I migliori campus universitari del mondo per il 2025

Sei architetture internazionali recentemente ultimate – tra nuove costruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti – sono state selezionate dal <a href="https://arte.sky.it/news/2024/prix-versailles-musei-belli-mondo-2024" target="_blank">Prix Versailles</a> e incluse nella lista dei campus universitari più belli del mondo. Dal Regno Unito alla Spagna, dalla Cina ai Paesi Bassi, fino alla Danimarca, i progetti scelti uniscono funzionalità, sostenibilità e innovazione, agendo come autentici catalizzatori di progresso accademico, sociale ed ecologico. “In un’epoca in cui le aspirazioni educative dei nostri giovani non sono mai state così flessibili, mutevoli, innovative e al tempo stesso messe sotto pressione dal nuovo ordine mondiale plasmato dall’intelligenza artificiale”, ha dichiarato Jérôme Gouadain, Segretario Generale del riconoscimento, “è importante che le università accompagnino questo cambiamento offrendo solidità, razionalità, standard elevati, attenzione per l’ambiente ed estetica ai propri studenti e al proprio personale”. 
<h2>I CAMPUS UNIVERSITARI PIÙ BELLI DEL MONDO</h2>
La James Cook University Engineering and Innovation Place di Townsville, in Australia, rientra nella World's Most Beautiful Campuses List 2025 svelata nei giorni scorsi. La struttura coniuga sobrietà ed efficienza: "solo" 10.000 mqi, in sostituzione di 20.000 mq di spazi convenzionali, caratterizzato da un design flessibile e dall’utilizzo di materiali semplici. Il tetto-parasole protegge dalle intemperie tropicali e le facciate sono trasparenti per un'istituzione che intende promuovere collaborazione interdisciplinare. A Shanghai, la School of Design della Jiao Tong University ha trasformato tre edifici separati in un unico complesso armonico, grazie a una sala centrale ispirata ai ponti della dinastia Song. In Danimarca, il Niels Bohr Building dell’Università di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-riuso-danish-architecture-center-copenhagen" target="_blank">Copenaghen</a> riflette lo spirito interdisciplinare del fisico cui è intitolata con un impianto che collega nove torri attraverso un atrio a forma di infinito. Ogni scelta progettuale, dai materiali alla ventilazione naturale, mira a favorire la sinergia tra scienza, studenti e comunità.
<h2>L'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA E CAMPUS UNIVERSITARI </h2>
La World's Most Beautiful Campuses List 2025 premia poi Oxford, dove i Gradel Quadrangles reinterpretano la storica tipologia dei chiostri universitari con linee morbide e moderne, senza perdere l’identità secolare del New College. A <a href="https://arte.sky.it/news/2025/andrea-mastrovito-sagrada-familia-barcellona-gaudi" target="_blank">Barcellona</a>, invece, l'università LCI dispone di un campus verticale nel distretto tech di 22@: luce naturale, ventilazione marina e materiali riciclati plasmano spazi didattici fluidi e dinamici. Infine, tra i campus più belli del 2025, c'è l’Università di Leiden nei Paesi Bassi, che ha saputo integrare eredità e futuro con il progetto Herta Mohr, considerato un esempio virtuoso di architettura circolare e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/apertura-vela-calatrava-roma" target="_blank">rigenerazione urbana</a>. Legno, mattoni e pietre provenienti da edifici demoliti sono stati riutilizzati per realizzare ambienti inclini alla collaborazione. Tre campus, tra i sei selezionati, riceveranno anche il prestigioso titolo mondiale nelle categorie Interior, Exterior o Prix Versailles globale, durante l'annunciata cerimonia del mese di dicembre.
[Immagine in apertura: Leiden University, Herta Mohr © Eva Bloem]

