La scoperta di un'antica stele getta nuova luce sulla storia dell'Egitto

Una missione archeologica egiziana ha effettuato nei giorni scorsi una sensazionale scoperta: è stata infatti portata alla luce una copia inedita del Decreto di Canopo, uno dei più importanti documenti epigrafici dell’antichità. Il ritrovamento è avvenuto nel sito archeologico di Tell El-Fara’in, noto nell'antichità come Imet, nel nord del Paese.
Emesso ufficialmente nel 238 a.C. sotto il regno del faraone Tolomeo III, il Decreto di Canopo è già noto agli studiosi: dal 1866 ai giorni nostri ne sono state infatti scoperte sei diverse versioni, che hanno offerto un contributo essenziale alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/software-google-geroglifici" target="_blank">decifrazione dei geroglifici</a>. Come per la più celebre <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-londra-british-museum-geroglifici" target="_blank">Stele di Rosetta</a>, il documento era stato finora rinvenuto sempre in versione trilingue, con il testo scritto parallelamente in geroglifico, demotico e greco. Il nuovo reperto si distingue invece per essere inciso esclusivamente nel più antico sistema di scrittura egizio. Tale unicità permetterà ai ricercatori di approfondire ulteriormente la lingua e la cultura della civiltà tolemaica.
<h2>RINVENUTA IN EGITTO UNA NUOVA VERSIONE DEL CELEBRE “DECRETO DI CANOPO”</h2>
La stele scoperta nel sito dell’antica Imet si presenta come un singolo blocco di pietra arenaria, alto circa 1,2 metri. Sulla parte superiore del reperto è incisa un’elaborata decorazione, raffigurante un disco solare alato affiancato da due serpenti che indossano le corone dei regni dell'Alto e Basso Egitto. I geroglifici in cui è scritto il testo del decreto si distribuiscono su trenta righe, anche se alcuni studiosi sospettano che la stele sia incompleta, a causa di due spazi lasciati inspiegabilmente vuoti.
Grazie agli studi condotti sulle sei copie trovate negli ultimi 150 anni, oggi conosciamo bene l’importanza del Decreto di Canopo. Il documento fu emanato nei primi anni della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/legitto-della-collezione-valse-pantellini-mostra-rovigo" target="_blank">dinastia tolemaica</a> da un'assemblea che riuniva tutti i sacerdoti del regno. Il testo originale passa in rassegna una grande varietà di argomenti: dalle imprese militari del sovrano alla sua gestione delle carestie e delle rivolte interne. Non mancano temi di carattere astronomico (tra cui l’introduzione di un nuovo e più accurato calendario solare) e religioso (come l’istituzione di un nuovo titolo sacerdotale e del culto della principessa Berenice, figlia di Tolomeo III morta prematuramente).
<h2>UNA SCOPERTA CHE POTREBBE SVELARE I MISTERI DELLA LINGUA DELL’ANTICO EGITTO</h2>
Il ritrovamento è stato salutato con entusiasmo dal <a href="https://arte.sky.it/news/2022/scoperta-egitto-vasi-mummie" target="_blank">Ministero Egiziano del Turismo e delle Antichità</a>, il cui portavoce ha definito la scoperta “di importanza eccezionale”. La nuova stele si presenta in eccellenti condizioni di conservazione: questo permetterà ai ricercatori di confrontarla attentamente con le precedenti versioni del Decreto di Canopo, inclusa la prima mai rinvenuta, che oggi è conservata al <a href="https://arte.sky.it/news/2022/museo-egitto-giza" target="_blank">Museo Egizio</a> del Cairo.
La recente scoperta conferma inoltre la straordinaria rilevanza delle missioni condotte nei siti del governatorato di Sharqiyya, considerato una delle regioni più ricche dell’intero Egitto da un punto di vista archeologico. Grazie all’analisi comparativa sul reperto, e alla possibile scoperta di differenze e nuove informazioni, gli egittologi sperano di acquisire preziosi dati sulle strutture linguistiche dell’alfabeto geroglifico, nonché su numerosi aspetti politici, sociali e religiosi dell'Egitto tolemaico.
[Immagine in apertura: foto di Ammar ElAmir su Unsplash]

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Addio alla leggenda di Hollywood Robert Redford

Affasciante, carismatico, impegnato. Così potrebbe essere definito in tre aggettivi Robert Redford, star del grande schermo e “paladino” del cinema indipendente americano. Volto tra i più noti della settima arte, e figura apicale di questa disciplina grazie a film come La stangata, Corvo rosso non avrai il mio scalpo! e Tutti gli uomini del presidente, l'attore è scomparso nella mattina di oggi (16 settembre), nella sua casa nello Utah. Aveva 89 anni.
<h2>ADDIO ALL'ATTORE ROBERT REDFORD</h2>
Celebre per le sue interpretazioni in film drammatici come Il grande Gatsby e Come eravamo, Redford inizia il suo cammino nell'ambito della recitazione intorno alla metà degli anni Cinquanta, lavorando nei teatri di Broadway appena ventenne. Il suo primo ruolo da professionista risale al 1959, all'interno della commedia romantica Tall Story. Dopo qualche apparizione in tv, riesce a far notare le sue doti grazie al film Lo strano mondo di Daisy Clover, con il quale vince un Golden Globe come miglior nuova promessa maschile. Ma la vera consacrazione arriva solo nel 1969, anno in cui è chiamato a vestire i panni del pistolero gentiluomo Sundance Kid, all'interno del western Butch Cassidy.
<h2>LA CARRIERA DA REGISTA</h2>
Attore impegnato e trasversale, capace di passare dalla commedia, al dramma al thriller, Robert Redford fu attivo anche dietro la macchina da presa. Come regista ha firmato pellicole come Milagro, In mezzo scorre il fiume e Gente comune, grazie al quale vinse ben tre Oscar. Anima controcorrente rispetto agli stilemi del cinema hollywoodiano, l'attore e regista diede una forte spinta alle frange più indipendenti di questa disciplina; proprio a Redford si deve infatti la creazione del festival di cinema indipendente del Sundance, ancora oggi tra i più importanti al mondo.
[Immagine in apertura: photo by Stephane Cardinale - Corbis/Corbis via Getty Images]

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