Il premio rivolto a giovani scrittori e critici d'arte

Torna, per la sua seconda edizione, il <a href="https://arte.sky.it/news/2021/bando-artisti-fondazione-pini" target="_blank">Pini Art Prize</a>, il premio promosso dalla Fondazione Adolfo Pini per dare voce e spazio alla creatività delle nuove generazioni. Nato nel 2021 e pensato per sostenere talenti under 35 residenti o domiciliati in Italia, il concorso si presenta quest’anno con una struttura ampliata e un’identità sempre più chiara: riconoscere, accompagnare e valorizzare la produzione culturale contemporanea nei suoi linguaggi più vivi. 
Tre le sezioni in cui si articola l’edizione 2025-2026: Arti Visive, Poesia e Ricerca storico-artistica. In palio, per ogni categoria, un premio di 2.500 euro, ma soprattutto un percorso concreto di visibilità, accompagnamento critico e promozione culturale, completamente sostenuto dalla fondazione.
<h2>IL PREMIO CHE VALORIZZA ARTI VISIVE, POESIA E RICERCA</h2>
Il Premio Arti Visive si rivolge a tutti gli artisti, singoli o in gruppo, senza vincoli di tecnica o medium. Le opere vincitrici saranno esposte in una mostra collettiva tra l’inverno e la primavera 2026 negli spazi della fondazione, accompagnata da talk pubblici e visite guidate. Il vincitore o la vincitrice, annunciato durante l’inaugurazione, avrà l’opportunità di realizzare una mostra personale nell’autunno successivo, e di svolgere una residenza artistica di un mese presso la <a href="https://arte.sky.it/news/2024/residenza-poesia-casa-artisti-milano" target="_blank">Casa degli Artisti a Milano</a>. 
La sezione Poesia, invece, accoglie le voci di poeti e poetesse under 35, selezionati direttamente dalla giuria tra figure già attive nel panorama editoriale. Venticinque nomi iniziali verranno ridotti a cinque finalisti, cui sarà richiesto di inviare una silloge inedita di 15 poesie, che saranno protagoniste di una mostra performativa organizzata nell’autunno 2025. Da questo momento di confronto critico emergerà il vincitore o la vincitrice, che vedrà la propria raccolta pubblicata entro il 2026 da Interlinea, nella collana LyraGiovani. 
Infine, il Premio Ricerca si rivolge a dottori e dottoresse di ricerca in storia dell’arte o critica d’arte, con tesi discusse dopo il 2 gennaio 2020. La giuria selezionerà tre finalisti che presenteranno pubblicamente le proprie opere letterarie. Il progetto vincitore sarà oggetto di una mostra personale curata da Davide Dall’Ombra e della pubblicazione di un volume edito da Postmedia Books.
<h2>COME PARTECIPARE AL PREMIO</h2>
Il Pini Art Prize si conferma come uno dei pochi premi nazionali in grado di coniugare attenzione per la ricerca, cura dei talenti emergenti e valorizzazione pubblica delle pratiche artistiche. La partecipazione è gratuita in tutte le sue sezioni, ma con modalità diverse a seconda dell’ambito. Per la sezione Arti Visive non è prevista una candidatura diretta: gli artisti saranno selezionati da curatori incaricati, sulla base della qualità della ricerca, dell’originalità del linguaggio e della rilevanza del lavoro nel panorama contemporaneo. La sezione Poesia adotta un approccio simile: la giuria, composta da poeti, critici ed editori under 40, segnala direttamente i candidati, riservandosi di invitare i cinque finalisti a inviare entro settembre 2025 una selezione di testi. 
Diversa, invece, la modalità per la sezione Ricerca: in questo caso è prevista una vera e propria call pubblica, rivolta a chi ha conseguito il dottorato in ambito storico-artistico negli ultimi cinque anni. Entro il 31 luglio, gli interessati dovranno inviare la propria tesi, un curriculum con elenco delle pubblicazioni ed eventuali lettere di presentazione. Il regolamento completo è disponibile sul <a href="fondazionepini.it/premi/pini-art-prize" target="_blank">sito ufficiale</a> della Fondazione Adolfo Pini.
[Immagine in apertura: foto di Patrick Tomasso su Unsplash]

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Arte, ambizione, genio e rivalità. Sono questi gli ingredienti di una delle storie più incredibili del Barocco italiano, approfondita dal documentario Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione, in onda su Sky Arte giovedì 19 giugno.
Il film, diretto da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/intervista-giovanni-troilo-film-borromini">Giovanni Troilo</a> su soggetto di Luca Lancise, ripercorre la biografia di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/docufilm-borromini-bernini-nastro-argento">Francesco Borromini</a> (nato Castelli), giovane architetto originario del Canton Ticino, che arriva a Roma nei primi anni del XVII secolo. Il suo sogno è quello di lavorare nella prestigiosa Fabbrica di San Pietro, ma ben presto la Città Eterna si trasformerà nel terreno di scontro con un’altra personalità ingombrante dell’arte barocca: quella di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/bernini-statua-tritone-rijksmuseum-amsterdam">Gian Lorenzo Bernini</a>.
Come evidenziato dal titolo del documentario, la costante “sfida alla perfezione” con il grande rivale e, soprattutto, con le proprie aspirazioni architettoniche, spinge Borromini a studiare, progettare e candidarsi alla direzione di una serie di importanti lavori. Architetto di grande intelligenza, è spesso l'unico in grado di risolvere problemi tecnici complessi, come nel caso del Baldacchino di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/basilica-san-pietro-digitale">San Pietro</a>.. Ciononostante, in molti casi è Bernini a godere di maggior riconoscimento, oltre che di una paga superiore.
Le alterne fortune di Francesco Borromini sono legate al succedersi di protettori e committenti nella corte papale. Accanto alle preziose testimonianze di studiosi e critici d’arte, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/2025/manierismo-arte-piu-pazza-mondo-programmi-tv-20-febbraio">Waldemar Januszczak</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/05/paolo-portoghesi-dona-il-suo-archivio-al-maxxi-di-roma-architettura">Paolo Portoghesi</a> e Aindrea Emelife, il documentario ricostruisce accuratamente i principali passaggi della vita dell’architetto ticinese, evidenziando al tempo stesso il valore inestimabile del suo lascito artistico.

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