
L'architetta bengalese Marina Tabassum disegna il Serpentine Pavilion 2025
Architettura
29 gennaio 2025

L'architetta bengalese Marina Tabassum disegna il Serpentine Pavilion 2025
Architettura
29 gennaio 2025
È affidato a Marina Tabassum il Serpentine Pavilion 2025: la progettista bengalese esplora la transitorietà dell’architettura con “A Capsule in Time”, una struttura lignea con elementi cinetici e facciate traslucide. Aperta a Londra da giugno 2025, la struttura prosegue la tradizione venticinquennale del padiglione come spazio di sperimentazione e dialogo.
Una riflessione poetica sulla natura transitoria dell’architettura: questo è quel che si prospetta il Serpentine Pavilion 2025, affidato all’architetta e docente bengalese Marina Tabassum, nota per il linguaggio sensibile al tema dell'ecologia e attenta alle peculiarità dei luoghi di intervento. Il progetto sviluppato insieme al suo studio (MTA – Marina Tabassum Architects) è A Capsule in Time: verrà inaugurato il 6 giugno a Londra, dove da venticinque anni architetti emergenti o già affermati sono invitati a concepire una struttura effimera che accoglie la programmazione estiva della Serpentine.
IL PADIGLIONE “CINETICO” DI MARINA TABASSUM PER LA SERPENTINE
Marina Tabassum porta con sé un’eredità che trascende la pura estetica: il suo lavoro è infatti profondamente radicato nelle urgenze ambientali e sociali del Bangladesh, un paese dove il cambiamento climatico è una realtà tangibile. La sua visione progettuale si traduce in un padiglione che invita alla contemplazione e al dialogo, ponendosi come un ponte tra la memoria dei luoghi e le possibilità del futuro. A Capsule in Time si sviluppa lungo l'asse nord-sud, in armonia con il campanile della Serpentine South; si compone di quattro capsule lignee dall'impronta scultorea. La luce, elemento centrale del progetto, viene filtrata da facciate traslucide che creano un’atmosfera intima e cangiante, evocando il gioco di ombre delle chiome degli alberi nei giardini storici.
MARINA TABASSUM RACCONTA IL SERPENTINE PAVILION 2025 A LONDRA
“Il rapporto tra tempo e architettura”, ha spiegato Tabassum, “è affascinante: tra permanenza e impermanenza, tra nascita, crescita e rovina; l’architettura aspira a sopravvivere al tempo. È uno strumento per lasciare un’eredità, soddisfacendo il desiderio umano innato di continuità oltre la vita”. Aspetto centrale della struttura temporanea è l'elemento cinetico: una delle capsule è stata infatti progettata per muoversi, così da riconfigurare lo spazio e trasformarlo a seconda delle esigenze del programma ospitato. Questa dinamicità richiama la tradizione delle Shamiyana, le tende cerimoniali dell’Asia meridionale sostenute da pali di bambù, simbolo di adattabilità e condivisione.
LA STORIA DEL SERPENTINE PAVILION DA ZAHA HADID A MARINA TABASSUM
Da quando fu inaugurato dal progetto di Zaha Hadid nel 2000, il Serpentine Pavilion si è affermato progressivamente come laboratorio di visioni architettoniche che ogni estate porta nel cuore di Londra alcune delle voci più innovative del settore. Negli ultimi anni, questo appuntamento si è arricchito con progetti sempre più sperimentali e orientati all’inclusione sociale. Nel 2024, l’architetto sudcoreano Minsuk Cho ha ideato un arcipelago di cinque strutture interconnesse, evocando l’armonia tra spazio costruito e paesaggio naturale. L’anno precedente, la progettista franco-libanese Lina Ghotmeh ha realizzato À Table, un padiglione ispirato alla convivialità mediterranea, un luogo in cui sedersi insieme per dialogare e condividere. E ancora, nel 2022, il progetto di Theaster Gates, con il supporto di Adjaye Associates, ha reso omaggio all’artigianato britannico con una cappella lignea ispirata alle fornaci di Stoke-on-Trent. Anno dopo anno, ogni architetto ha aggiunto un tassello alla storia di questa prestigiosa rassegna, confermandola come un palcoscenico privilegiato per sperimentazioni progettuali che dialogano con la società contemporanea.
[Immagine in apertura: Serpentine 2025 Pavilion A Capsule in Time, designed by Marina Tabassum, Marina Tabassum Architects (MTA). Design render, interior view. Photo: © Marina Tabassum Architects (MTA). Courtesy Serpentine.]
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