Un vaso egizio di 2000 anni fa rispunta dal "fast food" dell'antica Pompei

<p>La città di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/scoperte-pompei-post-eruzione-vesuvio" target="_blank">Pompei</a> continua a restituire tesori inaspettati e sorprendenti. L’ultimo ritrovamento è stato effettuato negli scorsi giorni e riguarda un vaso di ceramica di fattura egizia, realizzato circa 2000 anni fa. Il reperto è stato rinvenuto all’interno di uno dei più celebri "thermopolium" della città campana, situato nella <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/03/archeologia-scoperta-pompei-una-nuova-domus-affrescata" target="_blank">Regio V</a>, dove da oltre due anni prosegue un’intensa campagna di scavi.</p>
<p>Realizzato negli anni immediatamente precedenti all’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, il vaso in ceramica invetriata proviene da Alessandria d’Egitto, nota zona di produzione di questi preziosi contenitori. La scoperta, annunciata sul canale ufficiale del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/restituzione-mosaico-parco-archeologico-pompei" target="_blank">Parco archeologico di Pompei</a>, offre un’importante conferma in merito ai rapporti economici e culturali tra la civiltà romana e quella dell’Antico Egitto.</p>
<h2>L’ULTIMA SCOPERTA ARCHEOLOGICA EFFETTUATA A POMPEI</h2>
<p>Il prezioso reperto è un contenitore (chiamato in latino "<a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-archeologia-etruschi-cina" target="_blank">situla</a>") fabbricato grazie all'uso di una speciale ceramica auto-invetriante. Il vaso presenta una serie di decorazioni a rilievo, raffiguranti scene di caccia nello stile in voga in Egitto al tempo della dominazione romana. Il materiale e la fattura del reperto indicano che la situla sarebbe probabilmente arrivata in Italia come oggetto di lusso o elemento decorativo da collocare al centro del giardino o in un altro ambiente di rappresentanza.</p>
<p>Gli studiosi ora si interrogano sulla ragione per cui un vaso tanto prezioso si trovasse all'interno di un thermopolium, l’equivalente romano di un moderno fast food frequentato dalle classi popolari. La sua presenza nel retrobottega di un locale di questo tipo, testimonierebbe “<i>una certa creatività nell’arredare spazi sacri e profani</i>”, come ha spiegato il direttore del Parco archeologico di Pompei, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pompei-casa-giardino-ercole-apertura" target="_blank">Gabriel  Zuchtriegel</a>, che ha voluto altresì sottolineare “<i>la permeabilità e la mobilità di gusti, stili e verosimilmente anche di idee religiose nell’Impero Romano</i>”.</p>
<h2>L’INFLUENZA DELLA CULTURA EGIZIA NELL’ANTICA ROMA</h2>
<p>Il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/pompei-scoperta-tavola-calda-affreschi" target="_blank">thermopolium</a> della Regio V dove è avvenuta la scoperta è solo uno degli oltre 80 "ristoranti" di questo tipo riportati alla luce dagli archeologi in tutta Pompei. Il locale si distingue per la sua struttura architettonica, con il piano superiore riccamente decorato e destinato ad accogliere i gestori. Al piano terra, oltre agli spazi dedicati alla ristorazione, si trova un piccolo ambiente di servizio molto ben organizzato: è qui che è stata rinvenuta la situla, sepolta sotto la cenere vulcanica accanto a numerose suppellettili e anfore per il vino.</p>
<p>Come conferma quest’ultima importante scoperta, le operazioni condotte nel sito sono state favorite dall’impiego di teli per la protezione dell’area. È inoltre prevista l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione che valorizzerà ancora di più l’intero contesto degli scavi. Gli studiosi attendono ora di conoscere i risultati delle analisi sul contenuto dell’antico vaso, dai quali potrebbero emergere nuovi preziosi dettagli anche sugli scambi commerciali in corso a Pompei nel periodo precedente alla tragica <a href="https://arte.sky.it/video/pompei-tutankhamon-ep2-vesuvio-prima-del-disastro-849424" target="_blank">eruzione del Vesuvio</a>.</p>
<p>[Immagine in apertura: courtesy Parco archeologico di Pompei]</p>


