Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Passato e presente si fondono negli spazi della <a href="https://arte.sky.it/news/gran-galleria-reggia-caserta" target="_blank">Reggia di Caserta.</a> Merito del progetto Reggia in arte e design, nell'ambito del quale è stata promossa la realizzazione di un hub culturale negli spazi un tempo occupati dal Complesso conventuale dei Padri Passionisti, nel Bosco vecchio. L’ambizioso intervento – parte del Piano Strategico Grandi progetti beni culturali finanziato dal Ministero della Cultura – punta alla nascita di un centro di innovazione e sperimentazione artistica, nonché un punto di riferimento per il contemporaneo in tutto il territorio. I lavori, iniziati sotto la direzione dell'ATI Vincenzo Modugno srl, Cosedo e DZ Engineering, prevedono la riqualificazione completa dell'ex Convento dei Passionisti, con attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare. L’obiettivo è creare un luogo dove artisti, designer e professionisti possano collaborare, sfruttando spazi flessibili e moderni, e dove il passato storico della struttura si intrecci con il futuro della creatività.
ALLA REGGIA DI CASERTA UN HUB CULTURALE
Il restauro dell’ex convento include il consolidamento delle strutture e l’adeguamento energetico e impiantistico, senza sacrificare la storia del sito. Ogni intervento è stato preceduto da un’approfondita analisi delle fasi costruttive, garantendo il rispetto delle diverse epoche che hanno caratterizzato il complesso architettonico. La grande corte centrale sarà trasformata in un’area polifunzionale per eventi, mentre i nuovi spazi accoglieranno atelier creativi, laboratori e una foresteria. La visione è quella di un “hub della creatività”, capace di attrarre non solo il pubblico locale ma anche visitatori internazionali, consolidando la Reggia come un punto di riferimento culturale ed economico.
IL RECUPERO DELL'EX CONVENTO DEI PASSIONISTI
L’apertura di nuovi accessi, come quello da via Passionisti a Casagiove, permetterà di offrire spazi verdi riqualificati e percorsi accessibili anche alla comunità locale. Nel secondo stralcio del piano, gli ambienti interni del Palazzo reale saranno utilizzati per esporre e vendere le opere prodotte nel complesso, promuovendo la creatività del territorio. Reggia in arte e design si pone l’ambizioso obiettivo di trasformare un luogo storico in un laboratorio di idee, capace di generare sviluppo culturale ed economico, coniugando tradizione e innovazione per il futuro del patrimonio italiano. Nel suo complesso, l’iniziativa non è quindi solo un’opportunità per ampliare l’esperienza di visita alla Reggia, ma rappresenta anche un modello di rigenerazione culturale che può servire da esempio per progetti futuri, in Italia e nel mondo.
 
 
[Immagine in apertura: Foto di Matteo del Piano su Unsplash]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Dai graffiti realizzati nella metropolitana di New York da Keith Haring negli anni Ottanta alle opere simboliche di artisti come Banksy e Shepard Fairey (in arte Obey), l’arte urbana è rapidamente diventata un potente strumento di espressione collettiva, affrontando temi sempre più urgenti, dalla giustizia sociale alla sostenibilità ambientale. 
 
La mostra Street Art Revolution: Da Warhol a Banksy, allestita fino al 2 marzo 2025 al Palazzo Tarasconi di Parma, ripercorre questa evoluzione attraverso i più iconici street artist della storia.
LA STORIA DELLA STREET ART IN MOSTRA A PARMA
Con oltre cento opere in mostra, il progetto espositivo – curato da Giuseppe Pizzuo – esplora come questa forma d’arte abbia trasformato il panorama culturale e sociale mondiale. 
 
L’itinerario si apre con un tributo ad Andy Warhol, “padre” della Pop Art che ha influenzato la street art sin dagli albori con le sue opere provocatorie. Si prosegue poi con Keith Haring, presente con i suoi iconici Subway Drawings, e JonOne, che ha portato i graffiti dalle strade di Harlem alle gallerie d’arte di Parigi. 
 
L’esposizione continua con Blek Le Rat, pioniere della stencil art, e il britannico Banksy, che ha trasformato i muri delle città in “tele” per denunciare ingiustizie e ipocrisie globali. Non mancano gli omaggi a Shepard Fairey, noto per le sue campagne sociali e politiche, e alla “European Wave”, con artisti come D*Face, Invader e Vhils, che hanno spinto la street art verso nuove frontiere espressive.
GLI STREET ARTIST ITALIANI IN MOSTRA
La mostra si conclude con un’ampia sezione dedicata agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale. Sten Lex, con la tecnica dello stencil poster, e Biancoshock, maestro di installazioni provocatorie, sono solo alcuni dei nomi che rappresentano l’evoluzione dell’arte urbana nel nostro Paese. Il percorso mette in luce anche il dialogo tra passato e presente, grazie a opere come quelle di PichiAvo, che fondono estetica classica e linguaggio contemporaneo.
Street Art Revolution è quindi un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte come strumento di cambiamento, e per scoprire come l’arte urbana continui a essere una voce potente nel panorama culturale globale. 
[Immagine in apertura: Mr Brainwash, Einstein, 2022 Mixed media on canvas panel, 121,9 x 91,4 cm, Unique work, Credits Deodato Arte Gallery]

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