra.

Tornando a esplorare la natura aperta e partecipativa dell’esperienza artistica, la mostra Olafur Eliasson: OPEN in corso a Los Angeles mira a scuotere le coscienze dei visitatori, invitandoli a riflettere sul profondo legame con il mondo che ci circonda attraverso l'uso di elementi essenziali come la luce, il colore e lo spazio.

[Immagine in apertura: Installation view of Olafur Eliasson: OPEN at The Geffen Contemporary at MOCA. COurtesy of The Museum of Contemporary Art (MOCA). Photo by Zak Kelley]

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