A Parma si cerca un manager culturale per il nascente hub ParCO

<p>Nel cuore dell’Oltretorrente, a Parma, uno dei luoghi simbolici della città si prepara a vivere una nuova stagione. L’Ospedale Vecchio, fondato nel lontano 1201 e riconsegnato alla comunità grazie a un ampio restauro, diventa la casa di ParCO, il progetto che intende trasformare questo manufatto architettonico rinascimentale in un <a href="https://arte.sky.it/news/2025/parco-parma-hub-culturale" target="_blank">hub culturale dedicato al contemporaneo</a>. L’idea nasce dall’associazione <i>Parma, io ci sto!</i> insieme al Comune di Parma, con la consulenza dello studio londinese The Place Bureau, e rappresenta la naturale prosecuzione dell’esperienza di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/05/parma-capitale-italiana-cultura-2021" target="_blank">Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21</a>. Con lo sguardo già rivolto al 2027, anno in cui sarà la Capitale Europea dei Giovani, Parma ha scelto di rilanciare la sua vocazione internazionale immaginando un luogo che sia al tempo stesso memoria storica e officina creativa, capace di dialogare con artisti e istituzioni da tutto il mondo.</p>
<h2>AL VIA A PARMA L’OPEN CALL PER IL MANAGER CULTURALE PER PARCO </h2>
<p>Un obiettivo da raggiungere anche grazie al contributo di un/a manager culturale. Per questo viene lanciata l’open call internazionale, che resterà attiva fino al 7 novembre sul <a href="http://www.parmacontemporanea.org" target="_blank">sito ufficiale</a>. La figura selezionata avrà il compito di elaborare un progetto capace di dare slancio al nuovo hub, costruendo relazioni con artisti e istituzioni, ma anche immaginando modelli innovativi di governance e raccolta fondi. Non un direttore tradizionale, ma una sorta di “startupper culturale", chiamato a coniugare visione artistica e capacità imprenditoriale. La procedura prevede la definizione di una short list di tre candidati entro dicembre e la nomina ufficiale del vincitore a febbraio 2026. A seguirne il percorso sarà un Advisory Board di altissimo profilo, che include nomi come Andrea Bellini, Francesca Bria, Francesca Corona, Andrea Lissoni (dal <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/mostra-haus-kunst-monaco-baviera" target="_blank">Haus der Kunst di Monaco</a>) e Francesco Manacorda (dal Castello di Rivoli). </p>
<h2>APPUNTAMENTO NEL NASCENTE PARCO IL 27 E 28 SETTEMBRE</h2>
<p>Il debutto di ParCO si intreccia con una giornata speciale: sabato 27 settembre, la Crociera dell’Ospedale Vecchio ospita il forum <i>Dialoghi e visioni su Arte, Comunità e Innovazione</i>. Dalle 10 alle 12 del mattino, un gruppo di voci autorevoli del panorama artistico internazionale si confronta sui valori che stanno alla base del progetto: tra gli ospiti anche l’artista Rossella Biscotti e Arturo Galansino, Direttore Generale della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-beato-angelico-palazzo-strozzi-firenze" target="_blank">Fondazione Palazzo Strozzi</a> di Firenze, moderati dal giornalista Alessandro Martini. Il forum rappresenta il primo passo di un percorso di confronto aperto, incentrato su temi come sostenibilità, democrazia e imprenditorialità culturale, emersi dal dialogo con il territorio. Nel pomeriggio, e per tutta la giornata di domenica 28 settembre, i cittadini potranno inoltre entrare negli spazi dell’Ospedale Vecchio grazie alle visite guidate organizzate dal Comune nell’ambito di<i> I Like Parma</i>. Si tratta di un'occasione per scoprire in anteprima un luogo destinato caro alla comunità locale, destinato a cambiare volto e funzioni.</p>
<p>[Immagine in apertura: ParCO - Render Studio Nebbia]</p>


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Tutto quello che c'è da sapere sulla mostra di Man Ray a Milano

<p>A <a href="https://arte.sky.it/news/2025/leonora-carrington-mostra-palazzo-reale-milano" target="_blank">Palazzo Reale</a> di Milano si può intraprendere un viaggio nell’universo visionario di un artista che ha saputo infrangere le regole, reinventare il linguaggio visivo e influenzare generazioni di creativi, dal design alla moda, dalla fotografia al cinema sperimentale. Fino all’11 gennaio 2026, la storica sede espositiva apre le sue sale a <i>Man Ray. Forme di luce</i>, una retrospettiva – curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca e prodotta insieme a Silvana Editoriale – che raccoglie circa 300 opere tra fotografie, disegni, oggetti, film e documenti provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private. </p>
<h2>LA MOSTRA DI MAN RAY A PALAZZO REALE A MILANO</h2>
<p>Il percorso espositivo di <i>Man Ray. Forme di luce</i> esamina i temi ricorrenti della ricerca dell'autore: dagli autoritratti che mettono in scena identità mutevoli ai ritratti di amici e compagni d’avventura, fino alla centralità della figura femminile, musa e motore di ispirazione. Accanto a immagini di moda che rivoluzionarono il linguaggio editoriale e pubblicitario, emergono i nudi trattati come geometrie astratte, le celebri rayografie e i film proiettati integralmente, testimonianza di un’arte che travalica i confini disciplinari. “<i>Con questa grande retrospettiva</i>", afferma l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, "<i>Milano rende omaggio a uno dei protagonisti assoluti dell’arte del Novecento, capace di ridefinire i confini della creatività con un linguaggio che ancora oggi parla con forza al nostro presente</i>.” Quella in corso a Palazzo Reale si qualifica non solo come una mostra: vuole essere un invito a guardare oltre, a riscoprire l’incanto di un artista che ha insegnato al mondo a concepire la luce come forma e la forma come libertà espressiva.</p>
<h2>L’ARTE E LA VITA DI MAN RAY</h2>
<p>Nato a Philadelphia nel 1890 come Emmanuel Radnitsky, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/man-ray-mostra-milano-palazzo-reale-2025" target="_blank">Man Ray</a> ha costruito la propria identità artistica su una costante tensione verso la sperimentazione. Trasferitosi a Parigi nel 1921, si è imposto come figura di punta del gruppo surrealista, collaborando con intellettuali come André Breton e Paul Éluard e stringendo legami con icone della cultura del tempo, da Kiki de Montparnasse a Lee Miller. Proprio con loro hanno preso forma alcune delle immagini più celebri e sperimentali del Novecento, come <i>Le Violon d’Ingres </i>o le fotografie solarizzate, realizzate tecniche che ancora oggi sorprendono per audacia e modernità. Tra rayografie, ready-made e film d’avanguardia, Man Ray ha saputo ribaltare la percezione stessa dell’opera d’arte, liberandola dall’unicità e aprendola al gioco, al caso, alla contaminazione. In lui convivono pittore, fotografo, cineasta, inventore: un artista totale, capace di rendere la luce materia viva. Un “raggio” che attraversa la storia dell’arte con forza dirompente al quale avvicinarsi grazie alla mostra di Palazzo Reale.</p>
<p>[Immagine in apertura: Vista della mostra <i>Man Ray. Forme di luce</i> a Palazzo Reale, Milano. Photo ©Andrea Verzola]</p>


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