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Icona assoluta del Surrealismo, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/libro-taschen-salvador-dali" target="_blank">Salvador Dalí</a> ha rivoluzionato il modo di guardare il mondo con la sua visione sospesa tra sogno e rigore classico. Ed è proprio questo dialogo costante tra innovazione e passato a essere al centro della mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione, l'attesissimo evento espositivo che dal prossimo 17 ottobre animerà le sale di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-palazzo-cipolla-roma-metaverso" target="_blank">Palazzo Cipolla</a> a Roma.
Promossa dalla Fondazione Roma in collaborazione con la prestigiosa Fundació Gala-Salvador Dalí, l’esposizione si inserisce in un progetto culturale ampio e ambizioso, che negli ultimi mesi ha saputo trasformare il nuovo polo museale in un punto di riferimento vivace e inclusivo per la Capitale. Dopo il successo della mostra <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pablo-picasso-straniero-mostra-roma-museo-del-corso" target="_blank">Picasso lo straniero</a>, che ha attirato oltre 80mila visitatori e coinvolto attivamente scuole, associazioni e realtà sociali, Dalí prende il testimone con oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, fotografie e materiali audiovisivi. 
<h2>A ROMA UNA MOSTRA CHE CELEBRA SALVADOR DALÍ</h2>
L’allestimento si snoda in un percorso ricco e coinvolgente, che punta i riflettori sul dialogo serrato tra Dalí e quattro figure chiave della sua formazione artistica: <a href="https://arte.sky.it/news/2025/vermeer-greatest-exhibition-programmi-tv-24-maggio" target="_blank">Johannes Vermeer,</a> <a href="https://arte.sky.it/news/2024/velazquez-dipinto-mostra-galleria-borghese-roma" target="_blank">Diego Velázquez</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/raffaello-giovane-prodigio-programmi-tv-27-febbraio" target="_blank">Raffaello Sanzio</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/picasso-ribelle-parigi-storia-vita-museo-programmi-tv-17-luglio" target="_blank">Pablo Picasso</a>. È un confronto continuo tra epoche, stili e visioni, che mette in luce tanto l’ammirazione filologica quanto la capacità di riscrivere il passato in chiave personale. A sorprendere non è solo la qualità delle opere esposte – provenienti da istituzioni di primo piano come il Museo Reina Sofía, il Thyssen-Bornemisza, il Museu Picasso di Barcellona e perfino le <a href="https://arte.sky.it/news/2023/uffizi-miglior-museo-italiano-mondo" target="_blank">Gallerie degli Uffizi</a> – ma anche l’impianto curatoriale, raffinato e accessibile, ideato da Montse Aguer, Carme Ruiz González e Lucia Moni. Tra studi accademici, omaggi pittorici e provocazioni intellettuali, spicca la sezione dedicata ai 50 segreti magici per dipingere, il trattato in cui Dalí sintetizza la sua filosofia artistica, omaggiando i grandi maestri ma anche sfidandoli.
<h2>SALVADOR DALÌ E IL CINEMA</h2>
L'esposizione, che celebra il centenario della prima mostra personale dell’artista spagnolo restituendoci un Dalí meno caricaturale e più pensatore, "si distingue per la presenza di opere che, per la prima volta, vengono presentate al pubblico italiano", ha dichiarato Lucia Moni, curatrice della Fundació Gala-Salvador Dalí, sottilineando che "era da alcuni anni che non si organizzava una mostra dedicata a Dalí in Italia" di questo calibro. 
Ma la rassegna si intreccia anche con un altro evento di richiamo internazionale: il ventennale della Festa del Cinema di Roma. Un legame tutt’altro che secondario, visto che Dalí fu anche sceneggiatore, regista, scenografo e attore, lasciando tracce indelebili nel cinema d’avanguardia al fianco di nomi del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2021/programmi-tv-6-gennaio-luis-bunuel">Luis Buñuel</a>, con cui firmò Un chien andalou, e collaborando persino con <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-alfred-hitchcock-francois-truffaut">Alfred Hitchcock</a> per la celebre sequenza onirica di Io ti salverò. Grazie a questa sinergia, il pubblico potrà immergersi anche nel Dalí cineasta, visionario e spiazzante tanto quanto il pittore.
[Immagine in apertura: Salvador Dalí, Dalí visto di spalle mentre dipinge Gala. Opera stereoscopica / Dalí de espalsas pintando a Gala - obra estereoscópica 1972-1973 Olio su tela © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025]

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