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<p>Arriverà in libreria il prossimo 19 novembre il libro <i>Massimo Listri: Italian Palaces, </i>che accompagna il lettore in un viaggio fotografico tra le sale dei palazzi più importanti del nostro Paese. Pubblicato dalla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/news/2025/libro-fotograico-giappone-1900-taschen" target="_blank">Taschen</a>, il volume raccoglie gli scatti che il fiorentino <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-fotografia-massimo-listri-firenze" target="_blank">Massimo Listri</a>, tra i massimi esperti di fotografia d’architettura, ha realizzato in una quarantina di edifici storici, disseminati attraverso tutta la Penisola.</p>
<p>L’opera è pubblicata in una preziosa edizione multilingue (inglese, francese, tedesco) con copertina rigida. Le sue 640 pagine sono suddivise in tre macro-sezioni, dedicate rispettivamente ai palazzi del Nord, del Centro e del Sud Italia, oltre a coprire un vasto arco temporale compreso tra XIV e XVIII secolo. Dalla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/serenissime-trame-lincontro-di-tappeti-preziosi-e-dipinti-rinascimentali" target="_blank">Ca’ d’Oro</a> di Venezia a <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-palazzo-butera-palermo" target="_blank">Palazzo Butera</a> di Palermo, le immagini di Listri presentano al lettore la maestosità di ogni edificio storico. Gli scatti sono inoltre accompagnati da brevi schede critiche che sintetizzano i dettagli principali della storia secolare di ciascun palazzo.</p>
<h2>LO SPLENDORE DEI PALAZZI ITALIANI NELLE FOTOGRAFIE DI MASSIMO LISTRI</h2>
<p>Uno dei punti di forza di <i>Italian Palaces </i>è indubbiamente la meticolosità con cui le immagini di Listri documentano i dettagli architettonici e decorativi di questi capolavori del patrimonio italiano. Celebre per le sue composizioni sempre bilanciate e attente alla simmetria, il fotografo fiorentino riesce a restituire il senso di meraviglia che si prova visitando in prima persona gli spazi di dimore tanto suggestive.</p>
<p>Gli stili architettonici presi in esame dal volume passano dalla solidità delle fortezze medievali al gusto rococò degli edifici di fine Settecento. Ogni immagine riesce inoltre a ricreare tutta l’opulenza e l’atmosfera unica che ogni dimora doveva trasmettere all’apice del suo splendore. Tra gli edifici principali presentati nel libro, spiccano monumenti storici come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/programma-mostre-palazzo-te-mantova-2025" target="_blank">Palazzo Te</a> a Mantova e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/restauro-palazzo-pitti-firenze" target="_blank">Palazzo Pitti</a> a Firenze, senza dimenticare i grandi palazzi del potere romano, incluso quel <a href="https://arte.sky.it/video/dentro-il-quirinale-il-palazzo-degli-italiani-593592" target="_blank">Palazzo del Quirinale</a> dove nel corso dei secoli si sono succeduti papi, re e presidenti della Repubblica Italiana.</p>
<h2>DALLA CA’ D’ORO AL QUIRINALE, GLI EDIFICI STORICI PROTAGONISTI DI UN NUOVO LIBRO</h2>
<p>Il volume è inoltre arricchito da un'introduzione a cura di Robert Stalla, storico austriaco specializzato in architettura italiana. Tale prefazione sintetizza l’evoluzione estetica delle dimore nobiliari italiane nell’arco di oltre sei secoli, integrando il racconto visivo offerto dalle immagini fotografiche.</p>
<p><i>Massimo Listri: Italian Palaces </i>rappresenta una nuova importante collaborazione tra Taschen e Listri, già autore per la casa editrice internazionale di un volume dedicato alle <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-biblioteche-massimo-listri" target="_blank">biblioteche più belle</a> del mondo e di un altro libro fotografico sulle <a href="https://arte.sky.it/news/2020/libro-wunderkammer-massimo-listri" target="_blank">Wunderkammer</a> del XVII secolo. La forza di questo nuovo progetto risiede nella rappresentazione visiva fedele dei palazzi fotografati, che invita il lettore a scoprire la storia di questi monumenti incredibili del nostro patrimonio artistico e architettonico.</p>
<p>[Immagine in apertura: courtesy Taschen]</p>


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