In Perù apre al pubblico una città risalente al 1800 a.C.

<p>Aprirà al pubblico il prossimo 12 luglio il sito archeologico di Peñico, un’antica città nel cuore del <a href="https://arte.sky.it/news/2022/scoperta-geoglifi-nazca-peru" target="_blank">Perù</a>, a circa 200 chilometri dalla capitale, Lima. Ad annunciare la fine dei lavori di scavo e ricerca, durati ben otto anni, è stato nei giorni scorsi il Ministero della Cultura della nazione sudamericana. La città, la cui fondazione risalirebbe al 1800 a.C., si trova in una posizione strategica, a circa 600 metri sul livello del mare e circondata da alte colline, che l’hanno protetta da frane e inondazioni. </p>
<p>Le ricerche nel sito pre-ispanico sono state condotte sotto la supervisione dell’antropologa peruviana Ruth Shady, direttrice della Zona Archeologica Caral (ZAC), che ha sottolineato l'importanza di Peñico come “<i>città dell’integrazione</i>” e punto di riferimento per tutte le popolazioni che abitavano in quest’area nella tarda Età del Bronzo, fino a 3500 anni fa. L’apertura del sito ai visitatori consentirà dunque di scoprire l’importanza di un centro urbano posto al centro di una fitta rete di collegamenti tra gli insediamenti costieri, i villaggi sulle Ande e quelli nel cuore della foresta amazzonica.</p>
<h2>L'ANTICA CITTÀ PERUVIANA RIVELATA DOPO 8 ANNI DI SCAVI</h2>
<p>È proprio il suo ruolo cruciale come polo di scambi sociali e commerciali tra le culture della costa pacifica e quelle dell’entroterra a rendere tanto speciale il sito di Peñico. La sua affermazione nel contesto delle <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/la-prima-mostra-napoletana-sullarte-precolombiana" target="_blank">civiltà precolombiane</a> coincide con il declino della vicina città di Caral – culla della più antica civiltà conosciuta in tutte le Americhe e patrimonio dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/via-francigena-candidatura-patrimonio-unesco" target="_blank">UNESCO</a> dal 2009. Gli scavi condotti a Peñico in questi anni hanno portato alla luce diciotto diverse strutture, inclusi alcuni edifici residenziali e una serie di complessi che dovevano rivestire una funzione pubblica. </p>
<p>Tra questi, spicca l’edificio classificato come <i>B2</i>, attualmente considerato come il più importante nella storia dell’antico centro urbano. Al suo interno sono stati infatti rinvenuti molti reperti significativi, inclusa una serie di notevoli pitture parietali, sculture in argilla di figure antropomorfe e zoomorfe, e altri manufatti cerimoniali. Tali scoperte hanno permesso agli studiosi di conoscere meglio molti rituali, credenze e abitudini quotidiane dell'antica società che abitava in quest’area nell’epoca in cui, nel Mediterraneo, fiorivano le civiltà <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-cnosso-oxford" target="_blank">minoica</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/09/milano-incontra-guidorizzi-autore-di-io-agamennone" target="_blank">micenea</a>.</p>
<h2>L’INAUGURAZIONE DEL SITO ARCHEOLOGICO DI PEÑICO</h2>
<p>Con la prossima apertura ai visitatori, l’antica città di Peñico nel distretto di Huaura, a nord di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/milano-peru-mudec-mostre" target="_blank">Lima</a>, andrà ad aggiungersi al ricco elenco di siti gestiti dalla Zona Archeologica Caral, che include Áspero, Vichama e la stessa Caral. L’evento inaugurale del 12 luglio è stato ribattezzato <i>Peñico Raymi</i> e consisterà in un festival andino con un ricco programma di attività tradizionali ed eventi culturali.  </p>
<p>Il nuovo sito archeologico sarà inoltre dotato di tutti i servizi essenziali, incluso un moderno Centro Informazioni che metterà a disposizione del pubblico diverse risorse didattiche interattive, tra cui infografiche, modellini e ricostruzioni digitali, per illustrare la storia sociale e i valori culturali di Peñico. </p>
<p>[Immagine in apertura: Peñico. Credit <a href="https://www.gob.pe/cultura" target="_blank">Ministerio de Cultura</a>. Fonte <a href="http://www.gob.pe/" target="_blank">http://www.gob.pe</a>] </p>


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Ecco le città che si sfideranno per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028

