A Napoli muove i primi passi il nuovo Spazio Culturale Obù

Nei quartieri di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/santissima-napoli-rigenerazione-urbana" target="_blank">Napoli</a> la cultura non è un lusso, ma una necessità, un ponte per costruire nuove opportunità e ridare dignità agli spazi e alle persone. Ed è per questo che nel cuore del Borgo di Sant’Antonio Abate, all’interno dell’ex convento cinquecentesco di Sant’Anna a Capuana, sta nascendo lo Spazio Culturale Obù. Dopo aver resistito alla prova del tempo, attraverso i secoli, mantenendo la sua struttura originaria e il suo spirito comunitario, ora l'edificio diventa un modello di recupero e valorizzazione architettonica che dimostra come il patrimonio storico possa diventare motore di crescita socio-culturale. L'iniziativa ha preso il via con la firma di un protocollo di intesa tra la Fondazione Terzo Luogo (realtà che dal 2019 opera per la creazione di spazi culturali, per contrastare le disuguaglianze e con specifico riguardo per l'età infantile) e il Comune di Napoli, siglato nel marzo 2024.
IL NUOVO SPAZIO CULTURALE A NAPOLI
La recente apertura dei primi 800 metri quadrati – esito di un impegnativo progetto di restauro a cura dello studio di architettura <a href="https://arte.sky.it/foto/altro/architettura-genova-museo-nazionale-emigrazione-italiana" target="_blank">GNOSIS Progetti</a> – è solo l’inizio di un cammino che, entro il 2027, ridarà all’intera città un complesso di 4.000 metri quadrati. Ad accompagnare la seconda fase, prevista per settembre 2026, sarà l’apertura del primo piano, dedicato all’infanzia, alle famiglie e alla formazione con una biblioteca e laboratori per tutte le età. Tale spazio, di 900 metri quadrati, andrà ad aggiungersi a quelli inaugurati al piano terra nei giorni scorsi, destinati ad atelier per i più piccoli, servizi per le famiglie e attività educative e creative. Successivamente, nella terza fase, con apertura prevista per la primavera 2027, riprenderà vita anche il secondo piano: sarà una residenza per studenti e artisti, con terrazze panoramiche, spazi verdi e un bar, per un totale di ulteriori 1.000 metri quadrati dedicati alla socialità e alla cultura. Il percorso di recupero e riattivazione si concluderà a settembre 2027, con la restituzione alla città dell’intero complesso: 1.900 metri quadrati di spazi coperti e altri 1.800 all’aperto, che diventeranno un punto di riferimento per <a href="https://arte.sky.it/news/2025/sette-meraviglie-napoli-programmi-tv-4-febbraio" target="_blank">Napoli</a> e il suo tessuto culturale.
I PROGRAMMI DELLO SPAZIO CULTURALE OBÙ IN PARTENZA AD APRILE
Già dal prossimo aprile, Obù sarà sede di un robusto programma di laboratori sperimentali e attività culturali, che promette di coinvolgere il quartiere e la città. Tre i primi percorsi attivati: READ-Y – Pagine in movimento, per bambini dai 7 ai 13 anni, un laboratorio che trasforma la lettura in un’esperienza interattiva e giocosa; A Manovella Lab, rivolto ai ragazzi dai 14 ai 24 anni, che mira alla creazione della prima orchestra di musica elettronica del quartiere; e L’Archivio del Borgo Futuro, un progetto fotografico curato da Fabio Donato, dove i giovani racconteranno le storie e i volti del Borgo attraverso l’obiettivo. Nei mesi successivi, grazie a una rete di collaborazioni con realtà come il <a href="https://arte.sky.it/news/2023/napoli-comicon-2023-fumetto" target="_blank">Comicon</a>, l’Università Federico II e l’Università Suor Orsola Benincasa, Obù ospiterà eventi artistici, mostre e iniziative culturali concepiti per incoraggiare la comunità verso la participazione attiva.
[Immagine in apertura: la terrazza dello Spazio Culturale Obù - Terzoluogo al Borgo di S.Antonio Abate “O Buvero”, Napoli. Foto Marcello Merenda]

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