Una nuova, mastodontica, scultura nel centro di Napoli

Prosegue anche quest’anno il progetto <a href="https://arte.sky.it/news/2023/napoli-contemporanea-pistoletto-marras" target="_blank">Napoli Contemporanea</a>, ideato e curato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/biennale-di-venezia-2015-il-padiglione-italia" target="_blank">Vincenzo Trione</a>. L’ambiziosa iniziativa di arte pubblica che dal 2023 coinvolge la città partenopea accoglie quest’anno l’arrivo di Silent Hortense, imponente scultura in resina bianca dell’artista catalano <a href="https://arte.sky.it/news/2023/macbeth-verdi-jaume-plensa" target="_blank">Jaume Plensa</a>, tra i nomi di maggior rilievo del panorama contemporaneo.
Inaugurata lo scorso 5 giugno nella centralissima Piazza Municipio, la monumentale installazione resterà visibile fino al prossimo 19 agosto. La scultura realizzata da Plensa, alta circa nove metri e raffigurante un volto di donna con le mani strette davanti alla bocca, rappresenta una perfetta sintesi della poetica del 69enne artista iberico, autore di opere di grandi dimensioni, destinate a segnare gli spazi pubblici con il loro linguaggio visivo immediato e simbolico al tempo stesso.
<h2>LA SCULTURA DI JAUME PLENSA PER IL PROGETTO “NAPOLI CONTEMPORANEA”</h2>
Oltre al notevole impatto visivo, Silent Hortense si distingue per le sue caratteristiche tecniche peculiari: l’opera è infatti realizzata in resina poliestere, materiale che offre una grande resistenza agli agenti atmosferici e che dona alla scultura un aspetto etereo e levigato. Plensa ha realizzato la figura del volto femminile partendo da un modello reale, su cui è successivamente intervenuto con tecnologie sia digitali che manuali. Grazie a questo approccio combinato, l’opera richiama nelle forme e nei colori la statuaria antica, pur conservando un carattere sensibilmente contemporaneo.
L’installazione si distingue inoltre per il suo profondo significato simbolico. L’espressione serena della giovane donna, i suoi occhi chiusi e le mani portate davanti alla bocca evocano, secondo il curatore dell’iniziativa, “il bisogno di riaffermare oggi le ragioni del silenzio, inteso non come rinuncia espressiva, né come ostacolo e neanche come barriera, ma come urgenza”. L'opera in mostra a Napoli si inserisce nel filone delle "<a href="https://arte.sky.it/news/2021/new-york-scultura-jaume-plensa" target="_blank">figure silenti</a>" molto presenti nella produzione dello scultore di Barcellona, incarnando alcuni temi ricorrenti della sua arte: l’introspezione, la centralità delle figure femminili, l’armonia tra opera d’arte e contesto urbano circostante.
<h2>IL TEMA DEL SILENZIO NELLA NUOVA INSTALLAZIONE NEL CUORE DI NAPOLI</h2>
Con l’inaugurazione dell’opera di Jaume Plensa a Piazza Municipio, il progetto Napoli Contemporanea celebra il suo secondo anniversario. Avviato nel 2023, il piano di arte pubblica ha portato nel capoluogo campano un nutrito corpus di esposizioni e installazioni temporanee, a opera di artisti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/mostra-antonio-marras-mondovi" target="_blank">Antonio Marras</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/venere-stracci-michelangelo-pistoletto-napoli" target="_blank">Michelangelo Pistoletto</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/opera-gaetano-pesce-napoli" target="_blank">Gaetano Pesce</a>. Tra le mostre attualmente in programma, spicca la <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mimmo-jodice-mostra-napoli-metafisica" target="_blank">retrospettiva fotografica</a> intitolata Mimmo Jodice. Napoli metafisica, visitabile fino al 1° settembre negli spazi di Castel Nuovo.
L’iniziativa promossa dall’amministrazione partenopea mira a evidenziare l’importanza dei linguaggi creativi della contemporaneità, mettendo in relazione le opere site-specific con alcuni dei luoghi iconici della città. Il programma di arte pubblica rafforza la vocazione artistica di Napoli attraverso progetti ambiziosi, concepiti per lo spazio urbano da protagonisti della scena contemporanea.
[Immagine in apertura: Jaume Plensa, Silent Hortense, 2025, Napoli]

