E se le città fossero basate sulle esigenze dei bambini?

<p>A Venezia, la giovane casa editrice indipendente Matita continua a sorprendere. <a href="https://arte.sky.it/news/2023/matita-libri-muti-artisti-architetti" target="_blank">Dopo i primi tre titoli</a> che hanno acceso l’attenzione del pubblico degli albi illustrati, settembre 2025 segna l’arrivo di <i>Sottosopra</i>, quarto volume della collana che intreccia architettura, arte e design. Firmato dall’artista e architetta ungherese Anna Puklus, oggi residente in Francia, il libro illustrato riunisce 25 xilografie originali realizzate dall’autrice, che invitano il lettore a guardare lo spazio urbano con occhi nuovi. </p>
<h2>IL LIBRO CHE DÀ FORMA ALLE CITTÀ COME SE LE IMMAGINASSERO I BAMBINI</h2>
<p>Ispirato alle riflessioni del pedagogista Francesco Tonucci, in arte Frato, il volume immagina cosa accadrebbe se fossero i bambini, dopo una tempesta, a ricostruire una città rigidamente plasmata sugli adulti. Il risultato? Si svela pagina dopo pagina. A emergere è un luogo aperto, libero, inclusivo. La casa editrice ribadisce così il suo impegno nel valorizzare il saper fare locale, aprendo al contempo una riflessione universale: quella su come ripensare le nostre città, non più “per” i bambini, ma “con” i bambini. Un ribaltamento che, come suggerisce il titolo, ci invita a guardare il mondo da una prospettiva inedita e necessaria.</p>
<h2>L’ARTE DI ANNA PUKLUS, TRA ARCHITETTURA, SCENOGRAFIA E ILLUSTRAZIONE</h2>
<p>Dietro al progetto c’è la sensibilità e la visione di Anna Puklus, artista dalla formazione solida e multidisciplinare. Laureata alla Moholy-Nagy University of Art and Design di <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura/casa-musica-budapest-sou-fujimoto" target="_blank">Budapest</a>, ha alle spalle una carriera di oltre diciotto anni tra architettura, urbanistica e interior design, affiancando sempre una pratica artistica centrata sul disegno e sulla scenografia. Il ricorso alla xilografia definisce in modo distintivo il suo linguaggio: un segno inciso e materico che – in questo caso – diventa strumento per esplorare le relazioni tra infanzia, memoria e città. In ogni tavola si percepisce il desiderio di restituire allo spazio urbano la sua dimensione più autentica: quella della scoperta, del gioco, della meraviglia. </p>
<p>[Immagine in apertura: Photo credit Emma Lukacs]</p>


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<p>È l’importanza della salvaguardia della <a href="https://arte.sky.it/foto/altro/miami-murale-farfalle" target="_blank">biodiversità</a> il tema cardine de <i>La fragilità del futuro</i>, la serie di installazioni realizzate da Jacopo Allegrucci. L’artista viareggino è stato invitato da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/stefano-boeri-sandro-mazzola-manchester" target="_blank">Stefano Boeri</a>, presidente di Triennale Milano, ad accogliere i visitatori della 24esima edizione dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/inequalities-triennale-milano-2025" target="_blank">Esposizione Internazionale</a>, che proseguirà fino al prossimo 9 novembre.</p>
<p>Dopo l’elefante della Namibia e la balenottera azzurra, allestite nei mesi scorsi e consumate dal tempo (e da atti vandalici), Allegrucci ha inaugurato nei giorni scorsi un’imponente giraffa di Rothschild, realizzata interamente in cartapesta. Collocate negli spazi antistanti l’ingresso dell’istituzione milanese, le quattro installazioni dedicate dall’artista ad altrettante specie in via d’estinzione rappresentano un invito urgente a riflettere sulla precarietà degli <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-biodiversita-ecosistemi-palazzo-esposizioni-roma" target="_blank">ecosistemi</a> nel mondo contemporaneo. La serie si inserisce idealmente nel più ampio tema dell’attuale edizione dell’Expo, intitolata <i>Inequalities </i>(<i>Disuguaglianze</i>).</p>
<h2>4 INSTALLAZIONI IN CARTAPESTA PER RIFLETTERE SULLE “FRAGILITÀ DEL FUTURO”</h2>
<p>Plurivincitore del <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-carnevale-viareggio-150-anni" target="_blank">Carnevale di Viareggio</a> con le sue sculture, Allegrucci ha scelto di portare all’ingresso di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/milano-arch-week-2025" target="_blank">Triennale Milano</a> un progetto centrato sui delicati equilibri su cui si fonda il rapporto tra esseri umani e mondo naturale. Le sue rappresentazioni di quattro animali simbolo della crisi ambientale stabiliscono un parallelo immediato con la temporaneità delle installazioni in cartapesta. Proprio la fragilità di questo materiale, impiegato per creare una serie di opere esposte per giorni agli agenti atmosferici, “condanna” gli animali a deteriorarsi, fino quasi a sparire.</p>
<p>Questo è stato il destino della scultura dell’elefante della Namibia, allestita fino a pochi giorni fa davanti a Triennale Milano, mentre la balenottera azzurra (il primo animale installato dall’artista viareggino) è stata distrutta da un incendio doloso a metà luglio. Tale atto vandalico contro l’installazione ha donato paradossalmente ulteriore forza al messaggio dell’artista, evidenziando i rischi del comportamento umano per gli equilibri dell’ambiente. La maestosa giraffa accoglierà il pubblico dell’Esposizione Internazionale in corso a Milano fino al prossimo 6 ottobre, quando sarà sostituita dall’ultima scultura della serie: l’ippopotamo. Al termine dell'Expo, le tre sculture troveranno infine posto negli spazi del giardino della Triennale.</p>
<h2>IL MESSAGGIO SULLA BIODIVERSITÀ ALL’EXPO DI TRIENNALE MILANO</h2>
<p>Inaugurata lo scorso 13 maggio alla presenza degli organizzatori e dei rappresentanti delle istituzioni, la 24esima Esposizione Internazionale di Triennale Milano rappresenta il capitolo conclusivo di una trilogia avviata nel 2019. L’edizione in corso fino al prossimo novembre, dedicata al tema delle disuguaglianze globali, coinvolge 28 curatori internazionali, chiamati ad arricchire un percorso espositivo diffuso in tutti gli spazi dell’istituzione milanese. Il fulcro della rassegna si concentra sulle conseguenze drammatiche per la società contemporanea di un ampio spettro di disparità sociali, economiche e ambientali.</p>
<p>In tale contesto, le installazioni di Allegrucci costituiscono un monito visivo immediato e potente. Attraverso la rappresentazione visiva di quattro animali a rischio d’estinzione, l’artista intende lanciare un appello a tutti i partecipanti alla manifestazione milanese, sollecitando l’osservatore a prendere coscienza della salute degli ecosistemi e a mettere in atto azioni concrete per la loro tutela.</p>
<p>[Immagine in apertura: Carola Di Clemente-GDI STUDIO]</p>


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