A Pompei, dal cantiere di scavo della Villa di Poppea emergono nuovi affreschi

La figura di un grande pavone e il profilo di una maschera teatrale sono solo due degli straordinari elementi decorativi recentemente affiorati grazie agli scavi in corso nella <a href="https://arte.sky.it/news/2023/villa-poppea-museo-diffuso" target="_blank">Villa di Poppea</a> a Oplontis, l’area periferica dell’antica città romana. Nella giornata di ieri, 18 dicembre, la direzione del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pompei-casa-giardino-ercole-apertura" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a> ha pubblicato i dati relativi alle attività archeologiche avviate quest'anno. La nuova fase di interventi interessa in particolare il Salone della Maschera e del Pavone, uno degli ambienti più ricchi di decorazioni di tutta la villa.
Grazie alle indagini condotte in sito negli ultimi mesi, sono emersi porzioni rilevanti di una serie di raffinati affreschi in <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pompei-regio-ix-megalografia-casa-del-tiaso" target="_blank">secondo stile pompeiano</a>. L’intervento si inserisce in un più ampio progetto di ricerca, mirato a definire con certezza le modalità conservative da adottare in quest’area di scavi. Già da questi primi risultati emergono però “nuove e promettenti prospettive di ricerca”, come sottolineato dal direttore del Parco Archeologico, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/situla-egizia-scavi-pompei-regio-v" target="_blank">Gabriel Zuchtriegel</a>.
<h2>ANCHE UN PAVONE TRA LE DECORAZIONI SCOPERTE NELLA VILLA DI OPLONTIS</h2>
Tra i principali ritrovamenti effettuati, spicca la grande decorazione parietale raffigurante una pavonessa. Il profilo dell’animale, giunto a noi quasi integro, sembra riflettere l’immagine dell’esemplare maschio già portata alla luce su un’altra parte della stessa parete. Sono stati inoltre rinvenuti dei frammenti di un altro prezioso affresco, che rappresenta la maschera di Pappus: si tratta di un personaggio tipico della cosiddetta Fabula Atellana, un genere di commedia teatrale particolarmente in voga nell’area di Pompei.
Le operazioni condotte dal team di ricerca hanno prodotto un’altra notevole scoperta nella Villa di Poppea. Attraverso una serie di calchi, gli archeologi hanno potuto infatti identificare le impronte degli alberi ornamentali usati nel giardino, nonché la loro disposizione speculare rispetto al colonnato del porticato meridionale. Tali risultati confermano l’importanza delle attività di scavo e restauro in corso nell’area, avviate anche per gettare nuova luce sull’effettiva planimetria del grande Salone e degli ambienti confinanti.
<h2>LA NUOVA CAMPAGNA DI SCAVI IN CORSO NELL'AREA DI POMPEI</h2>
L’intensa attività archeologica condotta nel corso dell’ultimo anno ha prodotto numerosi altri risultati di assoluto rilievo, a partire dall’individuazione di quattro nuove sale. Tra queste, particolare attenzione è stata posta su un vano, appartenente con ogni probabilità al settore termale della villa. Gli studiosi hanno poi confermato la presenza dell’antico alveo di un torrente: un genere di ritrovamento che, a giudizio del direttore Gabriel Zuchtriegel, consentirà di approfondire le possibili “interazioni tra insediamento umano e ambiente naturale nel lungo periodo”.
Parallelamente agli scavi, i restauratori sono al lavoro per il ripristino delle decorazioni di due cubicola, piccoli ambienti destinati al riposo e riccamente ornati con stucchi, affreschi e mosaici. L'obiettivo principale dell’intervento conservativo è il ripristino integrale di queste splendide decorazioni. Una delle sale, in particolare, era probabilmente interessata da lavori di ristrutturazione proprio nei giorni dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/scoperte-pompei-post-eruzione-vesuvio" target="_blank">eruzione</a> che nel 79 d.C. distrusse Oplontis e le confinanti città di Pompei ed Ercolano.
[Immagine in apertura: cantiere scavo Oplontis]

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Si intitola Emilio Isgrò. Autocurriculum sotto il sole il docu-film, in onda su Sky Arte domenica 21 dicembre, che porta sugli schermi la centralità dell’opera dell’artista italiano <a href="https://arte.sky.it/news/2025/installazione-emilio-isgro-gorizia-2025">Emilio Isgrò</a>. Universalmente noto per le sue “<a href="https://arte.sky.it/news/2024/bologna-mostra-emilio-isgro">cancellature</a>”, l’autore siciliano assume per una volta il ruolo di narratore, illustrando la propria idea di arte e di cultura al grande pubblico.
Prodotto nel 2024, in occasione del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/emilio-isgro-proiezione-venezia-cancellature-documentario">60esimo anniversario</a> della nascita della “cancellatura”, il film ripercorre le tappe di questo originale linguaggio artistico. Regista della pellicola è <a href="https://arte.sky.it/news/2021/valle-camonica-lingua-segni-lis">Davide Bassanesi</a>, che adotta un approccio documentaristico moderno per evidenziare la poliedricità di Isgrò. A emergere è la figura di artista visivo innamorato della parola che è anche poeta, scrittore, drammaturgo.
Il documentario segue le orme dell’artista attraverso l'Italia e offre uno sguardo ravvicinato sui suoi incontri e progetti espositivi degli ultimi anni. Da <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-brescia-emilio-isgro">Brescia</a> alla <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-emilio-isgro-dante-palermo">Sicilia</a>, passando per Roma, Emilio Isgrò è protagonista di retrospettive, installazioni inedite e spettacoli centrati sui suoi testi drammatici.
Ampio spazio è quindi dedicato alla tecnica delle “cancellature”, la cui evoluzione nel tempo ha finito per trasformare la visione del mondo dello stesso artista. Nato come forma di annullamento ed esaltazione di specifiche sezioni dei testi esaminati, il segno speciale di Isgrò ha contribuito a donare un nuovo significato alle opere toccate dal suo intervento.
Il risultato è un’opera di natura fortemente dialettica, che riesce sempre ad entrare in relazione con il mondo circostante.

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