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A Palermo nasce il museo della lotta alle mafie

Ha aperto a Palermo un nuovo centro culturale che porta il nome di due protagonisti della lunga stagione di contrasto alla mafia: si tratta del Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, allestito nelle sale di Palazzo Jung, edificio iconico a pochi passi dall’<a href="https://arte.sky.it/news/2021/orto-botanico-palermo-bando" target="_blank">Orto Botanico</a>. Accanto alla commemorazione dei due giudici antimafia e di tutte le vittime della criminalità organizzata, il museo si propone come uno spazio dedicato alla promozione attiva dei valori della creatività e dell'impegno culturale e sociale.
L’inaugurazione del museo è avvenuta lo scorso 23 maggio, nel 33esimo anniversario della strage di Capaci, l’attentato mafioso in cui persero la vita il giudice <a href="https://arte.sky.it/news/2022/fumetto-falcone-borsellino" target="_blank">Giovanni Falcone</a>, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. L’apertura del nuovo spazio è il risultato degli sforzi congiunti della Fondazione Falcone e dell’amministrazione comunale, e gode del sostegno di numerosi partner istituzionali, guidati dalla Regione Sicilia.
<h2>IL MUSEO DEDICATO ALLA MEMORIA DI FALCONE E BORSELLINO</h2>
Il fulcro attorno a cui ruota la proposta espositiva del nuovo museo palermitano è la Galleria del Presente, una sezione in cui viene raccontata la lunga stagione della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/arte-mafia-forza-bellezza-programmi-tv-19-luglio" target="_blank">lotta alla mafia</a> attraverso un ricco apparato di strumenti multimediali interattivi. Nelle sale di Palazzo Jung sono inoltre raccolti numerosi cimeli, fotografie personali e oggetti di vita quotidiana appartenuti ai due giudici a cui è dedicato il museo. Tra i pezzi in esposizione spiccano la bicicletta di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/fumetto-paolo-borsellino" target="_blank">Paolo Borsellino</a>, la storica fotocopiatrice utilizzata durante il Maxiprocesso alla mafia, nonché alcune agende di Giovanni Falcone, ricche di appunti del magistrato ancora leggibili.
Il percorso di visita è scandito da un’infografica che ripercorre cronologicamente le principali tappe dei processi antimafia, visualizzate in contrapposizione con eventi di costume che hanno segnato la vita del nostro Paese. Non manca infine una speciale sala immersiva, dove è allestita un'installazione realizzata da <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mostra-studio-artista-whitechapel-gallery-londra" target="_blank">Art Media Studio</a>. L’opera celebra l’importanza del processo istruito negli anni Ottanta dal pool antimafia, simboleggiato visivamente da un grande cubo realizzato con 967mila fogli di carta, tanti quanti le pagine di tutti i documenti prodotti per l’avvio del Maxiprocesso.
<h2>DAL MAXIPROCESSO AI SIMBOLI DELLA LOTTA ALLA MAFIA: LA COLLEZIONE DEL NUOVO MUSEO A PALERMO</h2>
Il Museo del Presente non intende limitare il proprio raggio d’azione all’esposizione di cimeli legati alla lotta al crimine organizzato. L’idea che ha mosso la fondazione presieduta da <a href="https://arte.sky.it/news/2022/arte-vs-mafia-programmi-tv-23-maggio" target="_blank">Maria Falcone</a> (sorella del magistrato) è infatti quella di creare un centro culturale le cui attività favoriscano l’impegno sociale e promuovano i valori della giustizia e della lotta alla mafia.
In tale ottica, il museo si prepara a ospitare mostre temporanee, eventi teatrali, laboratori per studenti delle scuole siciliane e presentazioni di libri, mentre è in cantiere la realizzazione di spazi dedicati al coworking e allo sport. È stato inoltre riportato allo splendore originale l’ampio parco di Palazzo Jung, ribattezzato il Giardino della Memoria. All’interno dell’area verde, che ospita anche i resti di una delle auto coinvolte nell’attentato di Capaci, i visitatori sono invitati a fermarsi e riflettere sul valore delle azioni, passate e future, necessarie per vincere la battaglia della legalità. 
[Immagine in apertura: foto di Michele Bitetto su Unsplash]

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