
Torna alla luce un dipinto inedito del "giovane" Picasso
Arte
12 febbraio 2025

Torna alla luce un dipinto inedito del "giovane" Picasso
Arte
12 febbraio 2025
Grazie all’impiego di tecnologie di imaging avanzate, i conservatori del Courtauld Institute of Art di Londra hanno scoperto il ritratto di una donna celato sotto uno dei primi dipinti del Periodo Blu. Un ritrovamento che offre nuove prospettive sull'evoluzione stilistica del giovane Pablo Picasso.
Durante i lavori di allestimento in vista della mostra Goya to Impressionism che sta per inaugurare presso il Courtauld Institute of Art di Londra, i ricercatori del prestigioso centro di studi britannico hanno individuato le tracce di un ritratto di femminile, nascoste sotto i colori del dipinto Ritratto di Mateu Fernández de Soto, realizzato da Pablo Picasso nel 1901. La straordinaria scoperta è stata resa possibile dall’impiego combinato di tecniche a raggi X e infrarossi, che hanno permesso di scrutare sotto la superficie del dipinto.
Le analisi condotte hanno rivelato come l’artista iberico abbia riutilizzato più volte la propria tela, una prassi consueta se si considerano le ristrettezze economiche con cui dovette fare i conti dopo il trasferimento in Francia. Le linee del disegno precedente sembrano definire il ritratto di una donna con uno chignon, acconciatura tipica della Parigi di inizio XX secolo. La scoperta getta nuova luce sull’iter creativo seguito da Picasso, rimarcando al tempo stesso l’importanza del passaggio dalla sua fase impressionista al ben più introspettivo Periodo Blu.
UN RITRATTO INEDITO DI PABLO PICASSO SCOPERTO AL COURTAULD INSTITUTE
Nella primavera del 1901, Picasso lasciò la Spagna e si trasferì a Parigi, nell’appartamento precedentemente occupato da un suo caro amico, Carlos Casagemas, giovane pittore catalano morto suicida pochi mesi prima. Il tragico evento influenzò in modo decisivo lo sviluppo artistico del giovane Pablo, segnando la transizione dall’estetica degli esordi verso il suo cosiddetto Periodo Blu.
Il Ritratto di Mateu Fernández de Soto è un'opera emblematica di questa fase: il soggetto principale della tela è un giovane scultore iberico, coinquilino di Picasso a Parigi in quei mesi, raffigurato mentre sbuccia un frutto. La palette cromatica scelta dall’artista segna un netto cambio di direzione, dai colori vivaci delle precedenti opere di stampo impressionista allo stile introspettivo e velato di blu che avrebbe contraddistinto gran parte dei quadri realizzati nei tre anni successivi.
La scoperta del ritratto nascosto, probabilmente dipinto poco tempo prima, è una testimonianza straordinaria questa fase di transizione. I lineamenti femminili e alcuni dettagli relativi all’acconciatura ricalcano le figure di altre tele dello stesso periodo, come Ritratto di signora (Donna con le braccia conserte) o La bevitrice di assenzio, due opere fortemente malinconiche, realizzate con un ricorso sempre maggiore a toni cupi.
L'OPERA "SEGRETA" DI PICASSO EMERSA GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE
Per arrivare a scoprire il ritratto nascosto, i curatori dell’istituto britannico hanno sottoposto la tela a una doppia scansione, utilizzando i raggi X e gli infrarossi: le due tecniche di imaging consentono infatti di rilevare eventuali variazioni della densità del colore applicato dall’artista, portando alla luce i dettagli nascosti che suggeriscono come la stessa tela sia stata utilizzata ben due volte prima di accogliere il ritratto finale di De Soto.
Seguendo questo modus operandi, in base a cui su ogni tela venivano sovrapposti diversi dipinti, l’opera finale non è che il risultato di una continua evoluzione dove un'immagine sostituisce la precedente, integrandone alcuni elementi e riflettendo i cambiamenti di umore e di stile dello stesso Picasso. L’eccezionale ritrovamento conferma inoltre l’importanza del ruolo della tecnologia applicata allo studio dell'arte e alla conservazione delle opere, facilitando il compito degli studiosi alla ricerca di segreti difficilmente verificabili a occhio nudo.
[Immagine in apertura: infrared image of Portrait of Mateu Fernández de Soto, Department of Conservation, The Courtauld Institute of Art, London. https://courtauld.ac.uk/ ]
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