<p>Da Anagni a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/jeff-koons-vieste-mostra-gargano" target="_blank">Vieste</a>, passando per Ancona, Catania e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-autoritratto-forli-ritratto-artista" target="_blank">Forlì</a>: sono solo alcuni dei 25 Comuni italiani che hanno manifestato l’interesse a candidarsi ufficialmente al titolo di Capitale Italiana della Cultura per l'anno 2028. L’adesione iniziale, in risposta al bando del Ministero della Cultura che scadeva lo scorso 3 luglio, costituisce il primo passo di un lungo iter, destinato a concludersi a marzo 2026 con la nomina della città che raccoglierà fra tre anni il testimone di Pordenone, nominata pochi mesi fa <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pordenone-capitale-italiana-cultura-2027" target="_blank">Capitale Italiana della Cultura 2027</a>.</p>
<p>Le candidature iniziali presentate nei giorni scorsi provengono da tutto il territorio nazionale, a conferma della vitalità e dello spirito di partecipazione diffuso nel nostro Paese. Le 25 città (e unioni di Comuni) che si sono dichiarate interessate al titolo sono: Anagni (in provincia di Frosinone), <a href="https://arte.sky.it/video/italie-invisibili-ancona-citta-del-rinascimento-adriatico-733874" target="_blank">Ancona</a>, Bacoli (Napoli), Benevento, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-tolkien-catania-palazzo-cultura" target="_blank">Catania</a>, Colle di Val d’Elsa (Siena), Fiesole (Firenze), Forlì, Galatina (Lecce), Gioia Tauro (Reggio Calabria), Gravina in Puglia (Bari), Massa, Melfi (Potenza), Mirabella Eclano (Avellino), Moncalieri (Torino), Pieve di Soligo (Treviso), Pomezia (Roma), Rozzano (Milano), Sala Consilina (Salerno), Sarzana (La Spezia), Sessa Aurunca (Caserta), Tarquinia (Viterbo), Unione dei Comuni "Città Caudina" (Benevento e Avellino), Valeggio sul Mincio (Verona) e Vieste (Foggia).</p>
<h2>ANCHE CATANIA, ANCONA E FORLÌ TRA LE CITTÀ CANDIDATE PER IL 2028</h2>
<p>Tra famose città d’arte e piccoli borghi rurali, le 25 candidature raccolte offrono un ampio spettro di realtà urbane, storiche e culturali diffuse lungo tutta la penisola italiana. A livello geografico, spicca la presenza di ben sei Comuni e aggregazioni territoriali provenienti dalla regione Campania, con una forte presenza in generale delle realtà locali del Meridione. L’alto numero di candidature raccolte fin qui conferma il successo di un’iniziativa che da dieci anni è un importante motore di sviluppo culturale in tutto il Paese.</p>
<p>Una volta raccolte le manifestazioni d'interesse, si apre ufficialmente il percorso verso la designazione della Capitale Italiana della Cultura 2028: i Comuni coinvolti dovranno infatti formalizzare le proprie candidature entro il 25 settembre. Tale passaggio prevede la presentazione di un dossier che racchiuda il progetto culturale, le strategie di sviluppo territoriale, un piano di sostenibilità economica e gli obiettivi attesi. Solo a quel punto la giuria nominata dal Ministero della Cultura procederà alla selezione della città vincitrice, la cui proclamazione ufficiale è prevista entro il mese di marzo 2026.</p>
<h2>DA AGRIGENTO A PORDENONE, LE ULTIME CAPITALI DELLA CULTURA</h2>
<p>Istituito nel 2014, il titolo di Capitale Italiana della Cultura è un riconoscimento che ha permesso in questi anni a molti Comuni piccoli e grandi di avviare processi di sviluppo, trasformazione e rigenerazione culturale. All’attuale Capitale della Cultura, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/agrigento-capitale-italiana-cultura-2025" target="_blank">Agrigento</a>, succederà dal prossimo gennaio <a href="https://arte.sky.it/news/2024/laquila-capitale-italiana-cultura-2026" target="_blank">L'Aquila</a>, selezionata un anno fa con il suo progetto intitolato <i>L’Aquila Città Multiverso</i>, centrato sulla sperimentazione artistica e la sostenibilità ambientale per il rilancio del territorio.</p>
<p>Risale invece allo scorso marzo la nomina più recente, quella di Pordenone Capitale Italiana della Cultura per il 2027. La città friulana si è aggiudicata l'ambito riconoscimento grazie al dossier <i>Città che sorprende</i>, apprezzato dalla giuria per la sua proposta innovativa e inclusiva, che coniuga tradizione e contemporaneità puntando a svelare il lato artistico e creativo di una città nota per la sua forte identità industriale.</p>
<p>[Immagine in apertura: Ancona. Foto di Denis Bernovschi su Unsplash]</p>


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