Un passo avanti per l'attesa Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma

<p>Convento cappuccino, residenza pontificia, caserma, edificio in dotazione alla Presidenza della Repubblica: alla lunga vicenda storica di Palazzo San Felice, a Roma, sta per aggiungersi un nuovo tassello. Dichiarato di "interesse storico-artistico particolarmente importante", con decreto del 2019, questo articolato complesso architettonico situato nel Rione Trevi, proprio di fronte al Palazzo del Quirinale, è infatti destinato ad accogliere la<i> </i>nuova sede Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte altrimenti. Nota come BIASA, sarà data in gestione al Ministero della Cultura. A scandire l'attesa verso il completamento dei lavori di restauro e allestimento, avviati nel 2023 e <a href="https://arte.sky.it/news/2023/palazzo-san-felice-roma-biblioteca-archeologia-storia-arte" target="_blank">affidati allo studio di architettura guidato da Mario Botta</a>, è uno speciale progetto di aperture per tutti.</p>
<h2>A ROMA PALAZZO SAN FELICE APRE AL PUBBLICO</h2>
<p>Fino al 31 dicembre 2025, ogni fine settimana, diventa infatti possibile visitare – <a href="http://culturaincantiere.it/" target="_blank">su prenotazione</a> – una porzione di Palazzo San Felice. Tale modalità è stata promossa per iniziare ad avvicinarsi a un sito strategico per il futuro di Roma: un moderno e funzionale polo culturale si apre dunque alla città e alla sua comunità mentre l'iter per la sua realizzazione è in corso. Inaugurato nei giorni scorsi, alla presenza del Presidente della Repubblica, il percorso messo a punto consente di comprendere le trasformazioni passate di questo luogo, introducendo nel successivo tratto il progetto della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte, restituito con modelli digitali.</p>
<h2>MARIO BOTTA E IL PROGETTO DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE</h2>
<p>L'itinerario di visita di Palazzo San Felice ha una durata di circa 45 minuti e include un'opportunità sempre precedenti: si può infatti raggiungere anche il Sepolcro dei Sempronii, uno spazio archeologico fin qui mai accessibile. Mentre chi lo desidera potrà quindi avvicinarsi al "dietro le quinte" della nascente nuova sede della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte (ospitata per oltre un secolo a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/visite-restauro-palazzo-venezia-roma" target="_blank">Palazzo Venezia</a>), il cantiere per il suo completamento procederà in parallelo. Per effetto del trascloco del suo eccezionale patrimonio – la BIASA costituisce un punto di riferimento nazionale e internazionale per la documentazione sui beni culturali e custodisce una delle collezioni più autorevoli di storia dell’arte, archeologia, <a href="https://arte.sky.it/architettura" target="_blank">architettura</a> e urbanistica su scala europea – non sta per compiersi un semplice trasferimento di beni da un immobile all'altro della Capitale. Con oltre 350.000 unità bibliografiche (monografie, periodici, manoscritti, fotografie, stampe, carte geografiche, disegni tecnici e materiali iconografici relativi a un arco temporale esteso dall’antichità ai nostri oggi) questi rinnovati spazi contribuiranno a ridefinire il senso culturale e funzionale delle <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-biblioteche-ivrea" target="_blank">biblioteche internazionali</a>.</p>
<p>[Immagine in apertura: Il percorso di visita al cantiere di Palazzo San Felice. Photo Agnese Sbaffi, Ministero della Cultura]</p>


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Un viaggio nell'architettura brutalista ucraina

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Una grande mostra celebra la poesia di Eugenio Montale

<p>Il 15 giugno 1925 veniva pubblicato <i>Ossi di seppia</i>, la prima raccolta di versi di un giovane poeta che avrebbe lasciato un segno profondo nella storia della letteratura contemporanea: Eugenio Montale. In occasione del 100esimo anniversario di una data così importante per la poesia italiana, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/07/genova-ripercorre-mezzo-secolo-di-fotografia">Palazzo Ducale</a> di Genova ospita <i>Meriggiare pallido e assorto</i>, una mostra che si propone di rileggere il capolavoro di Montale alla luce delle diverse sensibilità di tre giovani talenti della fotografia contemporanea italiana.</p>
<p>Visitabile fino al prossimo 29 giugno negli ampi spazi del Sottoporticato del polo museale genovese, l'esposizione propone ai visitatori un percorso inedito, che coniuga i versi senza tempo del grande poeta con le prospettive visive di fotografi emergenti come Iole Carollo, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/giorni-come-stanze-libro-emilia-giorni-lockdown-italia">Anna Positano</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/11/la-storia-recente-della-libia-raccontata-attraverso-larchitettura">Delfino Sisto Legnani</a>. L'obiettivo è celebrare uno dei più grandi esponenti della letteratura internazionale del XX secolo, presentando cento immagini, una per ogni anno dalla pubblicazione di <i>Ossi di seppia</i>, e accompagnare i visitatori alla riscoperta della poesia montaliana attraverso gli sguardi nuovi e non convenzionali di tre giovani artisti.</p>
<h2>GENOVA FESTEGGIA I 100 ANNI DI “OSSI DI SEPPIA”</h2>
<p>Il nucleo espositivo della mostra <i>Meriggiare pallido e assorto</i> (che riprende il suo titolo dal nome del secondo componimento della sezione centrale della raccolta di poesie) è costituito da 99 fotografie scattate dai tre artisti coinvolti. A loro è stato affidato il compito di reinterpretare visivamente quei luoghi – fisici e immaginari – che oltre un secolo fa definirono i confini di un universo poetico senza precedenti. Il percorso espositivo di cento foto è completato da un’ultima immagine iconica: il ritratto fotografico di Eugenio Montale di fronte alla sua upupa, opera di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-ugo-mulas-palazzo-reale-milano">Ugo Mulas</a>.</p>
<p>Il lavoro dei giovani fotografi non può che ripartire dalla frammentarietà che contraddistingue la poesia montaliana fin dal suo clamoroso esordio di un secolo fa. Nei loro scatti, i tre artisti danno vita a un racconto ricco di elementi quotidiani, segni e spazi vuoti, che rievocano l’impatto dirompente del verso libero adottato dal poeta genovese.</p>
<h2>3 FOTOGRAFI PER INTERPRETARE I VERSI DI MONTALE</h2>
<p>Accanto al nucleo centrale di opere fotografiche, la mostra genovese presenta al pubblico anche le edizioni originali di <i>Ossi di Seppia</i>, concesse in prestito da importanti collezioni private. Questi volumi sono esposti insieme a diari, appunti personali e numerose fotografie d'epoca, per ripercorrere cinquant’anni di carriera artistica di Eugenio Montale, dalla prima edizione dell’opera d’esordio fino al <a href="https://arte.sky.it/news/2024/han-kang-premio-nobel-letteratura-2024">Premio Nobel</a>, assegnato al poeta genovese nel 1975.</p>
<p>Curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-nostalgia-palazzo-ducale-genova">Ilaria Bonacossa</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/ivrea-luminarie-natalizie-italo-calvino">Paolo Verri</a>, in collaborazione con Michela Murialdo, <i>Meriggiare pallido e assorto</i> a Palazzo Ducale di Genova offre un percorso espositivo affascinante, che rende omaggio alla carica innovativa e alla grande attualità dell’opera prima di Eugenio Montale.</p>
<p>[Immagine in apertura: credit Iole Carollo]</p>


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