Il film-capolavoro di Quentin Tarantino finalmente in versione integrale

Uno dei sogni proibiti di tutti i fan di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-illustrato-quentin-tarantino" target="_blank">Quentin Tarantino</a> sta per realizzarsi. Il prossimo 5 dicembre nei cinema statunitensi approderà Kill Bill: The Whole Bloody Affair, la versione integrale e unificata dei due film scritti e diretti dal regista di Knoxville tra il 2003 e il 2004. La speciale Director’s cut raccoglie in un unico lungometraggio, senza tagli né censure, il primo e il secondo volume di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/il-manga-che-ha-ispirato-quentin-tarantino" target="_blank">Kill Bill</a>, usciti originariamente in sala oltre vent’anni fa.
La nuova pellicola, la cui durata dovrebbe assestarsi oltre le 4 ore complessive, rende omaggio alla visione originale di Tarantino, che ha sempre dichiarato di aver concepito il proprio film come un’opera unica. Oltre al nuovo montaggio, l’esperienza cinematografica sarà ulteriormente impreziosita dalla presenza di una sequenza animata mai vista prima, lunga oltre 7 minuti.
<h2>“KILL BILL” TORNA AL CINEMA IN VERSIONE UNIFICATA DA 4 ORE</h2>
Il film arriverà in sala con un nuovo montaggio, che assembla i due capitoli in modo coerente. Dalla pellicola saranno quindi rimossi sia il “cliffhanger” finale di Kill Bill Volume 1, che il corposo riassunto narrato dalla protagonista (interpretata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2013/11/uma-thurman-milano-il-calendario-campari-2014" target="_blank">Uma Thurman</a>) che apriva il capitolo successivo. In questo modo, gli spettatori assisteranno a un’opera coesa e senza interruzioni narrative.
Prodotto all’inizio degli anni 2000, Kill Bill arrivò in sala suddiviso in due film distinti proprio a causa della durata fuori scala voluta da Quentin Tarantino. Tale decisione fu presa dai produttori al termine delle riprese, tanto da costringere il regista a tagliare i due film in sala di montaggio. La versione unificata renderà finalmente giustizia all’idea del suo autore. Il lungometraggio sarà inoltre distribuito in due formati di pellicola, da 70mm e 35mm, nel rispetto delle intenzioni di un fiero sostenitore dei supporti analogici in campo cinematografico come Tarantino.
<h2>LA VERSIONE INTEGRALE DEL CAPOLAVORO DI QUENTIN TARANTINO</h2>
L’arrivo nelle sale americane di Kill Bill: The Whole Bloody Affair mette fine a una lunghissima attesa per tutti i cinefili. Questa versione del film non è però del tutto inedita. La pellicola completa venne infatti presentata fuori concorso al <a href="https://arte.sky.it/news/2024/studio-ghibli-cannes-2024" target="_blank">Festival di Cannes</a> del 2006, per poi ricomparire di tanto in tanto – con montaggi sempre leggermente diversi – nei cinema di proprietà dello stesso Tarantino.
La distribuzione del film negli Stati Uniti sarà curata da Lionsgate, la casa cinematografica che detiene i diritti di molti titoli del celebre regista dopo il definitivo “tramonto” della sua storica casa di produzione. Grazie al nuovo montaggio approvato direttamente da Tarantino, e all’attesissimo inserimento di una sequenza inedita originale, la nuova versione di Kill Bill rappresenterà l’edizione definitiva di un capolavoro del cinema contemporaneo, nella forma in cui era stato originariamente immaginato dal suo autore.
[Immagine in apertura: foto di Celine Ylmz su Unsplash]

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Non solo arte: al Murate Art District di Firenze anche corsi inclusivi e sperimentali

Il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/anniversario-mad-murate-art-district-firenze" target="_blank">MAD Murate Art District</a> apre la stagione 2025-2026 con un calendario di esposizioni e corsi di formazione, rafforzando il suo ruolo di laboratorio inclusivo e innovativo. Si parte dalle mostre: il 23 ottobre prenderà il via Cultura (im)materiale, retrospettiva dedicata a Jakkai Siributr, artista thailandese di fama internazionale, che attraverso tessuti e ricami intreccia memoria collettiva e tradizioni femminili, in dialogo con le comunità toscane. La rassegna, allestita in collaborazione con il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze, inaugura un percorso autunnale che porterà alle Murate e in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio artisti di spicco come Che Jianquan ed Edoardo Delille con Giulia Piermartiri. Un percorso espositivo che lega Oriente e Occidente, affiancato da un vasto programma di formazione che mette al centro il concetto di welfare culturale.
<h2>IL PROGRAMMA 2025-2026 DEL MURATE ART DISTRICT DI FIRENZE</h2>
Accanto alle mostre, MAD propone un denso cartellone di corsi, pensati per rendere l’arte uno strumento di inclusione e crescita personale. Torna, in collaborazione con Versiliadanza e Fondazione CR Firenze, il Corso Coreutico Inclusivo Ogni corpo, ogni espressione, primo progetto di alta formazione dedicato a giovani e adulti con disabilità fisica e cognitiva, un unicum a livello nazionale. Grazie ai fondi del programma europeo PN Metro, la proposta formativa si amplia con masterclass e giornate di alta formazione, in sinergia con il percorso coreutico, per valorizzare i talenti dei partecipanti e offrire nuove possibilità di espressione. La stagione prevede inoltre un innovativo Master in Mediazione transculturale del patrimonio artistico e del contemporaneo, organizzato con l’Istituto Palazzo Spinelli e sostenuto da venti borse di studio a copertura totale. 
<h2>I CORSI DI FORMAZIONE ARTISTICA DEL MURATE ART DISTRICT</h2>
Non meno rilevante è il programma di corsi dedicati a linguaggi artistici diversi, che estende il concetto di welfare culturale a più ambiti. Il Training Vocale guidato da Benedetta Manfriani in collaborazione con il Coro Con-fusion coinvolgerà persone fragili o con passato migratorio in un’esperienza corale innovativa. Parallelamente, un Corso di improvvisazione teatrale sarà rivolto a giovani adulti con autismo, mentre il collettivo Muchas Gracias curerà un laboratorio teatrale per donne con esperienza migratoria, in collaborazione con la Casa delle Donne. L’obiettivo è creare spazi protetti di emancipazione e relazione, dove l’arte diventa strumento di benessere e inclusione. 
[Immagine in apertura: Mostre MAD - Murate Art District 2025 - Jakkai Siributr, There's no place, 2019 - Ongoing]

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