A Pordenone il playground d'artista dedicato a Pasolini

<a href="https://arte.sky.it/foto/altro/disegni-animali-davide-toffolo" target="_blank">Davide Toffolo</a> racconta Pasolini attraverso il disegno. Era già successo nel 2002, con il libro Intervista a Pasolini: un lungo scambio fantastico condotto sui luoghi dell'esistenza del poeta friulano. Ed è successo nuovamente oggi, con l'inaugurazione di un campo da basket artistico, dedicato alla memoria dell'intellettuale friulano.
<h2>IL PLAYGROUND DI DAVIDE TOFFOLO PER PASOLINI</h2>
Promosso da Playground APS (giovane realtà di associazionismo attiva nella rigenerazione urbana e nella partecipazione culturale), e inserito nel più ampio progetto Ri-Generando: Riqualificazione Urbana e Socialità Giovanile (uno dei primi gesti concreti nel cammino per Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027), l'intervento è una composizione che spicca sulla pavimentazione del playground di via Brigata Lupi di Toscana.
È qui che il celebre fumettista – e voce dei Tre Allegri Ragazzi Morti – ha dato vita a un monumentale “affresco orizzontale”, composto da linea, figure umane e ampie campiture di colore blu. “Pasolini ha segnato il mio percorso in modo profondo, suo malgrado. È stato il protagonista del mio libro più fortunato, Intervista a Pasolini, ma soprattutto è stato per me uno specchio. Mi ha aiutato a mettere a fuoco delle idee che prima erano solo intuizioni sparse. Ha reso più organico il mio pensiero”, racconta Toffolo. “E poi il suo legame con questo territorio è fortissimo. Da un luogo semplice come il nostro, lui ha costruito un immaginario che ha parlato al mondo”.
<h2>A PORDENONE UN PROGETTO PEDAGOGICO E ARTISTICO</h2>
L’opera realizzata sul campo è una composizione grafica monumentale, che rielabora visivamente una scena dello spettacolo teatrale dei <a href="https://arte.sky.it/news/2024/tre-allegri-ragazzi-morti-expo-mostra-pordenone-paff" target="_blank">Tre Allegri Ragazzi Morti</a> dedicato proprio a Pasolini. All'interno di essa un “giovane ragazzo morto” – lo stesso Toffolo – ricostruisce il corpo di Pasolini come fosse un totem. Le sagome riprodotte sul campo riprendono proprio questo gesto. Le linee regolamentari del gioco diventano struttura narrativa: aree di tiro, cerchi e metà campo assumono la funzione di vignette. Un racconto visivo, da attraversare più che da osservare.
A dare ulteriore valore al progetto il coinvolgimento della comunità locale: oltre quaranta studenti di un noto liceo cittadino sono stati infatti coinvolti nella progettazione dell'opera, mettendo a segno un lavoro pedagogico e artistico allo stesso tempo.
[Immagine in apertura: credit Playground A.P.S.]

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Con i tre documentari della serie Il mistero dei capolavori perduti, in onda su Sky Arte lunedì 2 giugno, si accendono i riflettori su altrettante oscure vicende che hanno portato alla scomparsa di opere d’arte di indiscussi maestri internazionali. In ogni episodio, lavori sottratti, danneggiati o distrutti vengono riportati in vita grazie agli esperti di Factum Arte, un'organizzazione di fama internazionale con sede a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/paolo-veronese-mostra-museo-prado-madrid" target="_blank">Madrid</a> che in questo campo combina mezzi digitali e tradizionali.
Trasmesso alle ore 21:15, Il caso Lempicka associa il racconto dell’appassionante vita di Tamara de Lempicka con l’articolata vicenda di un suo celebre ritratto di due donne: Myrto. Considerata come una delle sue opere più distintive, secondo le cronache sarebbe stata rubata dalla sua villa parigina in seguito a una perquisizione di ufficiali nazisti nel 1940. A partire da una fotografia in bianco e nero, Factum Arte si mobilita per la restituzione dell’opera. Studia quindi lo stile di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-tamara-de-lempicka-san-francisco" target="_blank">Tamara de Lempicka</a> e analizza la sua inconfondibile palette cromatica.
A seguire, alle ore 22:10, Il Vermeer rubato si pone sulle tracce di Concerto a tre, trafugato nel 1990 dal Museo Isabella Stewart Gardner di Boston. Eseguito da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/vermeer-greatest-exhibition-programmi-tv-29-maggio" target="_blank">Johannes Vermeer</a> e annoverato tra i dipinti più ricercati al mondo, nel documentario finisce sotto la lente dei tecnici di Factum Arte, chiamati tuttavia a una sfida fuori dall’ordinario. La scarsa qualità della fotografia che ritrae il quadro, la mancanza di informazioni pittoriche e il deterioramento di una zona del dipinto sono tra le numerose difficoltà con cui il team deve misurarsi.
In chiusura di serata, alle ore 23:00, con Klimt e il Terzo Reich viene infine proposta un’indagine che evidenzia la furia devastatrice della guerra. Spostato per essere tenuto al sicuro, il dipinto Medicina realizzato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/gustave-klimt-mostra-immersiva-firenze" target="_blank">Klimt</a> nel 1901 rimase comunque “vittima” delle bombe che distrussero il castello Schloss Immendorf, a nord di Vienna, sua sede temporanea. Il lavoro del team di Factum Arte, in questo caso, deve tenere conto sia delle enormi dimensioni della tela, sia dell’assenza di informazioni dettagliate sul dipinto. A eccezione di uno scatto in bianco e nero.

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