A Pompei emerge  un grande complesso termale privato con sala da banchetto

Dagli scavi nella <a href="https://arte.sky.it/news/2024/pompei-visite-guidate-scavi-regio-ix" target="_blank">Regio IX</a> del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/pompei-scoperta-salone-decorato-regio-ix" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a> emerge uno dei più grandi complessi termali privati mai scoperti. La domus, situata nell'insula 10, offre una nuova prospettiva sulla vita sociale romana, in cui la casa fungeva da palcoscenico per celebrare banchetti sontuosi, rafforzare legami politici e dimostrare il prestigio del proprietario. 
“Tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio”, sottolinea Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei. Il complesso si pone in continuità con il Satyricon di Petronio, dove il ricco Trimalcione usa i bagni come preludio a celebrazioni opulente.
LE PIÙ GRANDI TERME MAI SCOPERTE A POMPEI
La domus, che occupa l’intera parte sud dell’insula, si distingue per la qualità delle decorazioni in II e III stile, e per l’ampiezza dei suoi spazi. Il “salone nero”, già emerso in precedenza, era il centro delle celebrazioni conviviali, mentre il peristilio con una grande vasca al centro aggiungeva un elemento scenografico di forte impatto. L’insieme di pitture, colonne e decorazioni trasmetteva un’atmosfera di erudizione e cultura ellenistica, rafforzando il prestigio del proprietario. 
“Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno ‘spettacolo’, al cui centro stava il proprietario stesso”, aggiunge Zuchtriegel. Tra le decorazioni figurano scene della guerra di Troia e degli atleti, simboli di un ambiente colto e raffinato. Il ricco contesto serviva anche a consolidare alleanze politiche e sociali, confermando la casa come centro nevralgico della vita pubblica.
TECNICHE INNOVATIVE PER UN PATRIMONIO FRAGILE
L’ingresso principale della domus conduceva a un atrio e a un peristilio colonnato che occupava quasi l’intera larghezza dell’isolato. Qui si trovano ambienti decorati con fregi di nature morte, raffiguranti cacciagione e pesci, che raccontano i banchetti dell’élite pompeiana.
In questo caso, l’impiego di tecnologie innovative durante gli scavi ha permesso di preservare l’integrità del peristilio, tutelando la delicatezza del sito e delle sue decorazioni. In particolare, Anna Onesti, direttrice dei lavori, spiega che una sofisticata struttura di supporto temporanea “ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato”. Questo approccio garantirà la conservazione delle murature fino al restauro definitivo, assicurando un futuro al patrimonio archeologico.
[Immagine in apertura: per gentile concessione del Parco Archeologico di Pompei]

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Al Palazzo Reale di Milano una giornata per celebrare Oliviero Toscani

<a href="https://arte.sky.it/news/2024/oliviero-toscani-archivio-digitale-politecnico-torino">Oliviero Toscani</a> non è stato solo un fotografo, ma un innovatore capace di trasformare l’immagine in un potente mezzo di riflessione sociale. Nato a Milano nel 1942, l’artista ha segnato il mondo della fotografia con il suo approccio diretto e controverso, sfidando convenzioni e dogmi. Toscani <a href="https://arte.sky.it/news/addio-fotografo-oliviero-toscani">si è spento il 13 gennaio 2025</a>, a 82 anni, lasciando ai posteri un’eredità culturale che non si limita solo alla sfera della fotografia, ma abbraccia il pensiero critico e la capacità di sfidare il conformismo.
MILANO OMAGGIA OLIVIERO TOSCANI CON UNA GIORNATA-EVENTO
Per celebrare il suo talento, domenica 19 gennaio Milano organizza una giornata in suo onore a Palazzo Reale. L’evento, intitolato Viva Oliviero!, vuole essere una vera e propria festa, in linea con lo spirito del fotografo. Soltanto per un giorno, dalle 11:00 alle 18:00, saranno esposti i suoi scatti più celebri, mentre quattro set fotografici accoglieranno i visitatori che desiderano diventare protagonisti del progetto Razza Umana: un archivio che dal 2007 ha raccolto migliaia di ritratti da tutto il mondo.
La Sala delle Otto Colonne si trasformerà in uno spazio cinematografico, con proiezioni di documentari dedicati al maestro, mentre alle 15:00 ci sarà un momento ufficiale in cui amici e colleghi ricorderanno la sua figura. L’obiettivo è celebrare Toscani non solo come artista, ma come un pensatore libero che ha saputo guardare oltre l’immagine.
LA RIVOLUZIONE FOTOGRAFICA DI OLIVIERO TOSCANI
Oliviero Toscani ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della comunicazione visiva, rompendo le regole e introducendo un nuovo modo di fare fotografia. Diplomato alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, ha collaborato con alcuni dei più grandi marchi della moda, ma è con Benetton che ha rivoluzionato il linguaggio pubblicitario, trasformandolo in uno spazio per il dibattito sociale.
Progetti come Colors e Fabrica hanno testimoniato la sua visione innovativa, dove arte, design e cultura si intrecciano per raccontare la complessità della società contemporanea. Toscani ci ha insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, a interrogarci su ciò che vediamo e a non temere il cambiamento. "Raccontate la mia vita come una lunga risata", diceva Toscani. E così sarà ricordato: come un maestro dell'ironia e della ribellione, capace di immortalare la complessità della condizione umana con uno scatto.
[Immagine in apertura: Photo by Catherine Cabrol/Corbis via Getty Images]

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